domenica 16 dicembre 2012

E allora tanto vale star qui, attendere, e guardare la collina. È così bella.


La fine è ottima.

Lo svolgimento credo lo sia stato molto meno ma non importa.

Ho avuto un blog. E non l'ho letto solo io.

16/06/2008 - 16/12/2012Un blog un perchè.

lunedì 30 luglio 2012

Ritorno al Crepuscolo


UAAAAAAAAAAAAAARRRGHHHHHH!!!!

D: Che pizza, proprio adesso che NON avevo da fare...

G: Capricciosa.

D: Mpf. Sei fuori tempo massimo. Apri la porta, va'.

G: Io sono sempre fuori tempo. Anzi, sono sempre fuori e basta. E non mi chiamo Massimo. E nemmeno Va'. (apre la porta)

MB: Salve.

G: Muoio!!! E nel frutto dei mesi!!! Anzi, nel fiore degli anni!!

MB: Ehm...ho detto "salve", non "pallottole"...

G: Ah! Allora rivivo! Ma vivo o morto, non importa: avrei infestato il pianeta lo stesso.

MB: Idem.

D: Josefa.

MB: Fai battute pure tu, adesso? Pensavo fossi diventato cupo e tormentato.

G: Ah, sì? Pensavo fosse cApo e tormentato.

D: Tu, tè. Te, che vuoi?

MB: Voglio te.

G: Latte o limone?

MB: Di solito limone. Ma in questo caso la battuta sarebbe troppo volgare.

G(rientra in casa con le mani incrociate dietro la schiena): (Eppure non mi sembra la lingua di Dante, la sua... anche perchè non è piena di vermi)

MB: Latte, dai.

(entrano in casa e si accomodano)

D: ...

MB: ...

D: E non sono cupo e tormentato. Non sempre, comunque.

MB: Una volta lo eri di rado.

D: Una volta era una volta.

G(dalla cucina): E una volta era una volta! E pure un arco.

D: Lascialo perdere. Tanto vince sempre. Allora, che vuoi?

MB: Dirti che sono tornato.

D: Mpf. Perchè?

MB: Mah, non c'è un perchè... di solito c'è un perchè per ogni cosa, e la risposta è sempre la stessa: mah, non c'è un perchè.

D: Ma per favore, non le dico più nemmeno io, 'ste cose...

MB: E fai male.

G(entra): E' vero, capo, non mi dici mai "ciao".

D: E perchè dovrei? Siamo sempre insieme..!

G: Beh, è salutare. (posa due barattoloni di ferro)

MB: Ma che è 'sta roba?

G: Avevi chiesto latte, no?

MB: Sì, ma piene. Di tè.

G: Io non c'entro, prova con lui.

D: Tu c'entri sempre. Ora sparisci.

G: Allora lanciami la pistola.

D: Sciò! (gli tira un disco dei Sex Pistols)

MB: Yvonne!

G: Ehi, questo è peggio di me! (va in camera)

D: Ha ragione lui. Mi dici perchè sei tornato? Avvertenza: voglio una risposta sensata.

MB: Non posso dartela, gli spieghini non fanno per te. O perlomeno non dovrebbero. Ti sei così assuefatto?

G(dalla camera): Ehi! Nessuna Sue è passata di qui, oggi! O mi sono perso qualcosa?

D: IL CERVELLO, DA QUANDO ANDAVI ALL'ASILO! E NON T'IMPICCIARE!

MB: Questo teatrino si sta facendo divertente. Spero solo non sia il Piccol Guignol.

D: D-diosanto...

MB: Va bene, va bene, faccio pena come sostituto di quello là. Il che è un peccato, non mi dispiacerebbe essere il tuo biografo... pazienza, mi accontenterò di leggere quelle degli altri. Di biografie tue, intendo.

D: Strano. Le biografie mie degli altri interessano sempre meno.

MB: Lo so. E la colpa è tua. E dei tuoi biografi. Le tue biografie talvolta sono di una noia mortale...

