martedì 28 giugno 2011

Certezze. (ovvero: Quando dico sì è sì)

-Ah, sì?-
-Eh, sì.-
-Sì sì o sì... sì?-
-Sì sì.-
-...-
-...-
-Sì sì.-
-Sì sì, sì.-
-...-
-...-
-...Sì, eh?-
-Sì, eh eh!-
-Eeehhsì....-
-Eh, sì è sì.-
-Sì sì!-
-Sì sì!-
-...-
-...-
-...allora sì?-
-Sì.-
-...-
-...-
-...ma anche no.-
-Naaa!-

domenica 26 giugno 2011

Il Grande Nulla

Sono le 22:37 di una domenica non afosa, deppiù. E' la mia annuale settimana della vita solitaria, in cui vivo da solo e mi preparo per il futuro: cucino cose precotte, ozio, ingrasso, ogni tanto leggo qualcosa e mi preoccupo per il futuro miserabile che mi attende.
Quello che state leggendo (debbo fingere che qualcuno lo legga, altrimenti mi va a ramengo la sospensione d'incredulità) dovrebbe essere il primo post del nuovo corso di questo blog. Invece non ho la più pallida idea di cosa scrivere. Considerando che fino a un annetto orsono ero una miniera d'inventiva e creatività (mal realizzata, ma una miniera mal sfruttata sempre miniera rimane), direi che effettivamente di nuovo corso si può parlare.
Allora che fa il bravo blogger quando non sa che scrivere? Scrive cose che tutti sanno; oppure scrive cose scritte poco tempo prima da qualcun altro; o ancora, scrive cose che non importano a nessuno; infine, se è davvero bravo, scrive un articolo-inchiesta su uno dei tanti mali della nostra società.
Sono forse io un bravo blogger? Ovvio che no. Dunque parlerò del niente.
Sul Sollazzo, recentemente, qualcuno (che poi sarei io, non lo dico ché voglio essere sgamato da Belpietro) ha ricordato che il noto autore Tiziano Sclavi, geniale scardinatore di generi, una volta disse che è impossibile fare un romanzo a fumetti, perché si finisce sempre per raccontare una storia. Una considerazione poco concreta, giacché il romanzo è per definizione narrativo, e una narrazione è il racconto di una storia. Tiziano Sclavi, prima in alcuni Dylan Dog, poi nel romanzo epiditticamente intitolato Non è successo niente, ha provato a smontare il costrutto romanziero, cercando di raccontare il niente. Ebbene, non v'é riuscito: persino in Non è successo niente succede qualcosa.
Fuori alcuni fuochi d'artificio infuocano artificiosamente il cielo. Licia Colò intervista Renzo Arbore, in attesa che inizi il film L'albero della vita, che c'é Wolverine che viaggia nel tempo per salvare Rachel Weisz.
Hanno ragione i due (Colò e Arbore): nel nostro secolo il vero lusso è il tempo. E sì, è una vergogna che Bologna, Modena e Parma siano poco conosciute dagli italiani (io le ho visitate tutte e tre e me ne vanto). Ma si sa, RaiTre è l'unica voce libera della Rai.

E niente, mi fermo qui. Avrei voluto fare un post sul Nulla, ma mi è uscito un post da bravo blogger. E non sono neanche giornalista.
A' Sclà, è dura eh, ma io non mi arrendo facilmente.

mercoledì 22 giugno 2011

Allons-y!

Tattattàtaratattattàtaratattattàtaratattatarataratattattà...

Le generazioni vecchie e meno vecchie aiutino quelle giovani, auspica il nostro Presidente. Ma gli auspici del Presidente, si sa, cadono sempre nel vuoto. E poi le vecchie generazioni, si sa, mica la mollano la poltrona. Il vecchio ritorna sempre, perché funziona sempre, e alla fine piace anche ai giovani.
Ad esempio, a me, ventitreenne senza futuro, ultimamente sta venendo sempre più voglia di Tex e Zagor, letture tipiche di chi ha finito di vivere e si prepara alla pensione.

Per non contraddire il signor Presidente, concilio vecchio e nuovo: riesumo il blog dalla tomba ove ormai ero certo avrebbe giaciuto per i prossimi decenni, e lo coloro con un fronte(o)spizio nuovo fiammante, dallo stile dinamico e fresco, frutto del sapiente gioco di chiariscuri (ai ggiofani non può non piacere Miller) del sottoscritto e della sua biro, di colore nero.

Chi più adatto di me, un classico esempio di giovane vecchio?
Dopotutto,a 23 anni, io ho due sogni nel cassetto: a) rigenerarmi e divenire il 14°Dottore; b) fare il politico e rigenerarmi.
L'importante è che mi rigenero. Proviamoci: allons-y!