venerdì 26 dicembre 2008

Perchè a Stefano sì e a Venceslao no?

Per 21 anni mi sono ripetutamente chiesto: ma perchè il 26 Dicembre è festa nazionale?

Oggi, dopo 21 anni, ho pensato di cercare la risposta su Internet. E ho scoperto l'atroce verità.
Siccome è una verità troppo dura da ripetere, copio e incollo da Wikipedia:

In Italia e in altre nazioni, il 26 dicembre, giorno dopo Natale, è una festività dedicata a Santo Stefano, primo martire cristiano. La festività viene comunemente chiamata Santo Stefano. Il giorno festivo non è causato dalla ricorrenza del Santo, pur esponente importante della serie dei santi della Chiesa, ma esiste allo scopo di allungare la festa del Natale; così come il lunedì dell'Angelo (comunemente chiamato Pasquetta) non è stato stabilito perché sia una festa religiosa, ma solo in quanto è l'indomani di Pasqua. Entrambe le date non sono feste di precetto (non occorre per i cattolici assistere alla Messa) ma sono state stabilite dallo Stato italiano, nel 1949, proprio per rendere più solenni e fruibili le feste popolari di Natale e Pasqua.


E' dura da mandar giù, eh? Se non ci credete, provate a rileggere.

Ffatto? (intonazione alla Giovanni Muciaccia)

Sappiate che concordo con voi:è una vergogna. Santo Stefano ha una festa tutta sua SENZA UN REALE MOTIVO. E perchè a Stefano sì e a qualcun'altro no?
Non è giusto. Anche gli altri hanno diritto ad una loro Festa personale! Anche Santo Mmaso, Sant'Honorè, San Tippe...e San Venceslao? San Venceslao più di tutti, dovrebbe avere una Festa Nazionale! E non perchè San Venceslao si tiene il giorno del mio compleanno, ma in nome di quei principi di cui ci riempiamo tanto la bocca (libertè, egalitè, fraternitè) e che non mettiamo mai in pratica!

Dobbiamo ribellarci al sistema, amici, e inoltrare ognuno la propria richiesta ufficiale:che ognuno abbia la sua Festa Nazionale, alla faccia di Stefano e dei perbenisti!!! HASTA LA REVOLUCION!

venerdì 19 dicembre 2008

Lazzaro, alzati e cammina!...Lazzaro? Ehilàà..?..


Colui che ha richiamato alla vita il suo amico Lazzaro, figura della Risurrezione definitiva, chiama anche noi a Vita nuova ogni giorno, nella nuova ed eterna Alleanza perché, dopo essere nato e morto per noi e per la nostra salvezza, è Risorto ed è il Vivente e ci ha promesso: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine dei tempi»



Io invece no.
Ciò che mi differenzia dal mio amico Gesù è che, nel mio caso, non vi sarà alcuna Resurrezione. Spirituale, voglio dire. Ossia, temo che la mia condizione attuale rimarrà sempre tale.
Mah.

A quando un miglioramento?








(per chi non l'avesse capito, era una metafora.)

domenica 23 novembre 2008

Ci vuole poco a fare una bella sorpresa

“Per fare una sorpresa
trova un giorno senza sorpresa.
Giochiamo alla sorpresa
niente di meglio di una buona sorpresa”.

La riconoscete? E' (almeno credo) la canzoncina che ci allieta durante il nuovo spot della Kinder (Sorpresa). L'opinione generale dice che tale canzoncina fa schifo, ma noi, che siamo uomini di mondo e abbiamo fatto il militare a Cuneo, la pensiamo diversamente.

No, no, questa canzone è straordinaria, sorprendente direi.
E' una canzone che fa riflettere.
Tutti noi, e dico TUTTI, desideriamo, ogni santo giorno, una sorpresa che ci sorprenda, che ci scuota dal torpore quotidiano. Ma chi di noi si alzerebbe la mattina pensando "Oggi voglio una sorpresa, perciò devo trovare un giorno senza sorpresa"? L'autore di questo motivetto lo fa.
E' straordinario.

Quest'uomo, questo musico, questo paroliere che fa sbigottire Mogol (la metrica è impeccabile:trattasi di una iper-rima identica, in cui, altro tocco di genio, ogni verso non rima solamente con quello che lo precede o segue direttamente o indirettamente, ma ogni verso rima con qualsiasi altro verso dell'opera...s'era mai visto qualcosa di simile? Non penso), questo individuo semplice e divino al tempo stesso ci sta dando una grande lezione di vita:non bramare la sorpresa, miserabile, trova un giorno, solo un giorno, senza questa sorpresa; ovvero, spogliati dalla cupidigia, dall'avidità e bevi la vita:solo così troverai davvero te stesso.
In fondo, non fa altro che riprendere l'insegnamento di S.Francesco, dei monaci tibetani e di quella gente lì. Ma dove sta la genialità, ov'è il guizzo? Esso sta nell'adeguarlo ai nuovi mezzi e riproporlo a noi, i poveri del nuovo millennio. Poveri dentro, svuotati dell'anima e buttati nella massa.

Ma allora cos'è, un semplice "consiglio" new age?

Nient'affatto. Penso che bisognerebbe ragionare prima di aprire bocca, signori. Questo motivo non è neopagano, come quelli che vanno nei boschi, dicono due "aum" e immolano le capre a Wicca. Questa canzone (e con lei l'autore suo) è ben radicata nella nostra società, è consapevole dei propri diritti e dei propri doveri, sa che l'attende un arduo compito, nel ricondurci alla "diritta via" che abbiamo smarrito.
Non per niente ci invita a "giocare" alla "sorpresa", a vivere più liberamente, ad essere più spensierati. In ognuno di noi c'è un fanciullino che dorme e che attende solo di essere liberato (qualcuno ha detto Pascoli?).
E allora, signori, anzichè criticare, seguiamo questo fantastico inno alla vita, riprendiamoci ciò che è nostro e sognamo.
Perchè non c'è niente di meglio di una buona sorpresa.

sabato 22 novembre 2008

Cervicale.

O cervice
dove sei?

Perchè non m'aiuti,
perduto nel male,
a guarire dal dolore
del vivere?

O cervice
dove ten vai?

Perchè ti rifiuti,
smarrito, mentr'ei sale,
di lenire il mio dolore
di vivere?

O cervice
dove provieni?

Perchè ai miei sputi,
"hai perso", "non vale",
rispondi aumentando questo,
tremendo,
DOLORE
di vivere?

Insomma.

O cervice
lasciami stare.


(poesia surrealista dedicata ad i miei attuali acerrimi nemici, la cervicale e i suoi mille dolori)

sabato 15 novembre 2008

Omega.




Iniziai a seguire Stargate Sg1 nel 2001, quando TMC, con un ultimo guizzo prima di recarsi nel Paradiso delle Emittenti, decise di mandare in onda questo telefilm dal nome a me già noto nella, all'epoca, per me ottima striscia pomeridiana/preserale:ai
tempi andavo in terza media ed ero un ragazzino libero e spensierato; avevo tanti interessi e spendevo tanti soldini in cose inutili mentre avevo la manichina corta per quelle necessarie e sufficienti. A pensarci bene, sono rimasto identico ad allora.
Tutto cambia, niente cambia. Ma non ci sarà più Stargate Sg1 a divertimi, ad annoiarmi, ad appassionarmi, a tormentarmi.
La 1° stagione la vidi su TMC e poi su La7, esasperando ma' e pa' per videoregistrare le puntate quando ero fuori casa (più o meno sempre, a differenza di ora):una stagione capolavoro, emozionante e imprevedibile. Anche oggi (possiedo in dvd le prime 6 stagioni) rimane un bel vedere.
2° e 3° mi divertirono su RaiDue:fu una prima visione da incubo, la Rai allora non era molto diversa da oggi - programmazione frastagliata, rinviata, spostata, ecc. - ma la voglia di sapere come la storia si evolveva era troppa. Nessuna delusione e passione intatta.
Per 4° e 5° dovetti aspettare l'abbonamento a Sky, che ai miei occhi appariva come la Fabbrica delle Meraviglie. Erano due stagioni in replica (ovvero erano già state trasmesse). Cominciarono ad arrivare le puntate-riempitivo, ma la qualità rimase alta. Il shockante colpo di scena che chiude la 5°stagione mi distrusse.

Intanto si cresce e si cambia.

Mesi e mesi dopo, Sky propose in prima visione la 6° stagione. Meno bella, non c'è Daniel. Ma sempre buona. Poi la 7° ed infine l'8°. Ma la scadenza dell'abbonamento incombeva, i miei interessi erano cambiati, c'era la Guerra in Iraq. Insomma, abbandonai il tutto e di quelle due stagioni ricordavo poco o nulla.

Il vuoto. Vuoto personale, con la scuola amata ed odiata allo stesso tempo, vuoto al primo anno di Università e fatica ad ambientarsi; e vuoto con gli amici dell'Sg1. Disdetto Sky, addio alla tv.

Arrivarono i fumetti Bonelli, arrivò Lost, tornarono vecchi telefilm amati in gioventù, lo Stargate era stato nuovamente seppellito sotto le sabbie della mente.

L'anno scorso i dvd:toh, quanti ricordi, compriamone uno, va'...poi due, poi tre. Poi le prime 6 stagioni. La7 fa rewind, le replica tutte e trasmette le inedite.
7°stagione:carina. 8:deludente. Cambiano i personaggi, i cattivi, i buoni, gli scenari:la 9° stagione è ok. La 10° è volata in un PUFF.

E ora? Ora ci sono altri due Giovedì, ciascuno con un film. Ma ormai siamo alla fine. Fine di un ciclo, personale e non. Rimaniamo io e i dvd. Perchè tutto cambia, niente cambia.

domenica 9 novembre 2008

Carenza di idee.