D: Beh, sono in tema. O come dicono i giovani, sono IT.

MB: E poi io farei pena?

D: Beh, anche IT è in tema. No, dai, torniamo seri. Anche tu pensi siano un'orrore? (Voglio dire, le biografie mie degli altri).

MB: L'orrore? Cos'è l'orrore?

D: Ho smesso di chiedermi cos'è l'orrore nel '01.

MB: Ma no, ogni tanto te lo chiedi. Molti pensano che tu non ti chieda più nulla, ma io no. Sei ancora te stesso, ogni tanto. Solo più stanco.

D: Dopo vent'anni e passa di attività potrò essere un po' stanco, no?

MB: Certo, che potrai. Anch'io potrò.

G(dalla camera): C'è chi potrà e chi non potrà! Io ho potuto. Una volta. Era il '66, pioveva.

D: Mi sei ancora affezionato? Sono sorpreso, pensavo ti fossi stancato di me...

MB: Infatti sono stanco. Stanco di questo mondo balordo e insensato... come... come l'orrore. Pensavo di non avere più bisogno di te, e invece ne ho.

D: Devo ri-darti la delusione che ti ho dato poco fa: sono stanco anch'io.

MB: Beh, stanchiamoci insieme, allora... (si alza)

G(dalla camera): E ridagli coi doppi sensi! Almeno mettete un semaforo! Rosso, magari.

D: S-sì... (si alza pure lui)

MB: ...

D: ...

(si abbracciano come due vecchi amici)

G(entra): Come siete teneri, datevi un bacino. Anzi, no, st'anca.

MB: Questi dialoghi sono insopportabili. Speriamo che durino.

D: I tempi sono cambiati, oggi dialoghi così non vengono capiti.

MB: Sarà, ma a me piacciono di più.

THE END BEGIN NEW BEGIN




Note:

"D" è uno che fa un mestiere un po' strano. E' un tipo un po' così, che ultimamente si è ammosciato. Ma non è un morto vivente, come certi vivi morenti vogliono far credere.
"G" è uno un po' strano. O forse il più saggio di tutti. Certi vivi morenti hanno ammosciato anche lui.
"MB" è uno non fa un mestiere, e questo lo rende un po' strano. Anni fa era convinto di volerne fare uno in cui sbizzarrire la sua fantasia, poi è diventato un vivo morente e s'è ammosciato. Oggi è un tipo un po' così, a volte vivo morente, a volte morto vivente. Sta pensando che, quasi quasi, potrebbe pure tentare di fare quel mestiere che voleva fare anni fa. Senza troppa convinzione, così, per provare. A suo parere D e G qualcosa possono ancora dirla. Megalomane com'è, gli piacerebbe aiutarli.

mercoledì 18 luglio 2012

Ehilà! Ciao a tutti!


Ciao a tutti! Mi sono iscritto solo ora ma è da un bel po' di mesi che vi seguo.
Leggo (e colleziono) MM da quasi quattro anni ma ho già un'ottima collezione (mi mancano solo i primi numeri).
Finalmente ho qualcuno con cui parlare del mio fumetto preferito!  

Il 17 Luglio 2006, ore 10:43, nasceva MaxBrody. E la mia vita cambiava per sempre.
Alle 10:52 dello stesso giorno, MaxBrody si presentava al mondo. Pareva garbato, un po' tontolone forse, diciamo pure sfigatello, d'altronde nei primi tempi inseriva "ehm ehm" in ogni post, spacciandosi per una pallida imitazione del personaggio suo omonimo (personaggio che all'epoca era di fatto un suo sosia).
A dare il benvenuto a quel diciottenne fresco di diploma (ritirato due giorni prima) sul forum di Martin Mystère solo 4 utenti. Di questi, due risultano oggi cancellati, un terzo traslocò quasi subito da Brad Barron, col quarto ci si frequenta tuttora (è assieme a lui che quel pavido utente introdotto a inizio post oggi comanda il forum Agarthi), ma nè io nè lui abbiamo ancora deciso cosa fare da grandi, sicchè proseguiamo con la nostra relazione a distanza, la quale, come tutte le relazioni a distanza, è ambigua e piena di tira e molla. Ci sposeremo un giorno? Riusciremo a coronare il nostro sogno di fare i piloti in Amazzonia (o meglio, lui il pilota e io il navigatore)? O saremo risucchiati nel vortice della disoccupazione e finiremo vittime dell'atarassia voluta dalla nostra società?

