venerdì 29 gennaio 2010

Un Grande che (ri)viene e un Grande che va.













Stanotte, ove per "stanotte" non so se si intenda la notte appena trascorsa o quella che verrà, ma da noi chi dice "la notte scorsa" intende quella fra l'altroieri e ieri, e chi dice "la notte prossima" intende sì quella che verrà, ma viene guardato in modo strano, chè i conversanti pensano "ma come parla, questo?" e se l'interlocutore se ne accorge assume atteggiamento dimesso e non osa più sperimentare locuzioni azzardate, ma si adagia su discorsi più semplici e fruibili (e, purtroppo, più frivoli), il chè lo porta ad essere considerato come un conversatore che se la tira ma in fondo qualunquista.

Ma divago. Non ricordo esattamente quando, ma stanotte il Presidente Obama ha fatto/farà il discorso sullo Stato dell'Unione, l'unione degli Stati e non l'ex-coalizione italiana di centrosinistraedituttounpo', evidentemente. L'ha fatta/la farà "stanotte" per non sovrapporsi alla première della stagione 6 di Lost: una mossa lungimirante, che lo qualifica ai miei occhi come una brava persona. (Lost non si tocca, e poi, tanto, cosa vuoi che dica nel discorso..a parte che è un monologo, hanno diffuso degli stralci e, come in tutti i discorsi, non dice cose che non sapessimo già, quindi meglio Lost). Il punto che volli toccare, comunque, è che il Presidente Obama non si è accorto che, "la notte scorsa" è morto J.D.Salinger.

Su 7 miliardi di persone quali siamo, almeno 4-5 diranno:"e chi cacchio è?". J.D.Salinger è quello che ha scritto "Il giovane Holden". Al chè risponderanno:"Ah, sì, bellissimo, il mio scrittore preferito" ecc ecc, si sa come vanno queste cose.

J.D.Salinger, aldilà del suo romanzo famoso che tutti, ora che è morto, sembrano aver letto e amato alla follia, è stato una quelle persone che mi piacerebbe tanto imitare. J.D.Salinger ha scritto un romanzo che è passato alla storia, ha scritto qualcos'altro che nessuno conosce ma che qualcuno deve aver apprezzato, se gliele hanno pubblicate, ha poi scritto tantissime altre cose che non ha mai fatto pubblicare, ma che sono sintomatiche di una grande ispirazione e di una costanza nel lavoro che vorrei tanto avere, e poi ha campato di rendita fino a 91 anni. Dico questo perchè Gei-Di non si è venduto al miglior offerente, non si è dato al merchandising, non si è "berlusconizzato", insomma. Ha preferito vivere in silenzio e fare le sue cose. Un esempio da seguire.

Siamo (stati) molto simili, io e J.D. Abbiamo condiviso molte opinioni, non tutte, sennò non ci restava niente su cui discutere (ad esempio, al contrario di lui io amo New York e tutte le metropoli), ma avevamo alcune idee condivise. La nausea per tutto ciò che è burocratico e accademico, per dirne una:"Ti succede mai di averne fin sopra i capelli? [...] Voglio dire, ti succede mai d'aver paura che tutto vada a finire in modo schifo se non fai qualcosa? Voglio dire, ti piace la scuola e tutte quelle buffonate?". A me succede quasi ogni giorno. La pensavamo pressochè allo stesso modo sui libri e sul comportamento da tenere con gli autori preferiti; ed entrambi, alla fin fine, non sapevamo cosa volessimo dalla vita. "Un sacco di gente, soprattutto questo psicanalista che c'è qui, continuano a chiedermi se quando tornerò a scuola a settembre mi metterò a studiare. È una domanda così stupida, secondo me. Voglio dire, come fate a sapere quello che farete, finché non lo fate? La risposta è che non lo sapete." Infatti, io non lo so ancora. Beato Salinger, che non ha più 'sti problemi.