Accidia deriva dal solito greco, e precisamente da a kédion ("senza cura"), e formalmente indica l'avversione all'operare mista a noia e indifferenza.

Io ne sono affetto.

Avete capito bene:io sono uno di quelle spregevoli persone che Dante colloca nella Stigia o a correr sul Purgatorio; faccio parte di coloro che Jacopone da Todi definisce "co la mente alienata"; sono rappresentato nella Melencholia di Durer. In breve, sono accidioso. E non me ne vanto.

Dice Marcel Achard:"La cosa più deliziosa non è non aver nulla da fare: è aver qualcosa da fare, e non farla."
Lo dice Achard, ma lo diciamo tutti noi accidiosi:è il nostro motto. "Perchè fare oggi quello che si può rimandare a domani?" non è solo un simbolo di Pigrizia ma anche, e soprattutto, di accidia.

L'otium degli antichi non era il poltrire, bensì l'occupare il tempo libero con la speculazione intellettuale. Il tifoso rossonero Milan Kundera descrive la nostra attuale situazione così:"Nel nostro mondo l'ozio è diventato inattività, che è tutt'altra cosa: chi è inattivo è frustrato, si annoia, è costantemente alla ricerca del movimento che gli manca."


Ma cosa accade quando mancano le idee per ricercare questo movimento che ci manca?
Accade che si diventa come il sottoscritto. Il quale, negli ultimi tempi, è stato più volte costretto a ricorrere ad intuizioni altrui per andare avanti.
La battuta grouchesca, l'opinione letteraria, le mosse per trovare posto sui mezzi pubblici:raramente sono state mie, "mie personali" creazioni; più spesso si è trattato di ri-utilizzi altrui. Per non parlare della scrittura:com'è dura l'avventura (anche questo è un ri-uso); e il soggetto per MM giace da tempo immemore privo di una anche sola decente conclusione.

E' facile immaginare l'esito di una tale caduta:il tran-tran, il lasciarsi scivolare nella massa sono dietro l'angolo. Bisognerebbe reagire, e reagire subito!!

Ma ora non ne ho voglia:devo leggere ancora i risultati del campionato...

(continua?)


P.S.:Che la Marvel non se la prenda per l'accostamento al titolo:la Casa delle Idee d'oltreoceano è maestra nel creare nuove pensate, nuovi sbocchi per le sue trop..tante serie. Che poi, per la maggior parte dei casi, si tratti di cambi provvisori di costume o di team, o di smascheramenti ri-azzerati, è cercare il pelo nell'uovo.

domenica 2 novembre 2008

lunedì 27 ottobre 2008

Certi "dialoghi" sono immortali.

Ve lo ricordate Galileo Galilei?
Ebbene, non tutti sanno che, nell'autunno del 2007, io e lui abbiamo lavorato assieme ad una trasposizione fumettata del suo immortale capolavoro "Dialoghi sopra i due massimi sistemi del mondo". A coadiuvarci nell'ambizioso progetto, alcuni amici del mondo dello spettacolo, dello sport, del giornalismo..ma li vedrete da voi, se avrete la bontà di (ri)leggervi quanto vi (ri)propongo oggi:

I DIALOGHI SOPRA I DUE MASSIMI SISTEMI DEL MONDO - La ristampa riveduta e corretta del racconto pubblicato nel 1632!


domenica 26 ottobre 2008

Riciclare è bene.

Appunto. E allora perchè non farlo anche qui? Non è forse vero il detto Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma?

E dunque ecco qua. Tempo fa (sono pochi mesi, ma sembrano pochi anni) mi ero preso la briga di scrivere piccoli "fumetti" (anche se mi vergogno a chiamarli così) poi pubblicati, con scarso successo, sul Forum di Martin Mystère, su cui intervengo copiosamente (pure perchè, essendone uno degli amministratori, non posso sottrarmi a certa burocrazia, e chi è amministratore di qualcosa mi capisce). Tali "fumetti" (è più giusto chiamarli "obbrobri") saranno, come nelle migliori ristampe, riveduti e corretti (per togliere quella patina prettamente forumistica non indispensabile) e potrete leggerli e commentarli qualora se desideriate l'impellente bisogno.

Cominciamo questo esperimento con un brano originariamente edito il 26 Settembre 2007. Attenzione:tale data è fondamentale per contestualizzare il tutto e meglio comprendere certi dialoghi. Com'era la situazione esattamente un anno e un mese or sono? Come un anno e un mese dopo? Beh, leggete e lo saprete.

martedì 21 ottobre 2008

Grande esclusiva:il racconto che contraddice sè stesso!!!

C'era una volta un fante.
Il fante era un fantasma.
Quindi era morto.
Il fante non c'era più.

Questo straordinario esempio di mini-narrativa contraddittoria postmoderna vi è stata offerta da:

Quante cose al mondo vuoi fare,
l'arme pietose cantare, 'l gran sepolcro di Cristo liberare..
ma trova un minuto per te!

Per voi e per gli amici, Tasso.

lunedì 20 ottobre 2008

Pappa-Harappa, pappa-Harappà! (trad.:Papparappa, papparappà!)

« Senza la scrittura le parole non hanno presenza visiva, possono solo essere "recuperate", "ricordate". »

Questo diceva l'illustre Walter Jackson Ong, un prete gesuita (mica cotiche) autore di due svariati saggi e che è passato alla storia per aver scoperto che la scrittura ha influito sulle civiltà che l'hanno adottata.

L'avrete capito:la scrittura è il tema di questo post.
Se non l'avete capito, ve lo dico io:la scrittura è il tema di questo post.
Anzi, ve lo scrivo io:la scrittura è il tema di questo post.

(uff..e altre 3 righe l'abbiamo riempite)

Già. Negli ultimi tempi la voglia di scrittura è scemata, rincretinita, stupidata. A capito (il contrario di scapito) della voglia di lettura. Oggi la voglia di lettura sta calando e quella di scrittura sta risalendo. Ma sempre a spizzichi e bocconi, a pois. Insomma, un po' tengo voglia di scrivere, un po' di leggere, quasi sempre di non fare nessuna delle due cose.

E poi la scrittura è quella che potrebbe (il condizionale è d'obbligo) essere il mio lavoro futuro, sempre che Brunetta (per lui niente condizionale, l'ergastolo gli darei) ci lasci qualche briciola su cui poterci avventare come piccioni.

Ma se già ora difetto di voglia di scrittura, come potrei fare in un'eventuale attività lapidaria (da lapis, matita, quindi, per metonimia ot similia, "che a che fare con la scrittura")?
E i temi? I temi scarseggiano (maestro unico, unico tema). Che, detto brutalmente, potremmo tradurre con "non so più cosa scrivere".

Blocco dello scrittore? Può darsi. E cosa si fa in questi casi? Beh, uno scrittore serio si rilassa e semplicemente, pian piano, ricomincia a scrivere.
Quindi non mi riguarda:io me la prendo cogli indiani.
E non coi poveri, vituperati sumeri, che nulla c'entrano:non sono stati loro ad introdurre i primi cenni di scrittura ma, come dice il dott.Wiki dell'Università di Pedia, sono stati gli indiana di Harappa, nella Valle dell'Indo (per i non amanti della Storia:l'India fu scoperta nel 1492 da Peter Falk). Questi primi cenni, pubblicati su cocci di ceramica (noterete l'allitterazione della 'c'... x i filologi futuri:non significa nulla), risalgono al 2600-3500 a.C., quando io ero ancora in mente dei.

E oggi, nel 2008 d.C., siamo ancora qua a parlare di scrittura (ok, scrivere di parlata è più difficile, ma non è una giustificazione) e, soprattutto, lo facciamo con me in mezzo.
E di me voglio parlarvi, della mia scrittura. Introduco a questo proposito un personaggio noto a tutti, Jack Goody. Jack è un antropologo britannico nato nel 1919 e clamorosamente ancora vivo che ha studiato molto e lavorato poco (come tutti gli intellettuali):in particolare, riguardo alla scrittura il Goody afferma che essa ha permesso un "addomesticamento del pensiero" tale da consentire processi quali l'astrazione, la formalizzazione, la logica, l'analisi, la classificazione, la sintesi e l'ipotesi (e quindi la formazione di nuove teorie). [queste ultime righe sono prese pari pari dai saggi del dott.Wiki sorpacitati]

Ebbene, se Goody ha ragione, e non vedo perchè non dovrebbe averne, visto che è letterato, dicevo, se Jack non ha torto, la mia scrittura (che, postuliamo, è esattamente come tutte le scritture) dovrebbe rispondere ai requisiti di cui sopra. Esaminiamo caso x caso (che fa caso^2):

astrazione:la mia scrittura è sicuramente astratta, in quanto non vuol dire niente. Fuori uno.

formalizzazione:la mia scrittura tende ad uno stile classico, formale, quindi si formalizza. Fuori due.

logica:la mia scrittura è logica, perchè rispetta la sintassi. Questa è tirata per i capelli, ma fuori tre.

analisi:adoro analizzare le cose più inutili, ma sempre analizzare è. Fuori quattro.

classificazione:la rubrica Top Faiv! ne è un fulgido esempio. Fuori cinque.

sintesi:clorofilliana. Fuori sei.

ipotesi e formulazione di nuove teorie:anche queste sono una mia cifra stilistica, come si evince anche da questo post. Fuori sette.

Abbiamo visto che la mia scrittura è una scrittura con la S maiuscola e con crittura minuscolo:non debbo temere nulla, allora, chè non ho nulla da invidiare ai più grandi, Hemingway o Dante, e ai meno grandi, Coelho e Moccia.
E quindi questa voglia che oscilla su e giù nell'animo mio debbo farla sfogare.
E' una cosa dura, ma qualcuno lo deve pur fare (beh, più o meno era così).