Quante domande, quanti quesiti, quante questioni irrisolte, quanti dubbi amletici (nonchè otellici)! E pensare che nel 2006 era già tanto se mi chiedevo quanti minuti avrei studiato il giorno dopo.

Mamma mia quante cose sono cambiate da allora. Mike Bongiorno, che pareva immortale, è morto. Michael Jackson, che tutti disprezzavano, è più amato di Elvis (in quanto morto). Andreotti, che tutti amavano e disprezzavano al contempo, è amato e disprezzato al contempo. Ed è vivo. Però s'è preso un malanno, di recente, segno che gli anni cominciano a farsi sentire...

Ok, nel mondo è cambiato poco altro.
Però sono cambiato io.
Sono maturato.

Forse troppo, forse poco, non lo so. Il Manuale della Crescita dice che devo mangiare sano e fare attività fisica, ma con la scusa della vista sempre più appannata leggo solo "mangiare" e "fisica", e questa seconda la associo d'istinto alla quantistica. Insomma, si fa quel che si può.
MaxBrody, sempre più burbero e lunatico, continua ad essere sempre lui. Sempre megalomane, al punto di parlare ancora di sè in terza persona come Giulio Cesare. Sempre a raccontare 'sto aneddoto di Giulio Cesare che ormai ha propinato a gente di ogni latitudine. Sempre con la voglia di dire minchiate a ruota libera e di piangersi addosso due minuti dopo. Sempre indignato e senza peli sulla lingua e accomondante e perbenino due minuti dopo. Sempre spigliato e goffo due minuti dopo. Sempre con l'orologio avanti di due minuti.

Sono due anni che pondero di cambiare nickname, di abbandonare forums e quant'altro, ma sono ancora qui.
MaxBrody, con i suoi 8901 messaggi su Forumfree, cui si aggiungono i 153 su Comicus, i 363 sulla Tana del Sollazzo e svariate capatine su blogs e mailing lists assortite, tira avanti.
Poco poco, piano piano, con garbo e una umiltà che rasenta la sfigataggine (o viceversa, se preferite). Vorrebbe importunare molto di più, ma l'atarassia che permea la nostra società è un'attrattiva mica male.
D'altronde poche ragazze da queste parti.

E' il 18 Luglio 2012, sono le 19:40.
Uhm. Urge che la mia vita cambi per sempre di nuovo, mi sa.
Vabbè, intanto cambio l'avatar.

domenica 20 maggio 2012

Top Faiv! Speciale annate personali


Le date, in fondo, sono pura convenzione: il nostro 2012 è per gli ebrei il 5771, per gli induisti il 5113, per i cinesi il 4708, etc etc. Pertanto non bisogna prestare loro troppa fede.
A me piace vederle come le stagioni di un telefilm. Una stagione di telefilm inizia portandosi dietro (e risolvendoli oppure no) gli strascichi della stagione precedente, prosegue concentrandosi su un proprio specimen e termina portando a definizione questo specimen (magari chiudendo a cerchio la "miniseason" iniziale), creando poi i prodromi di quanto si vedrà nella stagione successiva.
Ecco, a me piace considerare le annate un po' così, e in particolare applico questa visione alle "mie" annate, quelle che ho esperito e vissuto sulla mia pelle e nella mia mente. In fondo, ogni momento della vita di una persona è conseguenza del momento precedente e causa del momento successivo, e catalogare i momenti è giocoforza un atto creativo, come lo è la scrittura di un telefilm.