J.D., in ambito religioso, aveva idee strampalate che non condividevo, ma apprezzavo la sua voglia di sperimentare, il suo 'pensiero laterale' col quale apriva nuovi orizzonti alla sua visione del mondo, mai banale, mai scontata. Egli studiò il buddhismo e l'induismo e, per questo motivo, penso che avrebbe (o abbia, chi lo sa) gradito molto il fenomeno Avatar.

Avatar non è solo un film, è un'esperienza di vita. Avatar non entra nelle case degli italiani (che non hanno il 3D), ma porta la gente (anche gli italiani) sul suo mondo. Avatar non si guarda, si tocca con mano. In Avatar tutto è grande, tutto è bello, tutto è figo: gli uccelloni giganti che si guidano col pensiero; le piante che le tocchi e si nascondono, timide; i Na'vi, altissimi e più blu dei puffi, col codino telepatico; le montagne volanti. James Cameron, che non ha nulla da invidiare al regista di Titanic, cioè a lui stesso, ha recepito la lezione di J.D.Salinger. Egli gli disse (testimone io medesimo):"Non giacere sugli allori, come Zemeckis e Ridley Scott. Applica il pensiero laterale, come hai fatto con Titanic, e fai vedere al mondo che tu, e tu solo, sai come si fa il cinema a questo schifo di mondo". E Cameron ce l'ha fatto vedere. Perfette le inquadrature, gli sfondi, le zoomate, la regia. (Le inquadrature, appunto.) Incredibili le performances degli attori: Stephen Lang è mostruoso. E' un armadio vivente..ma quanto è grosso quell'uomo? E la sua discesa verso la pazzia finale è da brividi. Dite addio a Marlon Brando: imho, il nuovo colonnello Kurtz è lui.

Avatar è film d'azione così come The Dark Night è metafora del doppio volto del bene e del male.
Quindi Avatar è metafora del doppio volto del bene e del male?-dice l'ignorante critico della rivista non specializzata.

No, Avatar è metafora delle ingiustizie del mondo, della cattiveria dell'uomo, in grado, però, di perdonare chi cerca di impedire la distruzione di Madre Terra, anche sacrificando sè stesso.

Quindi è metafora del doppio volto del bene e del male?

Sì, ma in 3D.


"Accidenti ai quattrini. Finiscono sempre col darvi una malinconia del diavolo.", disse una volta il giovane Hol..pardon, Salinger. Come molte altre volte, aveva ragione.

Per questo, sono sicuro, 11 euro e 50 per il RealD lui li avrebbe spesi: la libertà e la sperimentazione non valgono represse malinconie.

Ma, anche se aveva ragione, l'XPanD sarebbe stato comunque meglio.

giovedì 21 gennaio 2010

Di frasca in palo.

Naa, na, na, naa..naa naa, nà nà nà naaa.. naa, naa, na na nà na na naaa...