Bene. Capito (non il contrario di scapito) che posso continuare, aspettatevi di vedere nuovi scritti in un futuro non troppo remoto.

Il che suona come una minaccia. Ma io, anche grazie a Goody (e ora capisco il suo cognome), me ne galeo e frego e posso cantare:Pappa-Harappa, pappa-Harappà!

venerdì 17 ottobre 2008

domenica 12 ottobre 2008

Recensini! VI - Tremendamente indietro

Come recita l'enigmatico sottotitolo, non recensinisco da una vita (anzi, due) e farò fatica a ricordare cosa ho letto/visto nelle ultime, lunghe, giornate. Boh, proviamoci lo stesso, tanto è gratis.

Fumetti:
Martin Mystère n.299, Il segreto di Giovanna d'Arco:chi mi critica quest'albo blaterando della decadenza del bvzm dovrà passare sul mio cadavere. Splendido in ogni suo perchè.
Storie da Altrove n.11, L'uomo che inseguiva le ombre:idem. Anche se qui c'è il finale un po' affrettato. Ma dove c'è Recagno c'è Holmes, e Conan Doyle proverebbe solo invidia.
Martin Mystère Special n.19, La macchina della verità:questo è particolare, perchè con questo vecchio albo, recuperatomi da una cara amica giorni fa, ho completato la collezione. Ora il mio obbiettivo è una rilettura integrale della serie, ma il tempo scarseggia, diavoli dell'inferno! Racconto molto carino, comunque, e con colpetto di scena finale.

Libri:
Fra Settembre e inizio mese, in 3 settimane circa, mi sono sparato (per fortuna ho resistito dal farlo letteralmente) 10 saggi e svariate poesie/testi da analizzare e sviscerare. Sono sopravvissuto più o meno a tutto, per fortuna.
In attesa di ricominciare, più presto di quanto si creda (e io credo) mi concedo qualche volume di svago.
Fra ieri e oggi ho letto Tre, di Tiziano Sclavi:scritto negli anni '70, è zeppo di tutte quelle follie che caratterizzavano lo Sclavi pre-Dylan Dog, e che proprio nel famoso fumetto avrebbe riciclato alcuni degli episodi di questo libro; libro totalmente surreale, tanto che capirne la trama è impresa ardua:meglio lasciarsi trasportare dai mille personaggi stravaganti che vi compaiono senza pensare troppo. Comunque sia, a mio modesto parere, il "Tornado di Valle Scuropasso" gli è superiore. Infine, è difficile da recuperare:vi basti sapere che l'edizione Periplo (quella che tengo) è stata pubblicata nella mia città, e che ho trovato la mia copia solo perchè la Biblioteca Comunale ha messo in vendita la sua.
Prima, però, avevo letto Lettere di Groucho Marx:dopo le grosse risate fatte con "Memorie di un irresistibile libertino", mi aspettavo di ripetere la sghignazzata, invece, a parte rari casi, il mitico baffone si presenta quasi sempre serioso, nel suo epistolario. Lettura più che godibile, però.

Telefilm:
Alias:dopodomani termina la 3°stagione. Dopo una partenza un po' sottotono, il ritmo è ritornato rapido come ai vecchi tempi, e mi aspetto un gran epilogo.
Stargate Sg1:conclusa la 9°stagione (ottima negli episodi iniziali e finali, in mezzo ha lasciato pochi ricordi), è iniziata la 10° e ultima annata del telefilm più lungo della storia della fantascienza. Ed è iniziato molto bene.

Film:
Oddio, è un periodo che guardo un film quasi ogni giorno/sera, se non di più. Molti non li rammento nemmeno più, ma qualcosa è rimasto. In rigoroso ordine sparso:
Blade Runner-Director's cut è un capolavoro, anche se non c'era bisogno che lo dicessi io. Atmosfera indimenticabile, anche più della trama. I due attori (H.Ford e R.Hauer) fanno a gara a chi è più bravo.
Fantozzi, Il secondo tragico Fantozzi e Fantozzi in paradiso:i primi 2 sono capolavori ineguagliabili, amici che non deludono mai; il terzo è la fase cadente del personaggio, ma è l'ultimo che si lascia ancora guardare con abbastanza piacere. No comment sull'ordine di trasmissione di Premium Gallery.
Hot Shots 2 l'ho rivisto ieri:eh, sì, i film demenziali degli anni '80 e primi anni '90 non li batte nessuno.
La mummia 3- la tomba ecc.ecc.:è inferiore ai primi 2, che mi erano piaciuti (più il 2°), ma è un filmone d'azione da guardare.
X Files-Voglio crederci:vi svelo un mio peccato, non ho mai visto X-Files (se non qualche puntata quando avevo neanche 10 anni...), perciò mi sono perso tutti i riferimenti che il film conteneva. Però l'ho gradito lo stesso, anche perchè dedicato soprattutto ai personaggi, più che alla trama. Insomma, già avevo voglia di recuperarlo, il buon X-Files, ora ne ho anche di più.
E poi ce ne sono altri...ricordo di aver visto Vanilla Sky e di averne gradito il finale (non tanto il resto), Wanted (non gradito) e chissà cos'altro...

..insomma, speriamo che la prossima puntata di Recensini! esca presto, sennò qua ogni volta devo fare i salti mortali..

lunedì 6 ottobre 2008

La perfida cattiveria di madre Teresa

La vispa Teresa
avea tra l’erbetta
A volo sorpresa
gentil farfalletta
E tutta giuliva
stringendola viva
gridava distesa:
"L’ho presa! L’ho presa!".

A lei supplicando
l’afflitta gridò:
"Vivendo, volando
che male ti fò?
Tu sì mi fai male
stringendomi l’ale!
Deh, lasciami! Anch’io
son figlia di Dio!".

Teresa pentita
allenta le dita:
"Va', torna all'erbetta,
gentil farfalletta".
Confusa, pentita,
Teresa arrossì,
dischiuse le dita
e quella fuggì.

Alzi la mano chi non conosce questi versi (La abbassi chi conosce quei recti).
Sono versi che, ridendo e scherzando, hanno due secoli, decennio più, decennio meno. Ma sono da due secoli (dec. +, dec. -) versi enigmatici.

Luigi Sailer (1825-1885) fu un noto poeta ermetico. Il clima letterario italiano ottocentesco cercava lo sfarzo, cercava il classico, Luigi Sailer no:aveva altre pretese. Ma sfuggire alla censura dei seguaci del Monti non era facile:perciò il Sailer dovette coprire i propri "scandalosi" concetti con una parvenza normalizzante.
Innanzitutto chiediamoci:chi è la vispa Teresa? La risposta è lapalissiana: la Chiesa.

La Chiesa ottocentesca, sia badi ben (che non si bagna); una Chiesa che ha smarrito i suoi valori. (Si può obiettare che la Chiesa abbia smarrito i suoi valori già nell'anno 1 d.C., ma non è qui il caso di parlar male dei Papa-boys).
Una Chiesa, comunque, sempre nel cuore dell'italico popolo: può quindi permettersi di aveare fra l'erbetta, di giocare spensieratamente.
Ma ecco la farfalla, ed ecco che Teresa la coglie. Sì, ma come la coglie? Cogliete (e non siate coglionati): la stringe viva. Con evidente cattiveria.
Lei grida, si dispera. Ma niente, Teresa-Chiesa è di una perfidia inaudita. Finchè la farfalla non pronuncia, con un ultimo, languente, grido di disperatio: "Anch'io son Figlia di Dio!"

E qui accade qualcosa. Teresa si pente, allenta le dita. E' confusa: ovvio, la Chiesa ha smarrito la sua via originaria, non sa come ribattere a siffatta affermazione; sì:non c'è con la testa. L'attimo di caos interno è tuttavia controproducente, e la farfalla viene liberata.

Ma attenzione. E' triste constatare come, in tutti questi anni, nessuno si sia accorto che Sailer, ermetico com'è, ci sta dicendo l'esatto contrario di quello che vuol farci apparire.

"Va torna all'erbetta/gentil farfalletta" è posto PRIMA di "Confusa/pentita". Quando Teresa concede la libertà alla farfalletta non lo fa mossa dallo spirto divino, ma è ancora sotto l'influsso di Ati, di Shaitan dimonio. La farfalletta fugge, è vero, ma dove fugge? Non lo sappiamo. Nulla ci vieta di pensare che Teresa si sia voltata e, a sorpresa (e lei ne è un'esperta, v. verso 3), l'abbia spiaccicata su qualche masso acuminoso.

E chissà se il Sailer, che più ermetico di così si muore asfissiati, dal basso degli Inferi non ci stia ringraziando sterminando insetti alati.

Per oggi è tutto, grazie di averci seguiti.

giovedì 2 ottobre 2008

Elogio del primo di Ottobre

Che bel giorno,
il primo di Ottobre.

E' quel giorno,
il primo di Ottobre,
che mai più ti scordi,
se vuole il Signore.

Giorno d'incontri,
di prime volte.
Dì di conquiste,
di ultime volte.

Nigeria e Cipro
son nuove Nazioni,
Pelè torna a casa,
addio ai palloni.

E così val per Colui,
che forumando vagante,
si ferma d'impresso,
gl'approda il natante.

Ci ha messo due anni,
ma l'ha trovata.
L'amica vera,
vicina e agognata.

Ver ch'è solo l'inizio:
tempo v'è n'è.
Di ritrovarsi, e vedersi;
di non bere il caffè.

Ma per ogni incomincio
si conclude qualcosa.
Così me m'accadde,
cosa maravigliosa.

Avea una raccolta,
di alboni ed albi,
speciali e giganti,
almanacchi e altri scialbi.

