mercoledì 4 aprile 2012

Il futuro è nell'ebdomadario! (Ma io già lo sapevo...)

Nel 2009 intervistai nientemeno che il Lettore, una figura tra quelle che più influiscono sul mercato del fumetto italiano, ma che, sfuggente ed evascenente, viene spesso sottovalutata.

Riporto un passo dell'intervista, in quanto lungimirante.

I.:[...] Quanto al mondo fumettistico in generale, ci dica la sua. Le piace?

L.:Il fumetto in generale non molto, secondo me è in crisi. In realtà lo è da qualche anno.

I.:A cosa è dovuta, secondo Lei?

L.:Lei si aspetta che io Le risponda che è colpa dei manga, vero?

I.:Beh, molti lo pensano. Strappano i giovani lettori dalle produzioni occidentali.

L.:Invece, secondo me, è colpa del fumetto franco-belga.

I.:Franco-belga?

L.:Ma sì, ci pensi bene. Chi se lo fila più il fumetto franco-belga? Eppure, continua ad uscire. E non esce in edicola, ma in libreria, dove costa un botto di soldi ma, ciò nonostante, fa vendite altissime. Però bisogna dire che lì hanno i francesi, che sono intellettuali e, soprattutto, sono tanti. Ma quanti sono 'sti francesi? Stanno dappertutto..mamma che fastidio. E stanno sempre a comprarsi i loro fumetti, sempre gli stessi, eh, TinTin, BlakeEtMortimer, Moebius, Asterix..li avranno letti due milioni di volte, li sanno a memoria, ma ancora se li comprano. Dovremmo fare così anche noi.

I.:In Italia non siamo intellettuali, i libri (anche a fumetti) prendono la polvere sugli scaffali. Infatti sono nate le collane allegate ai quotidiani, che fanno un sacco di soldi.

L.:Bravo! Lì La volevo. Sono libri, ben fatti e ben curati. Ok, pubblicheranno storie monche o antologie con 5 storie di un personaggio e 1 di un altro quando dovrebbero fare il contrario, però, almeno, non sono i soliti albi fuori moda; costano il giusto, non escono in libreria (dove, come dice giustamente, prenderebbero la polvere) ma in edicola, così spariscono subito e la gente, quando esce il numero nuovo, può dimenticarsi il precedente. Alla gente piace dimenticare, è triste, ma è così: non prendiamoci in giro. Altrimenti al governo non ci stava ancora chi c'è oggi. Inoltre, queste collane spesso - non sempre, perchè in fondo la moda ha preso piede da poco - riciclano le stesse cose. Come in Francia. Ecco perchè vendono molto.

I.:Quindi Lei cosa propone?

L.:La mia idea è:basta con la solita distinzione fumetto popolare/d'autore, cioè da edicola/da libreria. Facciamo il fumetto da libreria..in edicola. Che tradotto diventa:pubblichiamo le serie inedite in volumi e le alleghiamo ai quotidiani. Pensi che figata sarebbe, vai in edicola, compri "La repubblica" o "Il Fatto quotidiano" (sempre se ci saranno ancora, ovvio) e, per 2 euro e 70 in più, anche il nuovo "Tex" o il nuovo "Nathan Never". Informazione e avventura al tempo stesso! E' l'evoluzione delle strisce dei syndicates americani, che uscivano sui giornali. Prima si allegava la strip, domani si allegherà il volume/albo.

I.:E la qualità? Non ne risenterebbe, a sentirLa parlare.

L.:Perchè, oggi escono capolavori tutti i mesi? Molte serie che uscivano sui quotidiani oggi sono dei classici e vengono studiati a scuola (non so da chi nè dove, ma so che vengono studiati). E poi, casomai servissero, ci sono le miniserie.

I.:Ma una strip non è un albo.

L.:Una strip fatta con cura è un albo fatto con cura.

I.:Questa da dove viene?

L.:UbC. [...]


Homo Faber - L'Espresso. (2010)

Gang Bang - Il Manifesto. (2011)

Mytico - Corriere della Sera (2012).


Pian piano la profezia del Lettore sarà compiuta.

p.s.: per la cronaca, il Lettore mi ha rilasciato una seconda intervista nel 2011.