E con la drammatica (ma stupenda) musichetta dell'immarcescibile Squadra Speciale Cobra 11, introduciamo questo post. Un post che, a dirla tutta, ritorna un po' alle origini mistiche di cotesto blog, quando riempivo pagine e pagine (ma anche pagine) parlando del nulla più vuoto mai riscontrato sui blog. Su un certo tipo di blog, dovrei dire, chè non è che tutti i blog siano uguali. Ad esempio, ci sono blog famosi, su cui scrive gente famosa, la quale scrive cose famose; poi ci sono i blog fumosi, su cui scrive gente fumosa, la quale scrive cose fumose (e poco arrostose). A voi decidere in quale delle due rientra lo spazio che state visionando sul monitor.
Sì, perchè dubito che ve lo siate stampati su carta. Se l'avete fatto, pentitevi subito. Non si spreca carta in questo modo. Se volete sprecarla, editate "Chi" o "Novella 2000" o "Panorama" o impegnate le vostre risme nella caccia alle lepisme saccharine, come faccio io.
Le lepisme saccharine, per chi non lo sapesse, sono note anche come "pesciolini d'argento". I pesciolini d'argento, per chi non lo sapesse, sono fatte di acqua e zuccheri e si nutrono di acqua e zuccheri. Lo zucchero, per chi non lo sapesse, è noto anche come "saccarosio". Un sostantivo che è insolitamente similare all'aggettivo 'saccharine': vuoi vedere che c'è dietro qualcosa? A dire il vero, sono le lepisme che si celano dietro, o meglio, dentro: dentro i libri, i fumetti e tutte quelle cose cartacee che tenete in camera e con le quali siete cresciuto, vi siete nutrito e continuate a nutrirvi giorno dopo giorno. In pratica, siete una lepisma saccharina.
La conferma, nel mio caso, arriva dalla constatazione di essere un incorreggibile divoratore di dolciumi assortiti, che di saccarosio pullulano. In particolare, ho scoperto di avere una particolare predisposizione per quella particolare crema chiamata, nel particolare, crema pasticcera. Piccolo particolare: per "predisposizione", termine invero particolare, si intende, qui (in particolare), che me la sbafo particolarmente tutta, in qualunque modo, dal più particolare al meno. E non si capisce (IO non la capisce) per quale motivo la crema di cioccolato (pur buona) sia venduta in barattoli ove intingere le dita, le mani e le intere braccia per poi leccarsele tutte, mentre la crema pasticcera non ha cotale privilegio. Son drammi.
Così è, se vi pare. Se vi pare - come? in particolare - che il sottoscritto stia malamente imitando il Vonnegut-style, è perchè il sottoscritto ha malamente iniziato a leggere un libro scritto in Vonnegut-style. E, stranamente, l'ha scritto Vonnegut stesso. Dice: perchè hai iniziato a leggerlo? A parte che son cacchi miei, l'ho iniziato per il semplice motivo che ho già mandato a monte 2 dei 3 propositi che mi ero dato
ad inizio anno (uno è certo, per un altro sono nella fase della "triste consapevolezza", ma non certezza). Tutto in soli 20 giorni. Così va la vita.
Qualche minuto fa ha squillato il telefonino ma, non riconoscendo il numero, non ho risposto. Magari era uno che mi proponeva un lavoro. In campo editoriale, ne ho trovato - forse - solo uno: un qualcosa di non chiaro in una rivista di automobilismo. Requisito richiesto: passione per le macchine. Mediamente ho parecchi interessi (motivo per cui, quando tento di specializzarmi in uno di essi, fallisco miseramente) ma ci sono almeno 3 settori che mi provocano orrore: la moda, la falegnameria e le macchine. Poi ce ne sono altri 3 che vorrei capire ma di cui non capisco nulla: la fisica, gli sport americani e le macchine. (Per tacer delle donne). Morale: fra tutti e cinque, hanno scelto di fondare una rivista proprio nell'unico che fa da intersezione fra le categorie. Così va la vita.
Per le automobili e il loro sinistro funzionamento ho la stessa passione che ho durante le mie battute di caccia alla lepisma o la stessa che metto nella lettura di "Chi" o "Panorama". Il mio unico divertimento con le macchine è vederle distruggere. E in questo una certa squadra è la migliore.

Naa, na, na, naa..naa naa, nà nà nà naaa..

lunedì 18 gennaio 2010

Pensierini per tutti! (baci baci baci!)

Visto che, fondamentalmente, sono uno che se la tira una cifra, da brava ragazzadell'hinterlandmilanesechea17annivaingiroconlaminigonna qual sono, vedrò di prodigarmi in ciò che mi riesce meglio, copiare grandi pensatori e pensare cose inutili.

Primo pensierino. Va alla mia ultima nonna, scomparsa un mesetto fa.