Dal duemila e due,
tirolla avante.
Sempre incompleta,
sempre distante.

Ed ora è completa.
Letta e riletta,
studiata e ignorata.
Ora c'è tutta, fulgida e queta.

Felicità, diss'uno,
è un bicchiere di vino
con un panino;
io dico che è altro.

Felicità è l'Amicizia.
Felicità è l'Amore.
Felicità è lei.
(Nonchè la conclusa collezione!!)

Sì:che bel giorno,
il primo di Ottobre.


Analisi del testo:
Ieri, per la prima volta, ho incontrato una persona conosciuta sul webbe. Tramite questa fantastica persona ho anche, sempre per la prima volta, completato la mia collezione di "Martin Mystère".
In più, dettaglio trascurabile, ho anche superato un esame, che non fa mai male. Ieri era il 1°Ottobre.
Per i riferimenti storico-sociali, vedere su Wikipedia.

Analisi metrica:
come avete letto, ho utilizzato un metro moderno, pur mantendomi all'interno di una struttura vagamente classica. Questo perchè sono un artista decadente (nel senso che peggio di così c'è solo da scavare).


lunedì 29 settembre 2008

72 ANNI FA ACCADEVA L'IRREPARABILE

Già. Il 29 Settembre 1936 quello che nessuno avrebbe mai immaginato avveniva.

Nasceva La Nemesi. Nasceva Lui.



nota:questo post e il suo autore si dichiarano assolutamente e inequivocabilmente imparziali. La necessità di segnalare un fatto tanto grave ha imposto un certo tono. Pertanto si consiglia la lettura del link ad un pubblico di soli persone ragionevoli.

giovedì 25 settembre 2008

Non è colpa mia, loggiuro!

..se sono sparito.

E' della famigerata banda di malfattori R.A.I., che sposta i telefilm che mi piacciono dimezzandomi il tempo disponibile per collegarmi.

E tutto per l'Isola dei Famosi...la colpa è della Ventura.

Ogni anno ritira fuori 'sto obbrobrio..si vede che la colpa è della gente che lo guarda (che non è poca, vero ma'?)

Quindi è colpa della gente se non mi collego e scrivo cose nuove. Gente che, assuefatta alla televisione, persiste nel seguire questi programmi diseducativi e stupidi.

Ma la televisione è del Cavaliere.

.....................
......................

Ecco, lo sapevo.

E' sempre colpa sua, sgrunt.

lunedì 15 settembre 2008

Sos al Maestro

Lo Gran Maestro la mia paura pur avrìa
s'egli ne la sardinea stanza 'ntrasse
e poscia l'esame sostener dovrìa.

Minuti due, più l'attimi, impasse,
prìa che la vegliarda proffa vien dentro
e la folla massima lo scrosciasse.

Sedottosi fra l'altri, in incentro,
ei direbbe nom, cognom e puro 'l sì
a la doman prìa posagli dal veltro.

Lei fa:"Mi dica chès, chès e chesto chì",
risando. E Lui, ch'è il Maestro, Le rispon:
"Maremma! I' che l'è codesta 'osa qui?"

Doman veraci e acri, pungenti doman,
tal che l'Astro Rilucente risplende
e nisciun se' risponder, manco doman.

Sicchè Io prego Iddio, o chi Gli sottende,
di far che tutto vada come dee andar
che, torno a casa, non debba aver bende.

Chè un'altro esame, doman dopo devo dar.



P.S.:aiuto Dante, proteggimi tu!!

domenica 14 settembre 2008

Recensini V

Ch'ho letto/visto in questi dì in cui (non) abbiamo rischiato la fine del Mondo? Boh. Ricordarselo è dura.

Di sicuro, oggi ho letto
Tex n.575, Sul sentiero dei ricordi:carino. Tex al giorno d'oggi è incredibilmente anacronistico, un fumetto vecchio modello; io adoro i fumetti 'vecchio modello', ma detesto il western. Beh, qui Nizzi se la cavicchia, anche se poteva tirar fuori qualcosa di meglio (o la redazione poteva tirar fuori qualcUNO di meglio..). Civitelli altalenante: o terribilmente splendido o terribilmente impreciso.
L'allegato, ciò che mi ha spinto a comprare il pacchetto-sessantennale, non l'ho ancora letto e chissà quando lo farò.

Letto anche Rat-Man n.68, Le cose cambiano:e cambiano in meglio, direi, dato che Leo prolunga la vicenda, facendoci godere due mesi in più ed estrapolando gag favolose (Chuck Norris su tutte). Ed è cambiato anche Leo stesso, più maturo di una volta (e le storie ne risentono:mooolto meglio quelle recenti "delle mitiche prime storie") e ormai Maestro di tutto (disegno incluso).

Per quanto riguarda i libri, nulla di fatto. Ho solamente finito
I mysteri della jungla nera, buffo romanzo di Emilio Salgari, con Kammamuri che scompare a metà storia e viene citato nella penultima pagina come passato al lato oscuro:e uno rimane a bocca aperta.

Capitolo films. Ne ho visti tanti, purtroppo anche molti film che non mi interessavano, ma tant'è. Non me li ricordo, però; facendo sforzi mnemonici rammento:
Quella sporca dozzina: molto divertente, anche se prevedibile come tutti i film "vecchi", per la mente intelligente;
La regina dei dannati, invece, è l'ennesimo film sui vampiri che vivono tra noi, e si ricorda più che altro per la dedica ad Aaliyah, deceduta anzitempo.
In Bruges è un film totalmente stralunato:praticamente senza trama e giocato tutto sulla bravura degli attori (Colin Farrell) e sul loro rapporto con la splendida Bruges; l'arrivo di Ralph Fiennes movimenta un po' le cose, ma il giudizio resta a metà:certe scene rimangono fuori testo e, col senno di poi, irritanti. Direi un 6,5.
Dante's Peak-La furia della montagna quest'anno me lo sono perso, maledizione, ma tanto lo conosco a memoria:un'americanata catastrofica a cui difficilmente riesco a rinunciare (miglior catastrofico insieme a Deep Impact, imho).
Chiudo con una nota affettuosa e particolare per Highlander-l'ultimo immortale:stupendo film di quelli che piacciono a me, ma non lo vedevo da più di dieci anni..che spettacolo, che musiche, che atmosfera. Clap clap clap, e lo voglio in dvd.

Telefilm:
Alias:si vede che è di J.J.Abrams, c'è la stessa identica tecnica narrativa di Lost. Su Rai4 è finita la 2°stagione, col consueto cliffhanger da paura.
4400:Mancano due sole puntate, per fortuna. Aspettare le 22:40 è una tortura, ancor di più lo è diventata una trama, nella quale è ormai difficile capire qualcosa. Ma giudizio sospeso.

giovedì 11 settembre 2008

(allora Sclavi c'aveva ragione!)



Splendida copertina - di uno splendido romanzo di Sclavi (che non ho mai letto, ma che è di Sclavi quindi per me è splendido a prescindere)- con titolo ineccepibile, se riferito a quanto dicevamo negli ultimi 2 posti (plur. post): l'esperimento del Cern è stato una bufala.

O meglio, non lo è stato l'esperimento, ma tutto l'hype creatosi (creatogli) intorno; semplicemente, l'esperimento, quello vero, non era ieri.

No, non lo era, ieri era prevista solo l'accensione e una "doppia finta" con qualche spruzzata di protoni, senza urti e contusioni, senza buchi neri e nane piccole, senza se e senza ma.

E ancora una volta, i mezzi d'informazione italici si sono mostrati in tutta la loro inefficienza:nessuno l'ha detto, o se l'hanno fatto, è stato quando io non guardavo.

Il Mondo, quindi, ha ancora un po' di giorni, e noi con Esso (e con Shell).

Giorni che si spera siano felici e pieni di bontade*, di fatti lieti** e riforme all'insegna dell'innovazione***; speriamolo, perchè potrebbero comunque essere gli ultimi: dopotutto l'LHC è sempre lì e l'amor che move il sole e l'altre stelle comincia a sentire il fiato sul collo.


*oggi è l'11 Settembre.
**è ri-iniziato Miss Italia.
***è stato reintrodotto il maestro unico.

martedì 9 settembre 2008

10 motivi per cui, invece, mi piacerebbe che domani fossimo tutti inglobati da uno di quei buchi neri e trasmutati in materia oscura

Buonasera a tutti. Siamo a -1, amici ed amiche. Che brividi, eh? Non ero mai stato sull'orlo di una catastrofe, prima d'ora, e trovo che sia una bella sensazione. Tutto quanto può terminare da un momento all'altro...

per la serie "W l'ottimismo, le noveau parfume de Tonino Guerra", ecco i 10 principali motivi per i quali vorrei che domani gli amici del Cern si sbagliassero di brutto e scatenassero l'Armageddon.

1-perchè tanto non sarei l'unico a morire.

2-perchè così morirebbero anche il nostro premier e tutti l'amici suoi.

3-non ci sarebbero più guerre, nè calamità naturali avverse.

4-risolveremmo il problema della sovrapopolazione.

5-non ci saranno più "Buona Domenica" nè Maurizio Costanzo nè Osvaldo Bevilacqua (con tutto il rispetto per l'Osvaldone nazionale).

6-non dovrei più studiare.

7-la smetterei di pensare sempre alle donnine (v.commento post precedente).

8-non dovrei più spendere soldi per campare (tasse e tutto quanto).

9-morirebbero anche tutti quelli di Trenitalia.

10-Gianni Morandi la smetterebbe di cantare "La fisarmonica", Robert De Niro e Al Pacino la smetterebbero di interpretare sempre gli stessi ruoli (anche quando la storia ne prevede uno diverso), Giorgio Faletti la smetterebbe di scrivere e Morandini la smetterebbe di criticare violentemente i film che mi piacciono.

