UAAAAAAAAAAAAAARRRGHHHHHH!!!!
D: Che pizza, proprio adesso che NON avevo da fare...
G: Capricciosa.
D: Mpf. Sei fuori tempo massimo. Apri la porta, va'.
G: Io sono sempre fuori tempo. Anzi, sono sempre fuori e basta. E non mi chiamo Massimo. E nemmeno Va'. (apre la porta)
MB: Salve.
G: Muoio!!! E nel frutto dei mesi!!! Anzi, nel fiore degli anni!!
MB: Ehm...ho detto "salve", non "pallottole"...
G: Ah! Allora rivivo! Ma vivo o morto, non importa: avrei infestato il pianeta lo stesso.
MB: Idem.
D: Josefa.
MB: Fai battute pure tu, adesso? Pensavo fossi diventato cupo e tormentato.
G: Ah, sì? Pensavo fosse cApo e tormentato.
D: Tu, tè. Te, che vuoi?
MB: Voglio te.
G: Latte o limone?
MB: Di solito limone. Ma in questo caso la battuta sarebbe troppo volgare.
G(rientra in casa con le mani incrociate dietro la schiena): (Eppure non mi sembra la lingua di Dante, la sua... anche perchè non è piena di vermi)
MB: Latte, dai.
(entrano in casa e si accomodano)
D: ...
MB: ...
D: E non sono cupo e tormentato. Non sempre, comunque.
MB: Una volta lo eri di rado.
D: Una volta era una volta.
G(dalla cucina): E una volta era una volta! E pure un arco.
D: Lascialo perdere. Tanto vince sempre. Allora, che vuoi?
MB: Dirti che sono tornato.
D: Mpf. Perchè?
MB: Mah, non c'è un perchè... di solito c'è un perchè per ogni cosa, e la risposta è sempre la stessa: mah, non c'è un perchè.
D: Ma per favore, non le dico più nemmeno io, 'ste cose...
MB: E fai male.
G(entra): E' vero, capo, non mi dici mai "ciao".
D: E perchè dovrei? Siamo sempre insieme..!
G: Beh, è salutare. (posa due barattoloni di ferro)
MB: Ma che è 'sta roba?
G: Avevi chiesto latte, no?
MB: Sì, ma piene. Di tè.
G: Io non c'entro, prova con lui.
D: Tu c'entri sempre. Ora sparisci.
G: Allora lanciami la pistola.
D: Sciò! (gli tira un disco dei Sex Pistols)
MB: Yvonne!
G: Ehi, questo è peggio di me! (va in camera)
D: Ha ragione lui. Mi dici perchè sei tornato? Avvertenza: voglio una risposta sensata.
MB: Non posso dartela, gli spieghini non fanno per te. O perlomeno non dovrebbero. Ti sei così assuefatto?
G(dalla camera): Ehi! Nessuna Sue è passata di qui, oggi! O mi sono perso qualcosa?
D: IL CERVELLO, DA QUANDO ANDAVI ALL'ASILO! E NON T'IMPICCIARE!
MB: Questo teatrino si sta facendo divertente. Spero solo non sia il Piccol Guignol.
D: D-diosanto...
MB: Va bene, va bene, faccio pena come sostituto di quello là. Il che è un peccato, non mi dispiacerebbe essere il tuo biografo... pazienza, mi accontenterò di leggere quelle degli altri. Di biografie tue, intendo.
D: Strano. Le biografie mie degli altri interessano sempre meno.
MB: Lo so. E la colpa è tua. E dei tuoi biografi. Le tue biografie talvolta sono di una noia mortale...
D: Beh, sono in tema. O come dicono i giovani, sono IT.
MB: E poi io farei pena?
D: Beh, anche IT è in tema. No, dai, torniamo seri. Anche tu pensi siano un'orrore? (Voglio dire, le biografie mie degli altri).
MB: L'orrore? Cos'è l'orrore?
D: Ho smesso di chiedermi cos'è l'orrore nel '01.
MB: Ma no, ogni tanto te lo chiedi. Molti pensano che tu non ti chieda più nulla, ma io no. Sei ancora te stesso, ogni tanto. Solo più stanco.
D: Dopo vent'anni e passa di attività potrò essere un po' stanco, no?
MB: Certo, che potrai. Anch'io potrò.
G(dalla camera): C'è chi potrà e chi non potrà! Io ho potuto. Una volta. Era il '66, pioveva.
D: Mi sei ancora affezionato? Sono sorpreso, pensavo ti fossi stancato di me...
MB: Infatti sono stanco. Stanco di questo mondo balordo e insensato... come... come l'orrore. Pensavo di non avere più bisogno di te, e invece ne ho.
D: Devo ri-darti la delusione che ti ho dato poco fa: sono stanco anch'io.
MB: Beh, stanchiamoci insieme, allora... (si alza)
G(dalla camera): E ridagli coi doppi sensi! Almeno mettete un semaforo! Rosso, magari.
D: S-sì... (si alza pure lui)
MB: ...
D: ...
(si abbracciano come due vecchi amici)
G(entra): Come siete teneri, datevi un bacino. Anzi, no, st'anca.
MB: Questi dialoghi sono insopportabili. Speriamo che durino.
D: I tempi sono cambiati, oggi dialoghi così non vengono capiti.
MB: Sarà, ma a me piacciono di più.
THE
Note:
"D" è uno che fa un mestiere un po' strano. E' un tipo un po' così, che ultimamente si è ammosciato. Ma non è un morto vivente, come certi vivi morenti vogliono far credere.
"G" è uno un po' strano. O forse il più saggio di tutti. Certi vivi morenti hanno ammosciato anche lui.
"MB" è uno non fa un mestiere, e questo lo rende un po' strano. Anni fa era convinto di volerne fare uno in cui sbizzarrire la sua fantasia, poi è diventato un vivo morente e s'è ammosciato. Oggi è un tipo un po' così, a volte vivo morente, a volte morto vivente. Sta pensando che, quasi quasi, potrebbe pure tentare di fare quel mestiere che voleva fare anni fa. Senza troppa convinzione, così, per provare. A suo parere D e G qualcosa possono ancora dirla. Megalomane com'è, gli piacerebbe aiutarli.