Secondo pensierino. Marcello Toninelli è stato uno dei miei tanti idoli, quand'ero piccino picciò. Il suo "Dante", ma pure l'Iliade, l'Odissea e l'Eneide a fumetti mi spinsero a comprare "Il giornalino" (ove, poi, feci altre scoperte) e ad uscire dal mio bunker dorato only-Disney. Oggi lo ricordo con affetto. Detto così, sembra che sia morto...no, ma non ci manca molto: sì, perchè il buon Marcello ha deciso che vuole distruggere l'attuale apparato istituzionale dello Stato italico. Chi scrive è convinto che, prima o poi, qualche leghista ammazzerà Grillo, e pensa che anche Toninelli non sfuggirà alla furia verde. Perchè Marcello, a suo dire, fa sul serio. Ha creato un blog, ove esprime i suoi propositi: vincere le elezioni (ma non obbligatoriamente) e imporre il sistema della bulè. Ossia i parlamentari saranno cittadini sorteggiati a caso dalla sorte (la fortuna fortuneggia). Così i partiti diverranno inutili e potremo liberarcene.
Ora. E' chiaro che eliminare la casta e rifondare la politica italiana sia volontà di tutti noi dotati di buon senso (se tu che leggi non lo sei, non ti offendere..rimani mio amico! Come ho scritto sopra, me la tiro tantissimo). Pertanto, dovremmo essere tutti d'accordo con lui. Però, però. Qualche tempo fa, feci un sogno in cui sognai una cosa, che avrei dovuto poi riportare sul blog (ormai sapete che i post sono frutto di cattivi sonni): in quell'onirico post - un post che parlava male del Berlusca - proponevo la mia personale ricetta per sconfiggere il nemico: vincere le elezioni e poi rifondare il sistema politico italiano eliminando la casta. Il che è sinistramente somigliante a quanto auspica il Toninelli. Delle due, l'una: o Toninelli mangia troppo come me, e poi dorme male; oppure, davvero, per battere il premier restano solo due soluzioni: aspettare che muoia o vincere le elezioni. Rimane il fatto che la proposta di Marcello è folle, quindi lo si appoggia e basta.

Terzo pensierino: che mi sovviene or ora. Evidentemente non pago, il buon Toninelli, sul suo blog, m'ha "fregato" anche un'altra proposta, quella inerente il loco da dedicare a Craxi in quel di Mediolanum (per noi due dovrebbe essere il carcere). Tutto questo (assolvo il fumettista da ogni sua eventuale colpa, purtroppo la Siae non tutela i sogni) mi rammenta diverse cose.
Terzo pensierino-bis. Il defunto leader del PSI è stato acclamato da diversi esponenti del Governo, fra le altre cose, come "un grande uomo di sinistra". Questo perchè, all'epoca, la "destra" era la DC. La "destra estrema" (il MSI) era deprecabile e faceva un po' senso a tutti, il PCI (la "sinistra quasideltuttoestrema") era vista come il ritrovo degli hiuppie e irritava più che altro (parlo del partito, non dei suoi elettori). Quindi la sinistra 'buona' era Craxi. Oggi i suoi ex-adepti stanno quasi tutti nel partito di maggioranza, cioè a "destra", che s'è mischiata con l'ex-destra estrema (il cui leader massimo, ora, è colui che fa maggior opposizione) e con un alcuni contadini-vaccari, mentre gli adepti della "sinistraquasidelttuoestrema" vagano qua e là insieme ad ex-esponenti della "destra", litigando in continuazione con i loro ex-soci (i quali, a loro volta, litigano fra di loro). In pratica, da vent'anni è al potere la "sinistra"!! E poi dicono che è morta... sigh, perchè non abbiamo anche qui un Pineda che possiede le imprese, le televisione e la squadra di calcio, così facciamo finalmente la svolta a destra, come in Cile?
Terzo pensierino ter. Al Bettino nazionale è stata dedicata persino una prima serata sul canale più democratico del bel paese (è lì che fanno "Annozero"), perchè, sembra, i giovani non sanno o non si ricordano chi sia il Bettino nazionale. Ma cosa si intende per 'giovani'? Io sono vecchio dentro, ma per l'anagrafe ho 22 anni e tecnicamente sono giovane. Però io il Bettino nazionale me lo ricordo, mica lo sento adesso per la prima volta. Quell'intervista dove dice che lui "in Italia non tornerà più, se non da uomo libero o una cosa simile" che si vede ormai tutti i giorni in tv, io me la ricordavo. C'era lui che non voleva tornare perchè era scappato al mare, in Tunisia (così, smemorati coetanei, capite perchè le celebrazioni le fanno in Tunisia e non qui). Era scappato perchè era stato condannato e lui non aveva voluto farsi condannare, e allora è morto latitante. M'appete, ma allora era cattivo? E perchè lo celebrano? Eh, indovina? Ma la domanda più inquietante è un'altra: se me lo ricordavo io, che all'epoca pensavo solo a Topolino e a Crash Bandicoot, voi come fate a non ricordarvelo?
A meno che per 'giovani' non si intendano i quindicenni di oggi. Ah beh, ma allora sono sicuro che i quindicenni di oggi abbiano seguito in massa la prima serata.