Senza volermi impelegare in una discussione infinita (a quella sarà deputata un'apposita tavola rotonda, Vita fittizia o vera fiction? Vivere è un po' recitare, ospiti Aldo Grasso, Cardinal Tarcisio Bertone, Vittorio Sgarbi, Luca Telese, Luca Argentero, due grilline; modera Paola Saluzzi), mi limiterò a stilare due elenchi, quelli dei migliori anni della mia vita e quelli dei peggiori. Cosa resterà di questi anni 'anta/'ila? Ai posteri (quelli che si attaccano al muro, come recita una nota battuta) l'ardua sentenza.


Top Faiv!: Anni OK

5°: 1991/1992-1992/1993-1993/1994-1994/1995
Gli anni della mia infanzia. Annate bruttarelle per il pianeta, piene di incertezze, e in cui i pochi momenti buoni vengono messi in ombra dai molti momenti meno buoni. Il momento storico oggi in corso assomiglia parecchio a questo.
Tuttavia, il me infante se ne frega di Tangentopoli, della crisi dell'Est Europa, di Berlusconi e della Lega, e si gode il suo piccolissimo mondo fatto di giardinetti, gitarelle sui monti, primi amichetti e primi fumetti.
Col senno di poi, quel bambinetto si comporta un po' troppo spesso da pirlotto. Tuttavia, il mio io attuale conserva bellissimi ricordi di singoli momenti di unità famigliare e spensieratezza irripetibili. E c'era ancora parecchio verde, a quei tempi!

4°: 2000/2001
17 Giugno 2001: la Roma vince il suo 3° scudetto. Non mi godo il momento, in quanto il giorno dopo ho l'esame di terza media e quella domenica pomeriggio sto studiando come un forsennato, avendo cazzeggiato nei giorni (e negli anni) precedenti. Inoltre io non sono certo un ultrà, anzi, se fino ad allora ho seguito qualcosina di calcio è stato solo perchè la Roma di Zeman degli anni precedenti era stata una squadra talmente balzana da farmi scompisciare.
Quell'estate - io lì per lì ancora non lo so - finisce un'epoca. Non soltanto perchè la "Rometta" comincia a contare qualcosa, non soltanto perchè il calcio diventa eccessivamente televisivo e polemico, ma perchè dico addio alle mie storiche compagnie, e lo faccio nella maniera peggiore: con indifferenza (già da qualche tempo i rapporti si erano raffreddati).
Insomma, se in linea generale mi godo il 2000 (all'epoca ero appassionato di cose millenariste), il 2001 mi porta tanti cambiamenti, forse troppi. Sul momento, però, non reagisco dinanzi ad essi (lo farò nelle annate successive), pertanto considero questo quasi biennio come buonino.

3°: 2004/2005-2005/2006
Le tre annate precedenti erano state parecchio deprimenti per me. Sotto ogni profilo: scolastico, calcistico, fumettistico, relazionale. Dall'estate del 2004 - l'ultima estate adolescenziale a casa della zia trascorsa a vagabondare per Roma in cerca di librerie, chioschi e mercatini - inizia un periodo strano per il sottoscritto, fatto di progressivo ottimismo. Per segnalare una cosa sciocca, Martin Mystère, che nel 2003 mi aveva già fatto pentire di aver abbandonato la mia natìa Disney, rinasce improvvisamente e arriva felicemente alla bimestralità, fatta di storie-evento e tanto dinamismo. Ai primi del 2006 risale la mia scoperta di forum dedicati al fumetto e dell'esistenza di tante persone come me. Non vivo nemmeno come una rottura di scatole la mia maggiore età, alla fine del 2005. Inoltre riesco a vivere i miei ultimi due anni scolastici con maggiore serenità; ovviamente posso farlo nell'unico modo possibile: fregandomene di quelle persone che tante angosce mi avevano causato tempo prima.
Non che siano state annate eccezionali, in definitiva, ma con il terzo posto premio l'ottimismo che a quei tempi respiravo (probabilmente ero l'unico a respirarlo, giacchè per il/nel resto del pianeta poco o nulla era cambiato rispetto a prima).