Questo sono io:e voi, perchè vorreste (in linea teorica) porre fine alla vostra vacua esistenza?

Bene. Il momento topico sta per giungere. Che succederà, nessun lo sa; nel caso esistesse un Dio, da qualche parte, che ci aiuti. Altrimenti, che ci aiutino la Provvidenza, il Primo Mobile o chi per Essi.

Perchè se domani, ipotizziamo, dovessero davvero scatenarsi procelle e fortunali all'interno dell'LHC, dovremmo prendere ogni scienziato per le orecchie e mutilare loro muscolo mutilabile.

A domani, forse.

domenica 7 settembre 2008

10 motivi per cui mi piacerebbe che il Mondo non finisse Mercoledì

Buonasera a tutti. Lo saprete già:il prossimo Mercoledì 10 Settembre gli amici del Cern di Ginevra giocheranno a fare Dio nei loro laboratori circolari. Tramite un simpatico oggettino, chiamato Large Hadron Collider, gl'indomiti scienziati proveranno a ri-proporre, per chi se le fosse perse, le condizioni presenti immediatamente dopo il "big bang".
Ovviamente è già impazzato il panico:isterismi di massa, le borse crollano, gli zainetti pure e Cipro domina l'Italia di Lippi-bis.
Voci riportanti di presunti buchi neri che si formerebbero nell'LHC e che risucchierebbero il nostro pianeta preferito in men che non si dica circolano ormai da giorni e, a sentire certa gente, la fine del Mondo sarebbe vicina.
Per fortuna ci siamo noi scettici, che ci facciamo quattro risate (il quattro non è a caso:è il periodo di tempo che ci resterebbe, sempre secondo alcuni, se i buchi neri di cui sopra si formassero davvero).

Beh, la sensazione è nuova, e urge pensare. Francamente, non mi va che il Mondo finisca... e ho almeno 10 importantissimi motivi per volere ciò:

1-Devo vedere come finisce "Lost".

2-Ormai ho pagato il terzo anno di università, e non mi piace buttare i soldi.

3-Appunto, non voglio perdere tutti i miei (pochi) soldi.

4-Mi scoccerebbe se i Maya avessero avuto ragione fin dall'inizio e, di riflesso, se lo avessero anche Maurice Cotterell e Adrian Gilbert.

5-Non posso perdere tutti i fumetti accumulati in tutti questi anni.

6-Devo vedere come finisce "Alias" (sto guardando le repliche!).

7-Mi piacerebbe vedermi a 23 anni (anche più in là non sarebbe male).

8-Sarebbe triste finire di Mercoledì.

9-Ho ancora tanti film, libri e fumetti da guardare/leggere.

10-Sono troppo giovane per morire.

Questi i motivi che mi spingono ad aggrapparmi a questa cosa meravigliosa che chiamano "vita".
E voi, avete i vostri?

P.s.:torneremo presto su questo affascinante argomento.

venerdì 29 agosto 2008

Sherlock Holmes e il caso "Chinese Doping" - 2° (e, vivaddio, ultimo) episodio

Il proiettile fendeva l'aria con la forza di mille cicloni. Il piattello si guardava affannosamente e gridava "No, non mi colpisca!". E il proiettile rispondeva, beffardo come solo i proiettili sanno essere, "Muori, cane! AH! AH!". E il piattello morì.

Il signor Holmes amava molto quello sport. In occasione della finale di Tiro a Volo, così veniva chiamato, egli mi aveva raccontato di quando, in gioventù, soleva bighellonare nelle brughiere nebbiose d'iScozia armato di fucile.

-E i piatti, signor Holmes? Portavate anch'elli o lasciavate che gl'iscoti ve ne fornissero una razione?- domandai, ingenuo.

-I piattelli, e non "i piatti", signor Watson, non erano ciò che mi premeva colpire. All'epoca ero giovane e sbarbatello, e amavo grandemente uccidere i piccioni. Amore che perdura tuttora,devo dire.-

Anche questa volta, la risposta del signor Holmes aveva chiuso la questione con delicatezza e savoir faire. Sì, il signor Holmes aveva questa incredibile dote, e cioè sapeva sempre come capitalizzare quanto riceveva, sia che si trattasse di questioni materiali, sia che il problema riguardasse la più alta sfera dello Spirito, dell'Astratto. Poi aveva anche altre doti, ma di queste sono a conoscenza solo il sottoscritto e, forse, qualche peripatetica conosciuta durante il caso di Jack DeRipper e nelle nostre successive scorribande notturne.

Il caso "Chinese Doping", come l'aveva ribattezzato la stampa locale, languiva. A nessun altro atleta era stato ritrovato alcunchè, e il popolo di Cina si era prodigato molto affinchè alcuna sostanza proibita circolasse nella regione.
Le gare, nel frattempo, si erano svolte regolarmente, e senza problemi. I cinesi, sorprendentemente, si erano mostrati superiori a chiunque li avesse sfidati. E in tutti li sport! Forse non crederete a questo povero dottore, quando vi racconta che i cinesi,notoriamente inferiori ai sudditi di Sua Maestà, avevano surclassato chiunque, ma vi assicuroche i miei occhi ne sono la prova vivente! Il signor Holmes, dal canto suo, non era affatto stupito:nel corso della sua carriera si era imbattuto in tante e tali meraviglie che ora nulla più era in grado di suscitare la propria ammirazione. Con un'unica eccezione, debbo dire.

C'era, infatti, quel giovane abitante delle colonie, tal Felps, o Phelfs, che aveva conquistato l'intero corpus medallifero a disposizione nell'ambito del nuoto. Durante una di quelle gare acquose, avevo sorpreso il signor Holmes a bocca aperta, anzichè con le labbra chiuse sulla canna della sua pipa.

-Che fate, signor Holmes? Non fumate? Che v'è di così incredibile da trarre così prepotentemente il vostro sguardo?- chiesi come se fossi uno di quegli impiccioni che si trovano sempre al mercato di Portobello.

-Cosa sto osservando, mi chiedete, signor Watson?- rispose. -Sto osservando lo splendore di Fidia. Eracle in persona è qui, signor Watson.-

Aizzai lo sguardo, ma nulla di particolare vidi, se non i nuotatori usciti dalle acque.-Nulla calamita il mio sguardo, signor Holmes.-

-Guardi il signor Felps, Watson. Non vede che muscoli? E che silhouette? E che sublime costumino?-

In quel momento si fece vivo il rappresentante delle Forze dell'Ordine cinesi, il signorMahn-Gahn-Hell. Fu la mia fortuna, in quanto, quando il signor Holmes guarda altri uomini chenon il sottoscritto, un'invidia feroce mi pervade tutto quanto. Ma con l'arrivo del nostroospite dovetti riportare la mia mente alla calma.

-Buongiolno, signoli.-

-Buongiorno a voi, signor Hell.- salutammo in coro io e Holmes.

Dopo un momento di dubbiosa esitazione (dovuta senz'altro alla bellezza del nostro piccolo numero), il signor Hell si informò sul proseguio delle indagini. Il signor Holmes si mostrò inflessibile e spiegò con dovizia di particolari quanto avevamo appreso negli ultimi giorni.

Fin dal 2° giorno, il signor Holmes aveva già individuato il colpevole del misfatto. Ebbene,egli non era altri che la Stupidità. Stupidità di due uomini, italiani (che della stupidità son maestri!), i quali avevano creduto di poter prevalere sull'altri solo seguendo la viadel Male. Essi, però, non avevano fatto i conti coll'astuzia del signor Holmes e con la sagacia del sottoscritto, ma soprattutto coll'astuzia del signor Holmes. Rivelò tutto, il mio amico Holmes, e invano attese il compenso promesso.Ma le sorprese non erano affatto terminate: il signor Mahn-Gahn-Hell, parlando a nome di tutto lo Stato Cinese, si mostrò indignato:

-Ma come? Voi dile che colpevole è stupidità? Ma voi scemi? Noi pagale voi per tlovale climinale che attenta a spolt e voi lispondele che colpevole è stupidità? Andate subito via di qui! Il popolo cinese non vi tollela più! Esigiamo il vostlo immediato litolno aLondla! Ma pensa questi...la stupidità..tsk!- e si allontanò, e la sua voce man mano spariva dietro l'orizzonte.

-E allora W il Tibet! PRRR!!- gridò Holmes, a mo' di burla. Perchè di una burla di trattava, il signor Holmes sapeva bene che se i cinesi erano inferiori agli abitanti d'Albione, itibetani lo erano ancor di più, con quei loro stracci e quel loro dio pagano, Budda, che veneravano come fosse il nostro Dio. Ma al signor Holmes piaceva scherzare, e, personalmente,trovai che in quella circostanza la celia fosse più che adeguata.

E così la nostra scampagnata in terra di Catai era finita. Nelle ore seguenti prendemmo il primo battello disponibile (nel senso che lo sottrammo a dei pescatori e lo rendemmo di nostra proprietà), facemmo una breve sosta per acquistare del Loto e altre erbe per le nostre canne (fumarie) e tornammo a Londra in pochi giorni. L'avventura ci aveva segnato, però: rincasati a Baker Street 221b, il signor Holmes volle appendere sulle pareti di casa delle enormi fotografie di quel Felps che laggiù aveva conosciuto, fotografie sulle quali circolettò le parti da lui definite "più interessanti".
Quanto a me, quando venni a sapere, dai giornali, che le gare del DeCoubertain si erano chiuse senza altri incidenti, in cuor mio sapevo che ciò era stato possibile solo grazie al pronto intervento mio e del signor Holmes.