Quarto pensierino. Cambiamo argomento. Il forum di Comicus è, ormai a detta di ogni internauta, IL forum dei nerd fumettari. Se non vai sul forum di Comicus non sei un nerd fumettaro. Infatti voglio iscrivermi al forum di Comicus, ma non ci riesco, perchè non posso usare account di caselle mail gratuite. Al chè, la mia opinabile ragione, pondera: "cioè, devo pagà?". Ed è ancora lì che pondera ed opina. Chi sa, la aiuti.

Quinto pensierino. Il forum di Comicus è effettivamente un'indescrivibile miniera di informazioni, un vero e proprio 'regno di Bengodi' per il nerd internauta. Si parla di tutto, a qualunque ora. C'è l'utente giovane e nerd fino al midollo, c'è quello socialmente impegnato, c'è quello che fa i commenti qualunquistici, ci sono il leghista e il dipietrista. C'è quello che ama i supereroi Marvel e schifa la Dc (non il partito, la casa editrice!), c'è quello che aborre il fumetto italiano, c'è l'only-Bonelli e quello che segue distrattamente, ma ama e rispetta tutti. Ci sono tanti bannati e tanta brava gente pronta a darti un consiglio, in qualunque campo dello scibile. E' un piccolo mondo in miniatura, uguale in tutto e per tutto al nostro, salvo che lì c'è un po' più di legalità e rispetto. E poi sa appassionarti...ad esempio, da ieri, per colpa di una sua discussione, m'è venuta la mania degli Urania...fra qualche giorno mi farà venir voglia di grappa di Soresine oppure mi convinceranno ad andare ad Haiti a fare qualcosa...ma solo dopo aver visto quel film del '76 del regista indocinese Hafatto Hunfilm.

Non c'è niente da fare: la fauna umana è irresistibilmente stimolante, per noi esseri superiori.
Capito, pirlotti? (Maa''!! Duv'è la mini?? Devo andare in disco, zio bestia!!)

sabato 16 gennaio 2010

The cube. (but not Rubik's)