2°: 2006/2007-2007/2008 (con l'annata di transizione 2008/ott.2009)
Gli anni d'oro di MaxBrody. Una sorta di nuova infanzia: nuovi amici, nuove conoscenze, nuovi studi, nuova (o quasi) città, nuovo alter ego. Tutto nuovo. A questo si aggiungono graditi ripescaggi, come certi fumetti o altri media da me abbandonati qualche anno prima, una Roma che vinciucchia qualcosa senza dare cattive impressioni (anche se io non amerò mai Spalletti) e una situazione socio-politica italiana e mondiale che dà l'impressione di potersi cambiare in meglio. Non cambierà nulla, anzi, il pianeta tornerà indietro. Ma sul momento l'illusione c'è.
Quanto a me, fra il 2006 e il 2008 mi diverto come un matto, tanto che matto lo divento davvero: nasce il primo MaxBrody, quello dei giochi di parole ad ogni frase, quello delle parodie demenziali e copiate spudoratamente, quello che si gode la sua ritrovata libertà senza complessi. Quello che finisce addirittura per ricevere qualche apprezzamento. Quel MaxBrody comincia ad evolversi già nell'inverno 2008: a travolgerlo definitivamente sono... le donne. La prima è l'unica utente di forum da me incontrata anche dal vivo, una persona con cui si crea un bel rapporto di amicizia, ma che, una volta incontratomi, sparisce misteriosamente (scherzo :P). Nel 2009 arriva la seconda, e con Lei il primo amour. Ai più sembrerà strano, ma avevo avuto una sola, vaga esperienza sentimentale (immaturatissima) durante l'infanzia, esperienza che, finita male, mi aveva poi tenuto volontariamente lontano da cotte e affini. Nel 2009 decido di aprirmi e faccio un sacco di danni. Fino a settembre/ottobre, comunque, vivo bellissimi momenti in cui io e Lei non combiniamo nulla ma io la adoro e sono felice lo stesso.
Nel frattempo, la mia demenzialità da spontanea diventa più ricercata e costruita. Forse non è stato un bene; scrivere per questo blog, comunque, in questi anni mi diverte moltissimo.

1°: 1996/1997-1997/1998 (con le annate di transizione 1995/1996 e 1998/1999)
I sentimenti portano gioie, ma anche sofferenze. Mi trovo meglio a fare il nerd. E fra il '96 e il '98 sono un Pker, un cacciatore inarrestabile di carta usata, una specie di giovane marmotta che raccoglie erba e non prova schifo per gli insetti, un irrefrenabile demente. Mi piace fare tutto e il contrario di tutto e mi diverto sempre con tutti: amici, cugini, genitori, zii, nonni, conoscenti e persino sconosciuti. Certo, non è che divento così all'improvviso e poi mi involvo altrettando di colpo: le due annate di transizione fra parentesi contengono rispettivamente la progressiva evoluzione verso una delle migliori infanzie possibili e la progressiva chiusura nei confronti di un mondo che comincia ad apparirmi più finto di quanto mi sarei mai potuto immaginare.
Nel complesso non c'è dubbio che gli anni migliori della mia vita - sotto ogni aspetto - siano questi qui.


Top Faiv!: Anni KO

5°: 2011/2012
Gli ultimissimi mesi non sono stati né brutti né belli. Sono stati... boh. Così. Normali. Un quieto tran tran in cui, tutto sommato, trovo confortante cullarmi. Tran tran che potrebbe finire in un qualsiasi momento, però, e che pertanto mi porta a considerarmi un'anomalia.
Combattuto fra la voglia di cambiare e il pigro rifiuto dei cambiamenti, fra il desiderio di voler fare alcune cose e la consapevolezza di non esserne in grado, fra la necessità di dover fare qualcosa e la sensazione di sconfitta che quella necessità mi porta ad avere, ho vivacchiato e sto vivacchiando in attesa di buone nuove. Per fortuna, quelle due o tre cose che mi interessano mi danno qualche soddisfazione... e niente, si tira avanti così.