Chè sulla "coppietta di Baker Street", come ci chiamano le malelingue, girano tante voci, ma credo che nessuno di voi avrà da obiettarese dico che come li risolviamo noi, i casi, non li risolve nessuno. Vero?
TERMINAZIONE

martedì 26 agosto 2008

Quiz! (per tenere allenata la mente)




















Quale fra le seguenti opere del mitico Beppe Ungaretti, secondo voi, è meglio rappresentata da questa inedita e allegorica immagine che vi ho poc'anzi proposto?

a-"Allegria di naufragi"

b-"Il Porto Sepolto"

c-"Gridasti:Soffoco..."

d-"Les Cinq livres, texte francais etabli par l'auteur et Jean Lescure. Quelques reflexions de l'auteur"


Che aspettate? Chiamate parenti e amici e giocate tutti insieme con Quiz!

E ragionate con calma, il quiz si scioglie molto rapidamente (volevo dire:è di facile soluzione)!

sabato 23 agosto 2008

Appendice al post che avete letto (forse) poc'anzi

Ho finito "Angeli e demoni". Ieri concludevo così la mia carrellata sui libri della mia estate 2008:

Verso pagina 400, ho notato, sta diventando un po' una boiata...ne saprete di più sul mio pensiero domani.

Dunque, un paio di correzioni le debbo fare. Innanzitutto non avevo letto 300 pagine e poco più ma 400 e poco meno. Sono ripartito da pag.471 e sono arrivato sino alla conclusione, pag.560 (questo è accaduto stamane, perciò la mia memoria potrebbe già cominciare a scarseggiare).

L'altra correzione riguarda la "boiataggine" del libro. Perchè bisogna decidere da che parte stare. O da parte di quelli che "Dan Brown non sa scrivere e il finale è un'americanata pazzesca", oppure ci si può buttare nella fazione dei "ma sì, il libro è una fiction, w l'immaginazione" (ovviamente non entro nemmeno della ridicola questione "eresia o no", lapalissiana la risposta).

Lo snodo della vicenda, che mi ha portato a pormi questo angoscioso problema, è la sequenza del volume in cui, Attenzione:SPOILER!, Robert Langdon si lancia da un elicottero a 4000 metri di altezza circa, senza paracadute, viene investito (solo in parte, dai) dall'esplosione dovuta al contatto fra materia e antimateria, e riesce, appeso a due anelli di un telone bucherellato, a virare sul Tevere e a schiantarvicisi sopra senza riportare alcuna frattura o altri sintomi (giusto una vomitatina per far capire che anche lui è un essere umano).

Ebbene, tralasciando papi con figli pazzoidi, cosa pensare di ciò? A posteri l'ardua sentenza.

Postilla:ho iniziato "I misteri della jungla nera" di Emilio Salgàri (si legge così). La "spettacolare" e "lunghissima" Cerimonia di Chiusura dei Giochi e un'improvvisa botta di sonno mi ha impedito di proseguire oltre pag.40.

Recensini IV (che non è "i-vi", ma mi dicono che è "quattro")

Da quant'è che non recensinisco? Boh!

Francamente fatico pure a ricordare cosa ho letto in questa estate caldissima. Sicuramente ho letto l'ultimo Martin Mystère (n.298, L'uomo senza memoria), scritto da un Morales più Morales del solito (e quindi Martin è peggio caratterizzato del solito e la storia è molto banale, ma leggibile) e disegnato dal solito Alessandrini "del XXI°secolo" (sbavature qua e là, ma sempre grande); ho letto anche il 2°Color Fest di Dylan Dog, bella lettura, ma per quella c'è il post sotto.
Mi pare di aver letto anche il Nathan Never di Luglio (n.206) e di ricordare che fosse una "parte 1 di 2":beh, non ho ancora la seconda, perciò sospendo il commento;
poi non mi pare di aver letto altro, escluso il n.9 di SandMan (la ristampa mensile), numero buffo con 3 storie che sembrano c'entrare nulla l'una coll'altra, ma che invece... (vabbè, sì, la terza c'entra nulla con le altre, ma siamo elastici, su).
Ah, no, c'è anche un Zona X vecchio comprato in stazione e letto in treno, ma non mi ha colpito particolarmente..giusto un po' l'episodio di "Magic Patrol" contenutovi.
Pochi fumetti, però. Bah, un po' di disintossicazione ci voleva.

Libri. Libri ne ho letti, sì. Non so se siano tanti (in confronto alla media nazionale penso di sì), comunque saranno stati una quindicina (contando quelli di Luglio e Giugno!), tutti giacenti in casa mia anche da anni e mai letti per vari motivi. Con la risistemazione degli scaffali di là a venire ho provveduto a colmare finalmente le lacune librarie.
Prima ho cominciato con un po' di saggi su argomenti mysteriosi, a cominciare da Berlitz e da tre suoi piccoli classici del settore:"Atlantide", "Bermuda" e "Fatti incredibili ma veri" (a cui Martin Mystère credo abbia saccheggiato un po'); è seguito Cesare Ambesi e il suo libretto sulle "Società esoteriche", utile compendio di tutte le conoscenze sul settore, benchè un po' di parte nel definire praticamente dei ciarlatani gli attuali massoni & co. (e io sono concorde!).
Ho terminato quindi col poderoso "Talismano" della famigerata coppia Graham Hancock & Robert Bauval, famosi archeologi dell'avventura dei tempi nostri. Ebbene, il loro libro è moolto prolisso e sostanzialmente non conclude nulla, ma la maniacalità che mettono nell'allestire alla bibliografia è ammirevole. Direi che ho gradito (più del solito).

Siccome s'era fatto quasi Ferragosto, mi son buttato sulla narrativa: e mi sono anche fatto un po' male, dannati libri rilegati e costosi. Ma la voglia di mysteri non s'è persa e mi son sparato "Il codice del quattro" di Ian Caldwell e Dustin Thomason, che mi è piaciuto molto in quanto non è solo una storia "dove si risolvono i misteri vecchi di secoli" (qui l'Hypnerotomachia Poliphili), ma è anche e soprattutto una storia di formazione, con 4 ragazzi e le loro vite che si intrecciano all'interno di un college universitario americano di cui sono riportate usanze e tradizioni curiose. Un romanzo sul "crescere", anche quando, in teoria, si dovrebbe già esserlo.
Questi quelli che mi ricordo, mi pare ce ne siano degli altri, ma non mi sovvengono.

Di sicuro ora sono alle prese con Dan Brown (argh!) e il suo "Angeli e demoni". Non l'ho finito, mi manca un centinaio di pagine (oggi ne ho lette 300 e poco più), ma posso già recensire. All'inizio è lento e prolisso, poi si riprende e diventa un discreto thriller (inferiore al "Codice da Vinci", che come thriller era buono). Verso pagina 400, ho notato, sta diventando un po' una boiata...ne saprete di più sul mio pensiero domani.

Quanto a film e/o telefilm, sono cambiate molte cose.
"Jericho" stagione 2 è finalmente finito. Niente di particolare, ma mi premeva sapere come terminava la storia, che poi non termina neanche. Mah.
"4400" stagione 4 è stato bellamente tagliato da mamma Rai, causa Olimpiadi. Ora scopro che riprenderà Sabato prossimo venturo, meno male. Sennò m'incacchiavo parecchio.
"Lost" stagione 4 la sto rivedendo un'ennesima volta su RaiDue e mi piace ancora come la prima visione. La prossima sarà con il cofanetto che uscirà a Ottobre (!) e che spero di accaparrarmi gratis, come ho fatto con la 3°stagione.
"Stargate Sg1" stagione 8 è finito. Ed è finito pure in maniera abbastanza deludente, specialmente nell'ultimo doppio episodio, mentre il penultimo mi era piaciuto moltissimo. Ora La7 ci trasmette la stagione 9, e io sono arcifelice, chè non l'ho mai vista prima d'ora. I nuovi nemici e i nuovi comprimari mi piacciono molto, e infatti quella più simpatica è già sparita. Speriamo torni!
"Alias" stagione 2. Ed ecco la mia personale novità. Non avevo mai visto questo J.J.Abramsiano telefilm, e che mi sono perso! E' proprio fico (come diciamo noi recensori)! Potenza di Rai4 e del diggitale planetario, ogni sera, dal Lunedì al Venerdì mi godo un episodio e pergiunta nell'orario che preferisco (ora di cena)! Purtroppo, però, ho perso un paio di episodi a inizio mese, e non ho capito che fine ha fatto il manoscritto di Rambaldi...

e p-p-per og-g-gi è t-t-tu-tutto, g-gente!!

giovedì 21 agosto 2008

Giuda, permetti questo ballo? (SuperMiti 3)


Ho comprato il Color Fest n.2 di Dylan Dog.


Io non compravo Dylan Dog dal Color Fest n.1, di esattamente un anno fa.