Dunque. L'altro giorno stavo camminando nel deserto, quando all'improvviso mi sono imbattuto in un cubo. Questo cubo non era grande come un dodo, o un vocabolario, o un uomo, e nemmeno arrivava ad occupare lo spazio di una città o di una montagna. Lo dico, non perchè sono pazzo e mi diverto a misurare la grandezza delle cose (anche perchè se qualcuno, magari di sesso femminile, dovesse misurare me, penso che mi troverei in un certo imbarazzo), ma perchè è importante stabilirlo. In quel momento, ne va della mia sicurezza. Pertanto decido che quel cubo è grande quanto un grattacielo.
Scopro, poi, che è realizzato in plastica. Poteva essere di polistirolo, di ghiaccio, di gomma o di cristallo, non importa: quello che avevo di fronte io era di plastica. Di plastica blu, per l'esattezza.
Dico: "vabbè, sì, è un bel cubo, però io c'ho da fare, non è che posso star qui tutto il giorno a guardarmelo. Magari torno dopo". E mi rimetto in marcia. Ma ecco che, come dal nulla, appare una scala. E' a gradini larghi, ben piantati al suolo, molto lunga, lunghissima: arriva fino all'orbita terrestre, calcolo con la mia mente da ex-spettatore di "Quark". Ed è in marmo di Carrara e cemento pure di Carrara, giustamente per risparmiare han preso da lì anche quello.
Ora, come vi ho detto, tenevo una certa fretta, sicchè lì per lì decisi di rinviare l'esplorazione di quel curioso fenomeno e proseguii, con una certa sicumera.
Ma non faccio in tempo a fare quattordici passi (dopo il tredicesimo rimasi col piede destro sollevato, in una posizione che oggi confermo essere non troppo comoda) che mi vedo svolazzare nientemeno che una Rhopalocera (o, più comunemente, una farfalla). E' nera. Da buon ateo, penso: "Mamma lo Carmine, chista porta iella". E, infatti, nel giro di un maschio della balena una tempesta di sabbia e altre cose desertiche travolge me e i miei bizzarri nuovi amici in un vorticar che, celere, mi rende più cieco di quanto non sia già e mi manda knocl-out.
Quando mi riprendo, pochi minuti dopo, il sereno è ritornato sulla mia testa. Con me resta solo la farfalla, mentre tutto il resto è arcanamente scomparso.
Al chè, rimugino:"Questo lo devo per forza di cose raccontare sul blog!" (non chiedetemene il motivo).

Ok, l'avrete capito anche voi: è un racconto allegorico. No, dico davvero. No, quello è "gotico". Questo è "alle-goRico", è un'altra cosa. Vabbè, e allora c'hai ragione te. Ma se te lo dico io, fidati, no?
L'altro giorno ho fatto un test, qui. Se provaste a cimentarvicisivi anche voi, noterete delle somiglianze con il racconto che testè vi ho raccontato. La cosa buffa, però, non è tanto il fatto che io mi sia cimentato con un test del genere (sapete, ormai, che ho molto tempo da spendere e che, anche quando non ne ho, lo spendo lo stesso, indebitandomi fino al collo), quanto il fatto che i risultati di questo insolito ma magico questionario siano stati incredibilmente veritieri.

Il cubo è piuttosto grande, come vi ho scritto. Come tutti sanno, la grandezza di un cubo è indice della vostra sicurezza. Pertanto io sono un tipo sicuro e deciso, il chè è vero perchè quando mi metto in testa una cosa, non ci sono santi che tengano: quella è e quella rimane. A meno che qualcuno non mi smentisca. Non per niente il cubo è di plastica, non molto resistente. Ammetto di nascondere un'insicurezza di fondo (un fondo non molto profondo, in verità). Il cubo, poi, è blu, che, secondo gli estensori del quiz, è sintomo di "idealismo, grande fantasia e ottima capacità di comunicazione, unite a un'affidabilità massima". Francamente, direi che 3 su 4 mi riguardano assolutamente. Quanto alla capacità di comunicazione, uno ci lavora, ma mica è facile, se nessuno ti capisce e devi rispiegare le cose cento volte, e non le capisce neanche dopo la centounesima, e allora lasci perdere, tanto non era importante.
Ma tant'è. La scala che m'apparsa dinanzi, invece, mi dice "che all'amicizia viene attribuito un valore enorme. Lealtà disponibilità e affetto nei confronti degli amici sono i sentimenti che dominano e animano la vita. Tuttavia la concessione di un simile tesoro richiede il superamento di qualche prova". Praticamente la mia filosofia di vita. Anche se, in fondo, non sono prove molto difficili da superare, le mie, lo assicuro.
Scala lunga? Disponibilità costante a nuove amicizie e al mantenimento di quelle vecchie. Verissimo. Scala di marmo e cemento? "Gli amici di vecchia data sono destinati a rimanere sacri e inviolabili, anche se si scopre di non avere con essi più nulla in comune". Il chè, teoricamente, è vero. Poi, nella pratica, è ovvio perdersi di vista.
La farfalla, per un gioco di simboli alquanto osè, direi, indica la donna, e l'amore in genere. La partner, per quelli che, come me, hanno incontrato una farfalla e non qualcos'altro, è "una presenza dolce e rilassante a cui sarebbe doloroso rinunciare. L'amore è serenità, equilibrio, fiducia". Comincio a credere che chi ha scritto il test sia un mio conoscente. Poi la Rhopalocera è pure nera, perciò sessualmente appetitosa, e io sono uno che legge il blog di Recchioni solo per vedere quale foto sconcia metterà su la prossima volta (dopo, però, leggo anche il resto).
Ricordate la tempesta, al termine della quale mi rimane solo la farfalla? Ecco, "Chi salva la farfalla considera il partner, oltre che la cosa più importante della propria vita, anche il sostegno massimo, la persona senza la quale sarebbe impossibile affrontare le difficoltà di vario genere e superare i momenti di crisi. A sua volta sa fornire costantemente al proprio compagno o alla compagna sicurezza, appoggio e affettuosa solidarietà".