4°: 1999/2000 e 2010/2011 (a parimerito)
Due annate di transizione diverse (i contesti sono diversi) a cui reagisco allo stesso modo: piangendomi addosso e diventando distaccato. La maniera peggiore di reagire. Bah a me.

3°: 2001/2002-2002/2003
Sono abituato a commettere gaffe e a fare figuracce. Quel che più mi fa soffrire è il dover reprimere parte di quel che sono. A scuola, per un certo periodo, ho dovuto farlo. Certo, in questo modo ho imparato un pochino di più a (soprav)vivere, e ne conservo qualche sporadico bel ricordo, ma in generale non è un periodo che rimpiango.

1°-2°: 2003/2004 e 2009(nov.)/2010 (a parimerito)
E per i motivi succitati ad un certo punto sono scoppiato. D'altronde fra la seconda metà del 2003 e i primi mesi del 2004 ho ricevuto una batosta dietro l'altra. Mesi sfigatissimi, quelli.
Altre batoste le ho ricevute fra l'inverno 2009 e la primavera 2010. A queste credo di aver reagito con un pizzico di maturità in più, ma fra me e me me ne sono dette di tutti i colori. Beh, anche in questo caso conoscere il mio Male interiore mi ha aiutato a imparare qualcosina e a comprendere un pochino di più gli altri. Ma che sofferenza.


Non pervenuti: set.1987/1988, 1988/1989, 1989/1990, 1990/1991. Ricordi troppo frammentari.



Chi è arrivato a leggere sin qui si sarà reso conto di quale razza di idiota io sia. Egli non tema: me ne sono reso conto anch'io, stilando l'elenco. D'altro canto, questo "non è un blog serio", ergo bisogna scrivervi idiozie, altrimenti il gioco non vale la candela.
La domanda che il viandante che ha letto questo post deve porsi è un'altra: è normale che io, ormai prossimo a compiere il quarto di secolo, perda ancora tempo a scrivere idiozie?

Non ho risposte. Forse dipende dalla razza di idiota a cui appartengo, non so.

mercoledì 4 aprile 2012

Il futuro è nell'ebdomadario! (Ma io già lo sapevo...)

Nel 2009 intervistai nientemeno che il Lettore, una figura tra quelle che più influiscono sul mercato del fumetto italiano, ma che, sfuggente ed evascenente, viene spesso sottovalutata.

Riporto un passo dell'intervista, in quanto lungimirante.

I.:[...] Quanto al mondo fumettistico in generale, ci dica la sua. Le piace?

L.:Il fumetto in generale non molto, secondo me è in crisi. In realtà lo è da qualche anno.

I.:A cosa è dovuta, secondo Lei?

L.:Lei si aspetta che io Le risponda che è colpa dei manga, vero?

I.:Beh, molti lo pensano. Strappano i giovani lettori dalle produzioni occidentali.

L.:Invece, secondo me, è colpa del fumetto franco-belga.

I.:Franco-belga?

L.:Ma sì, ci pensi bene. Chi se lo fila più il fumetto franco-belga? Eppure, continua ad uscire. E non esce in edicola, ma in libreria, dove costa un botto di soldi ma, ciò nonostante, fa vendite altissime. Però bisogna dire che lì hanno i francesi, che sono intellettuali e, soprattutto, sono tanti. Ma quanti sono 'sti francesi? Stanno dappertutto..mamma che fastidio. E stanno sempre a comprarsi i loro fumetti, sempre gli stessi, eh, TinTin, BlakeEtMortimer, Moebius, Asterix..li avranno letti due milioni di volte, li sanno a memoria, ma ancora se li comprano. Dovremmo fare così anche noi.