Fu doloroso lasciare il buon DyD, ma il tempo mise una pezza. Col passare dei mesi mi sono scordato di guardare pure il titolo degli albi che nel frattempo uscivano, ma mai mi sono dimenticato dell'indagatore dell'incubo. Un amico, e un Mito.
Non c'è più il Tiz (altro Mito, e lui non lo sa, ma lo reputo pure un amico), al suo posto tanti autori diversi, tutti capaci, raramente adatti alla testata.
Ma questo Color Fest mi ha ridato la speranza. 3 storie su 4 sono davvero belle.
La storia di Bilotta è stupenda, anzi, è "solo" Dylan Dog. Quello di una volta, quello vero.
La seconda, con uno Stano da paura e una Barbato cervellotica come piace a me, è grande.
La quarta, del buon Gualdoni e del grande De Angelis è particolare, come una storia di DD deve essere.
La terza, lasciamo perdere. E' tutto l'opposto del DyD-style.
Però la voglia di Dylan è tornata. Quasi quasi....

sabato 16 agosto 2008

Finalmente anch'io dico la mia sulle Olimpiadi (e non fate quelle facce)

Il 23 Giugno 1894 d.C., il barone Pierre De Frèdy si stava spremendo i brufoli allo specchio, quando la sua attenzione cadde su un curioso particolare:la forma rotonda del suo volto, sommata ai suoi due sferici occhi, al cerchio alla testa che teneva quella mattina e alla sua bocca stupita a forma di O, andavano a completare l'immagine di 5 cerchi intersecati fra loro.
"Eureka!" esclamò il baffuto barone, affascinato dalla casualità del Destino e dalla scoperta appena compiuta. Ma non era ancora finita:quella parola latina era derivata dal greco; con un collegamento che oggi definiremmo come 'azzardato', De Frèdy rinviò la propria mente alla Grecia degli antichi fasti, quando tutto era ancora vergine. Lui pure lo era ancora, benchè non amasse farlo sapere in giro, cosicchè giunse a dire:"Rinverdiò i fasti dell'antica Ellade! I Giochi torneranno a splendere come un tempo!". Poi, siccome non c'era nessuno ad ascoltarlo nel suo bagno di casa, lo ripetè alla Sorbona di Parigi, poco dopo.
Erano nati i Giochi Olimpici Moderni, e con loro il CIO, il doping e la Coca-Cola.

Oggi sono passati un po' di anni, da quel glorioso giorno. I Giochi ecc.ecc. (noi che siamo del settore le chiamiamo semplicemente Olimpiadi) sono l'appuntamento più atteso negli anni pari multipli di 4 e a intervalli di sempre di 4.

Quest'anno (per i smemorati:è il 2008 dopo Caligola) esse si svolgono in Cina. Come tutti sanno, la Cina del 2008 è un Paese diverso dalla Cina della dinastia Ming, ma anche da quella di Mao di vent'anni e passa fa.
Sono Olimpiadi molto discusse, soprattutto negli Studi Rai, per svariate ragioni e mi sembrava doveroso che anche chi scrive, il quale è notoriamente un grande sportivo, dicesse la sua.

1-Beijing. Nessuno sembra sapere cosa significhi questa oscura parola che campeggia sul logo ufficiale dei Giochi del 2008. Per taluni vuol dire "Berlino", per talaltri "Mannò, a Berlino l'hanno già fatte"; secondo i genovesi, invece, essa significherebbe "Belando" (dall'"ing" che indicherebbe palesemente in gerundio inglese). Ma la verità è molto più semplice:"Beijing" è nient'altro che "Pechino". Esatto, proprio la razza di cani. I cinesi sono subdoli.

2-Cina. Una cosa salta subito all'occhio:la Cina è zeppa di cinesi. Ma il mistero non è come facciano a starci tutti quanti (basta eliminare qualche tibetano e voilà, le jeux son faits), quanto da dove sbuchino, visto che i bambini, si sa, vengono mangiati a pranzo. Checchè se ne dica, comunque, i cinesi saranno pure bizzarri, cattivi e violeranno pure i diritti umani, ma sono proprio forti. Partecipano a tutti i giochi, praticamente, e vincono quasi sempre qualcosa. Chapeau agli atleti.

3-La Cerimonia d'Apertura. 4 ore per dire "Dichiaro aperti i Giochi" e per accendere la benedetta fiaccola. Basterebbe questo per spegnere ogni voglia di guardarla in tv. Ma non a me:no, stavolta l'ho vista tutta. Ebbene, posso dire che non lo farò mai più. Ma posso anche dire che la 1° e la 4° ora sono state fantastiche.

4-I Paesi partecipanti. Ci sono praticamente tutti, mi sembra. Anche gli amici del Guam e dell'Aruba, gli unici Stati nuovi che ho scoperto; mancava solo il Sultanato del Brunei, e, in esclusiva, vi rivelo il perchè:non mi andava molto di prendere l'elicottero per andare fino in Cina, troppo faticoso.

5-Le Gare. Che belle, le gare delle Olimpiadi. Ogni 4 anni mi riappassiono a discipline che il giorno dopo la finale mi sono già scordato. Peccato che non riesco a capire quando ci sarà il tennistavolo; pazienza, meno male che LeBron e Koby mi divertono (e, incredibile!, RaiDue trasmette il basket!).

6-L'Italia. Molto medagliata, come sempre. Ormai non è più una novità veder vincere la Vezzali o la Pellegrini. E' invece molto bello assistere alla medaglia in diretta di atleti mai sentiti, come mi è accaduto con la Cainero o con Minguzzi. Con la prima mi sembrava di stare lì, sul podio. Per il resto, non mi pare ci siano state molte sorprese (anzi, forse sono più le delusioni).

7-La Slovacchia. 3 ori ovvi e 1 argento inaspettato. Da quando vinciamo nel tiro a segno (o quel che l'è)? Con canoa e/o kayak siamo imbattibili come sempre. Mi ci aggiungo anch'io, e me ne vanto.

8-Michael Phelps. E' un simpatico ragazzotto semi-sconosciuto proveniente di cui nessuno ha mai sentito parlare e, in questa Olimpiade, è appena passato alla storia per non aver vinto assolutamente niente e per essere arrivato sempre ultimo. Coraggio, Michael, un giorno anche a te arriderà la buona stella. Ma tu comincia a muovere più forte, quelle braccia, però.

9-RaiDue. C'è anche mamma Rai ai Giochi, purtroppo. Una programmazione sempre attenta a non interrompere nel momento in cui stai guardando una cosa, e costantemente aggiornata su tutto quanto accade agli Azzurri. Degli altri non ci frega niente, tanto per noi esiste solo l'Italia e poco altro. Conduttori insonni e commentatori iettatori, menagrami e inetti completano l'organico in viaggio nel tempo di 6 ore nel futuro.

10-Il calcio. E il calcio, che fine fa in tutto questo amba aradan? E' nello yogurt. E giusto lì può stare, e gli va bene che non siano finiti da qualche altra parte, especialmente dopo la brillante prova di Casiraghi & Co. contro il Belgio. Nel frattempo, l'Inter di Mourinho e la Roma di Spalletti danno spettacolo. Al circo.

E mi fermo qui. Ce ne sarebbero tante, di cose da dire. A cominciare dall'enigma di San Marino, i cui 4 atleti non si riescono a rintracciare nelle varie gare, passando per gli svedesi che schifano il bronzo (datelo a me! A me!), per arrivare ai greci recidivi. E pensare che li hanno inventati loro, i Giochi (featuring De Frèdy, of course).

W i Giochi!

Nota:Pierre De Frèdy non è altri che Pierre De Coubertin)

venerdì 15 agosto 2008

Il nostro premier è cinese. Sconvolgenti rivelazioni legano il Presidente del Consiglio, l'immune S.B., al Paese più comunista che c'è (dopo Cuba)

Oggi ero lì che facevo un gioco mentale, cioè dire la prima parola che veniva in mente subito dopo averne immaginata un'altra (non so se s'è capita la spiegazione).
Ecco cosa ne è venuto fuori:

Cina-->Pechino-->Olimpiadi-->Giochi-->Medaglia-->Faccia-->Culo-->S.B.

C'è di che riscrivere i libri di storia; allora mi aiuterà Bondi, che pure aveva avuto la stessa idea, tempo fa.


Scherzi a parte, domani, forse, un post serio sui XXIX°Giochi Olimpici Moderni con le mie impressioni su questi straordinari temperagomiti (ops, volevo dire appuntamenti).

giovedì 14 agosto 2008

Che fortuna, io di Nazioni ne ho due!

















Bravi, bravi, vincetemi tante medaglie, che sono bramoso.


Ma poi, io mi chiedo:mica le vinco io, che gusto c'è?

Boh, ma stamattina, al tiro a volo femminile, ero lì lì per commuovermi (ho resistito strenuamente).
Accidenti ai Giochi.

mercoledì 13 agosto 2008

Che poi, io ero pure tornato...

Se provaste a sottrarre dal numero arabo indicante il giorno odierno (vi aiuto, è il 13) al numero indicante il giorno dell'ultimo post di questo...chiamiamolo blog, ovvero il 2, otterreste (sempre che la matematica sia ancora la mia opinione) il numero 11.

A questo numero 11, ora potreste, nel caso aveste la voglia di proseguire questo piccolo viaggio nel mondo dell'algebra, ora potreste, dicevo, sottrarre all'11 il numero indicante il totale dei giorni che ho giustappena trascorso in quella che il popolo italico suole definire "vacanza", e che io preferisco chiamare "tentato suicidio":tale numero è 7. 11 meno 7 dovrebbe (l'indicativo è d'obbligo, Hume insegna!) rendere 4.

Questo fulgido 4 or ora ottenuto è la somma delle giornate "vacanziere" spese non in "vacanza", ma fra le mura domestiche, sempre comunque immerso nel dolce far niente; 4 giorni, quindi, composti ciascuno da 24 ore:se Eulero mi aiuta, in totale risultano 96 ore. Tolto l'intervallo mancante (da quando posterò questo post alla mezzanotte prossima), al momento non prevedibile, è possibile comunque giungere ad una approssimativa conclusione: mi sono rotto i maroni.

Il chè non significano brutte cose, ma solo che, come l'Ombra aveva avvolto il Rat-Man il mese scorso, ora l'accidia ha preso il sopravvento quasi definitivo sulla mia persona. Voglioso di fare cose nella più pura linea teorica, mi ritrovo sempre più costantentemente svuotato in quella pratica.