Qual è la morale della favola?
1- che mi ci vuole una ragazza, ma che non posso chiederla a mia madre, come J-Ax (che figura ci farei?)
2- che non bisogna fregarmi, sennò ci rimango male.
3- che non c'è niente da fare, io sono tipo da deserti. Sennò come si spiega che i primi posti al mondo che vorrei visitare sono il Messico e il medio-oriente?
4- che ho ancora qualche valore (non l'avrei detto).
5- che i test, anche se all'apparenza sembrano futili e senza senso, sono intelligenti e ci prendono. Perciò, fate i test. (fra l'altro, a me ha sempre divertito farli, anche nel senso di "crearli")

Si scoprono sempre nuove cose, visto? Da queste basi, sono pronto per essere un uomo nuovo.

Prima, però, vediamo se Recchioni ha messo qualche nuova cinesina in costume...

lunedì 11 gennaio 2010

Il bello della diretta

La notte faccio i sogni più strampalati, anche se sono sempre gli stessi, che si danno il cambio (una notte uno, una notte l'altro, la domenica si uniscono, e via così). Un primo sogno riguarda una certa ragazza di cui sono adolescentemente innamorato. Non pensate male: mi limito a rivivere il suo sorriso stupendo e, da mancato regista qual sono, a immaginare che ella ricambi il mio sentimento. Tutto è candidamente innocente, garantisco. Un secondo sogno, andando in ordine sparso, mi vede protagonista sull'isola di Lost in qualità di superstite del volo Oceanic 815. Non si capisce bene come sia finito a prendere un aereo da Sidney, fatto sta che precipito sulla famosa isola e vengo inseguito dal fumo nero, divento amico di Ben e vado a trovare il fantasma di Jacob nella cascina, ove, spaventato, fuggo a gambe levate suscitando ilarità nel pubblico. Sì, perchè uno dei miei sogni più segreti (almeno fino ad ora) è quello di far ridere la gente e di essere ben voluto. Perciò, almeno nel mondo di Orfeo, mi lascio andare in gag, strafalcioni, battute e goffaggini assortite da far invidia ai f.lli Vanzina (a parte le goffaggini, si capisce che è tutto finto). Quindi, un terzo sogno vede il sottoscritto trasformare il set di Lost nella sua parodia (potrei azzardare un "Found" ma in carne ed ossa). In un quarto sogno intrattengo goliardicamente i miei amici (più o meno sono riunite tutte le persone con le quali ho un vago rapporto). Nel quinto ecco che riscrivo la storia rendendo piacevole quello che, nella realtà, è stato abbastanza un incubo: la scuola.
Altri modesti sogni mi vedono trionfare in ogni disciplina: sportiva(!), letteraria(!!), politica (!!!), e svariate altre. In sostanza mi immagino in grado di fare tutto quello che gli altri sono già in grado di fare.
Poi ci sono alcuni incubi ricorrenti. Non so perchè siano ricorrenti. Se Freud fosse qui (e, a volte, mi chiedo se non sia davvero così) direbbe che mangio troppo e dormo poco e male. E, come sempre, avrebbe ragione. E poi mi direbbe che non faccio sesso. E io gli direi:"Fatti l'affaracci tua". Litigare con Freud e altri personaggi famosi è un altro dei miei sogni. Così come è un mio sogno visitare il Large Hadron Collider mentre questi sta ricreando il big bang e compiere un viaggio nell'universo o a ritroso nel tempo (dipende da quale film ho visto dopo cena) sotto forma di povere cosmica senziente. A volte sogno di essere come Sam Beckett, il protagonista di "Quantum Leap", e vivere diverse vite in diversi momento della storia recente.
Però parlavamo di incubi (come vedete, divago anche quando dormo). Uno di essi fa così: io percorro delle scale nel palazzo dove vivo. E' tutto buio e, anche se non vedo niente, so che ci sono topi e pipistrelli pronti a smangiucchiarmi. Poi arrivo in fondo alle scale e, per farla breve, c'è una porta che conduce all'inferno. Al chè scappo dal mio edificio. Dall'esterno sembra un normale palazzo e la vita scorre serena. Gente indifferente che cammina. Ci manca solo una voce tonante che recita:"L'orrore...l'orrore.", col sottoscritto che imita "L'urlo" di Munch.
Altri incubi, sempre in breve, toccano tutte le sfere del sadismo più masochistico: in uno sono cieco, e devo camminare col bastone. In un altro i miei parenti, a turno, vogliono uccidermi. E ancora: muoio solo e ignorato da tutti come Ebenezer Scrooge (l'incubo sta nel fatto che io ho il volto di Patrick Stewart!) anche se ho smesso di essere avaro(?); un incendio brucia i miei fumetti/libri/pc; le balene si estinguono per colpa mia.