I.:In Italia non siamo intellettuali, i libri (anche a fumetti) prendono la polvere sugli scaffali. Infatti sono nate le collane allegate ai quotidiani, che fanno un sacco di soldi.

L.:Bravo! Lì La volevo. Sono libri, ben fatti e ben curati. Ok, pubblicheranno storie monche o antologie con 5 storie di un personaggio e 1 di un altro quando dovrebbero fare il contrario, però, almeno, non sono i soliti albi fuori moda; costano il giusto, non escono in libreria (dove, come dice giustamente, prenderebbero la polvere) ma in edicola, così spariscono subito e la gente, quando esce il numero nuovo, può dimenticarsi il precedente. Alla gente piace dimenticare, è triste, ma è così: non prendiamoci in giro. Altrimenti al governo non ci stava ancora chi c'è oggi. Inoltre, queste collane spesso - non sempre, perchè in fondo la moda ha preso piede da poco - riciclano le stesse cose. Come in Francia. Ecco perchè vendono molto.

I.:Quindi Lei cosa propone?

L.:La mia idea è:basta con la solita distinzione fumetto popolare/d'autore, cioè da edicola/da libreria. Facciamo il fumetto da libreria..in edicola. Che tradotto diventa:pubblichiamo le serie inedite in volumi e le alleghiamo ai quotidiani. Pensi che figata sarebbe, vai in edicola, compri "La repubblica" o "Il Fatto quotidiano" (sempre se ci saranno ancora, ovvio) e, per 2 euro e 70 in più, anche il nuovo "Tex" o il nuovo "Nathan Never". Informazione e avventura al tempo stesso! E' l'evoluzione delle strisce dei syndicates americani, che uscivano sui giornali. Prima si allegava la strip, domani si allegherà il volume/albo.

I.:E la qualità? Non ne risenterebbe, a sentirLa parlare.

L.:Perchè, oggi escono capolavori tutti i mesi? Molte serie che uscivano sui quotidiani oggi sono dei classici e vengono studiati a scuola (non so da chi nè dove, ma so che vengono studiati). E poi, casomai servissero, ci sono le miniserie.

I.:Ma una strip non è un albo.

L.:Una strip fatta con cura è un albo fatto con cura.

I.:Questa da dove viene?

L.:UbC. [...]


Homo Faber - L'Espresso. (2010)

Gang Bang - Il Manifesto. (2011)

Mytico - Corriere della Sera (2012).


Pian piano la profezia del Lettore sarà compiuta.

p.s.: per la cronaca, il Lettore mi ha rilasciato una seconda intervista nel 2011.

giovedì 16 febbraio 2012

ZIO BERLUSCONE E IL CENTOCINQUANTENARIO (+ UNO) BILLIONAIRIO

Un anno orsono, di questi tempi, una parte del Paese fremeva per i festeggiamenti dei 150 anni del nostro amato Stato. Più che altro sperava che il 17 Marzo si sarebbe stati a casa, ma c'era anche qualcuno che teneva davvero all'ideale rappresentato dal tricolore; purtroppo per quella parte, un'altra sarebbe riuscita ad impedire la savoiarda celebrazione.
Passato un anno, siamo quasi a 151 e tutto pare cambiato. Almeno formalmente. L'Italia è stata momentamenamente data in subaffitto all'Europa, gente del nord, che non ama gli sfarzi, le vacuità, la vita mondana. Se deve riunirsi in albergo, va in Olanda, dove la privacy è sacra, o in iSvizzera, dove costa meno e tutti si fanno gli affari propri.
Una direzione esattamente opposta a quella che conduce al patriottismo e all'orgoglioso autonomismo. Eppure i verdi vestiti sono biliosi lo stesso. Se non possono maneggiare in prima persona, per loro 'gli è tutto da rifare, non li aggrada nulla.
Infatti, per cambiare la Costituzione farebbero di tutto: l'importante è che faccia comodo a loro. La verità è che mirano a farsi invitare nell'albergo di cui sopra, ma, non riuscendoci (inette vittime dell'antimeridionalismo), si accontentano di quel che passa in convento.