E intanto Settembre è lì, a pochi giorni (per gli amanti dell'aritmetica, 18).

sabato 2 agosto 2008

Sherlock Holmes e il caso "Chinese Doping" - 1° episodio

Quella mattina, era il 18**, e il signor Holmes si stava rassettando nel lavabo. Io lo spiavo con occhio sordido dallo spioncino. Ma non pensate male: come sapete sono un medico ed è dovere di ogni medico badare alla salute dei propri pazienti.
Orbene, accadde che quella mattina, mentre ciascuno era intento nelle proprie attività, la signora Hudson suonò il campanello. Un urlo lancinante si sprigionò e quand'io accorsi ad aprire la porta notai che la signora Hudson ancora non aveva ricevuto notizia del nuovo campanello fattomi installare dal signor Holmes; campanello che, si vocifera, fu scoperto dalsignor Holmes su un libretto zeppo di disegni, disegni talmente spaventosi che solo a rammentarne uno degli incredibili spasmi avviluppano le estremità del mio corpo (c'ha un'erezione, NdT).
Ebbene, la signora Hudson recava una missiva; gliela presi dalla mano e, dopo aver ascoltato le sue interminabili lamentele, la accompagnai gentilmente alla porta, provvedendo a raccomandarle di fare un viaggio in un lontano paese, che i suoi abitanti sono soliti chiamare Creansedere.
Il signor Holmes uscì in quel mentre dal bagno e, noncurante del fatto di trovarsi come sua madre l'aveva creato, volle subito leggere la lettera.

-Vi buscherete un brutto raffreddore, Holmes- raccomandai agitando l'indice come una nonna premurosa.

-Grazie, Watson, ma non è il caso di preoccuparsi. Il pelo pubico provvederà a riscaldare le mie membra quel tanto che occorre per sopravvivere a questo gelido clima, dovreste saperlo- rispose. E, come al solito, aveva ragione.

-Come volete, Holmes, ma sappiate che così sarò costretto ad osservare tutto l'armamentario che recate.-

-E quale problema c'è, dunque? Lo fate già a spesso dallo spioncino. E non nego di agire nella medesima maniera, quando ad occupare il bagno siete voi.-

Il mio coinquilino, il signor Holmes, aveva la straordinaria capacità di essere sempre al corrente di quanto stava accadendo attorno a lui; criminali e gaglioffi della peggior specie avevano avuto lo spiacere di accorgersene, ahiloro, troppo tardi; ma ignoravo che anch'io fossi finito sotto lo sguardo attento del suo occhio. Ma il 221b di Baker Street, per fortuna, ospita due uomini di mondo, aperti anche ad agire nei modi più curiosi.

-Cosa recita la lettera, Holmes? Non tenetemi sulle spine.-

-Spostatevi dalle rose, allora. E non distraetemi, sono ancora immerso nella lettura. Il nostro amico mittente è una persona estremamente loquace.-

Mi spostai dalle rose, e tolsi le spine dal didietro martoriato, badando bene a non fare rumore. Holmes detesta quando lo si distrae dalla lettura.
D'un tratto egli si rivolse a me.

-Ho finito di leggere la lettera, Watson. Portatemi il violino.-

Il violino era una strana abitudine che il signor Holmes aveva sviluppato negli ultimi anni. Diceva che la sonata del violino produceva una vibrazione non solo delle corde dello strumento, ma anche di quelle della sua mente, e che solo allora egli era in grado di cogliere i frutti del suo riflettere.Aveva anche un altro metodo, ma consiste in una pratica un po' illegale, perciò preferisco non farne menzione. Chi legge potrebbe appartenere alle Forze dell'Ordine.

Gli portai il violino, e Holmes suonò. E suonò. E suonò. Dopodichè proferì, con la sua voce incredibilmente simile a quella del signor Rathbone, un attore che avevamo pludito al Theatre of London, un teatro che non esiste:
-Signor Watson, la mia presenza è richiesta in un luogo molto lontano da qui, ove un ennesimo, feroce delitto è stato commesso. Debbo recarmici immediatamente, o altre persone morranno.-


-Preparo la valigia, dunque!-

-Grazie, Watson. Lei è l'unica persona che mi capisce. Ora ho bisogno di attuare il mio metodo di riflessione, così che quando sarò giunto a Beijing sarò subito in grado di svolgere appieno il mio lavoro.-

-Va' a farsi di coca? Bene, ma si sbrighi, o il treno partirà senza di noi.-

-Sig.Watson, adoro quando si esprime in maniera così rozza.-

E quella fu l'ultima cosa che disse per molto tempo.

Durante il viaggio in treno, da Londra a Pechino, non proferì una sola parola, eccetto che per un vocabolo qui non ripetibile, scappatogli dopo la notizia che il treno aveva accumulato ritardo nel tratto Reykjavik-Dawson a causa di un branco di capodogli in calore. Una volta scesi a Beijing, però, Holmes tornò alla sua consueta logorrea, spiegandomi il motivo di quel lungo travaglio.

-Conoscete Phileas Fogg?- chiese.

-Certo, è quel gentiluomo che qualche anno addietro ha compiuto il giro del globo in soli 80 giorni. Ma perchè mi ponete questa domanda, Holmes?- Avevo premura di aggiungere "e soprattutto, cazzo c'entra, adesso?", ma preferii aspettare che Holmes terminasse il ragionamento che aveva in mente.

-Vedete, Fogg ha vinto quella scommessa in quanto ha viaggiato verso Occidente, guadagnandocosì un giorno di più di quanto aveva conteggiato. E noi abbiamo appena seguito la stessa tratta, Watson. Questo mi consentirà di avere un giorno in più a disposizione per risolvere il caso.-

-Holmes, ora siete in errore. Fogg viaggiò verso Oriente, e non verso Occidente. E ve lo posso assicurare in quanto ho da poco visto la parodia con Jackie Chan.-

Holmes mi osservò per qualche secondo, estrasse la sua pipa e tirò due boccate di fumo. Poi pronunciò nuovamente la stessa parola già detta in Alaska, a Dawson; anche in questa occasione preferisco non riferirvela, in quanto potreste essere bambini ancora innocenti.


Beijing era una città incredibilmente ricca e variegata, colma di maestosi palazzi alti comegrattacieli, che svettavano su grattacieli bassi come palazzi. Nelle viuzze e nei vicolifrotte di cinesi mandaranci si movevano come formiche ossesse, alla perenne ricerca di cibo. Piccoli cinesini tentavano di assaltare pacificamente la carrozza senza cavalli con la quale io e il signor Holmes ci stavamo dirigendo verso il Palazzo dell'Imperatore; il guidatore, un anziano ex-sahib di Lahore arrestò il veicolo, arretrò lentamente e ripartì, per poi rifermarsi e ripetere l'operazione più volte. Sotto di noi, dei "Squesh" e dei "spatch" stavano a significare che i piccoli cinesini erano saliti al Regno dei Cieli con facoltoso anticipo.

Il signor Holmes ed io giungemmo al Palazzo dell'Imperatore verso le dodici, ora locale. Il signor Hu Jintao venne da noi e ci rivelò che l'Imperatore era in quel momento intrattenuto da gravosi problemi di carattere politico, ma che a lui era stato assegnato il compito di guidarci nella nostra visita e, già che c'era, di prendere le redini del Paese per qualche tempo, almeno fino al ritorno del vero Sovrano.

-Quando avete intenzione di mostrarci quello che avete trovato?- domandò il signor Holmes, ormai spazientitosi.

-Subito, signole. Plego, seguile me da questa palte.-

S'impone ora una breve divagazione; trovandomi nel secolo chiamato decimo-nono, non posso esimermi dal muovere delle interessanti osservazioni inerenti il popolo cinese. Innanzitutto essi si esprimono in modo buffo, ed inseriscono la lettere "L" in quasi tutte le parole che pronunciano. La loro scrittura è composta da strani simboli indecifrabili, il chè li rende senza dubbio inferiori agli inglesi, che Dio salvi la Regina. Le loro tavole sono costantemente imbandite di sontuosi manicaretti e leccornie varie, ma, a ben guardare, essi si nutrono sostanzialmente di tre sole cose:pesce crudo, bambini ancora vivi e riso, quest'ultimo come contorno. Personalmente ho assaggiato tutte e 3 queste pietanze e posso dire con certezza che solo i bambini bolliti sono equiparabili a quanto l'Inghilterra offre ai suoi mensali.
Il sistema politico è corrotto, le Forze dell'Ordine sono insufficienti a garantire la sicurezza dei cittadini, e anche questi non sono certamente pie anime votate alla castità. Per finire, terremoti che paiono la furia di Iddio sono all'ordine del giorno. Ma si può affermare che, nonostante questo, il Catai sia un Paese molto affascinante e la madre Inghilterra potrebbe renderla sua colonia in breve tempo.

Confesso che mi sono permesso tale e tanta riflessione in quanto il caso, per qualche tempo, è rimasto in fase di ferma. Si da' il caso che, pochi giorni dopo il nostro approdo, in terra di Cina iniziassero i Giochi Olimpici voluti dal barone De Coubertain, un villoso signorotto locale che, per mostrare li muscolacci, rispolverò dall'armadio i gloriosi Giochi dell'Ellade che venivano praticati secoli orsono. I moderni Giochi Olimpici sono tutt'altra cosa, e sono utili perlopiù a sponsor e alle case produttrici di sostanze dopanti, libere finalmente di testare i propri nuovi prodotti.
E proprio su uno di questi casi era stato chiamato ad indagare il signor Holmes. Nel ritrovo italiano erano stati ritrovati già due atleti con in corpo sostanze insolite che, per via della loro rarità, erano state definite dagli inquirenti come sostanze incredibili o stupefacenti. Il signor Holmes avrebbe percepito una cospicua paga per risolvere il caso prima dell'apertura dei Giochi, e probabilmente ci sarebbe riuscito, se non fosse accaduto quel che sto per raccontare.

Terminazione della prima sequenza

Arrileggerci alla ventura sequenza!