Già, alla monacale via sta volgendosi il nostro Paese, sempre più morigerato. Non parco, altrimenti non c'é spazio per il nuovo ipermercato, ma pazienza. Accontentarsi di poco è il segreto d'ogni ordine religioso che si rispetti; d'ogni ordine religioso che miri ad aprire missioni in terre appartenenti a culture diverse, onde renderle sempre meno diverse, unendole sotto un unico, fraterno, abbraccio.

L'amore, però, non è semplice. È litigarello, altrimenti non è bello.
L'Italia che lavora non ha bisogno di parole, recita un noto spot. E chi non si parla alla lunga non si conosce e non può amarsi.
D'altro canto, l'Italia che non lavora non campa, o se campa viene denigrata e svilita, e chi non è amato di rado riesce ad amare.

In tutto questo si sente la mancanza di zio Berluscone. Lui avrebbe detto che tutto va bene, avrebbe rassicurato gli animi come lui solo sa fare. Quella parte del Paese che lo ama, non tema: per il centocinquantenario (+ due) saremo tornati al passato. Come sempre.
Il nazionalismo fondato sul Billionaire è un placebo di rara qualità.

domenica 1 gennaio 2012

Il primo post dell'ultimo anno! (se iniziamo a contare dal 3114 a.C.)

"E si sa che, da sempre, trentasette ne ha Dicembre..."

Cito il commissariato di Topolinia perché mi piace. E anche perché, ridendo e scherzando, siamo già arrivati al 55 Dicemb... ops, re-citavo. Siamo già arrivati al 2012. L'anno che Emmerich ci ha fatto venire a noia, anche perché - come sappiamo - il Presidente del Consiglio italiano dovrà morire a p.zza San Pietro, e non credo che Monti sia tipo da suicidarsi, e pertanto temo che per il 21/12 Mr.B. sarà tornato in sella al pronissimo italico destriero (e si sa che lui si salva sempre e che i film sono opere di fiction, ahinoi).

Ridendo e scherzando, siamo già al 2012, che è un anno palindrono almeno quanto il 2011 (cfr. post la-previdente-previsione-di-miscel). È probabile che l'influsso del Nostro (Damus, 'f course) sfoci anche nell'anno giustappena iniziato. Brrr, sudori freddi, questo inverno. E anche caldi, visto che non ha nevicato (gli amanti della neve non si disperino: ora che l'ho detto, pioveranno gelidi fiocchi a iosa e anche a profusione).

Eh, sì, amici che avete smesso di leggere questo blog quando io ho smesso di scriverlo: la morte aleggia sulle nostre teste, il suo odore nauseabondo e lievemente frizzantino inebria i pori delle nari, il suo gusto appiccicaticcio alla cannella provoca sussulti al crasso e conati di vomito.
E poco importa se, un anno orsono, io scrivessi non so se questo blog arriverà a festeggiare un altro capodanno e invece questo blog ci sia arrivato e lo stia festeggiando con le righe che state leggendo. Ci è arrivato, sì, ma a quale prezzo? Dal 16/06/2008 a oggi, è passato dal pubblicare 66 posts a pubblicarne 95, per poi ridiscendere a 64 e infine a - tenetevi forte - 17.
Non sono un ebdecaidecafobo, ma, insomma, non è che la iella mi sia del tutto sconosciuta.

Ecco perché sto pensando di lasciare (gradualmente) questo luogo virtuale al suo destino (non i suoi contenuti, che, selezionati, potrebbero essere riutilizzati sotto altre forme). Così come sto pensando di ridurre "drasticamente" i miei alter ego forumistici.

Lo farò? Non lo farò? Sempre pietre in faccia prenderò?
Mah, intanto questo post lo scrivo con una mano sola, poi si vedrà. Auguri a tutti!