Potrei andare avanti ancora, tanti sono i sogni belli e brutti fatti in 22 anni di onorata carriera. Del resto, chiunque di noi sogna di essere migliore - e/o cosa potrebbe accadere se fosse peggiore - di come è (sono esclusi, forse, il nostro premier e Pamela Anderson, che sono già come vorrebbero essere, e i leghisti, che sognano solo la pelanda). Scommetto, però, che in pochi si sognano pure il prossimo post che scriveranno sul blog. Invece, signori miei, qui si fa anche questo. Però, come Freud mi sta ripetendo da mezz'ora, i sogni alla mattina svaniscono. A parte che a me non svaniscono quasi mai (altrimenti cosa avrei scritto nelle righe precedenti?), caro Freud, non è che tu sia proprio sto geniaccio assoluto, guarda che di corbellerie ne hai dette pure te. No, no comment! Co..cos'è che non faccio io? Fatti l'affaracci tua!
Ma in parte ha ragione il buon Sigmund. Infatti, quando la notte sogno uno, due o addirittura tre post per questo blog, ecco che quando mi accingo a scrivere (dopo essermi premurato di essere ben sveglio, operazione che richiede alcune ore, se non interi giorni) quei uno, due o addirittura tre post sono svaniti dalla mia proterva mente. Vi do una dimostrazione: mentre scrivo, ora, dalla mia mente è svanito anche il significato dell'aggettivo 'proterva'.
Sicchè, spesso e volentieri (più spesso che volentieri) mi ritrovo nella condizione di dover reinventare daccapo quello che oniricamente avevo già inventato. Il che non è affatto semplice. Si pensi, ad esempio, ad un blog molto seguito, con tanti amici, fan club su Facebook, un sacco di link, molto conosciuto in rete per i suoi scritti, e per questo molto letto e commentato. Se all'autore di un blog del genere, al mattino, dovesse svanire dalla mente (che si suppone proterva) tutto ciò che dio Morfeo aveva lui donato, beh, quel blog correrebbe dei rischi di immagine, a non sapere come riempire il post di giornata. Ora, questi problemi non mi tangono, dato che questo blog non ha amici, su Facebook non sanno nemmeno che esiste (se non esisti e non sei su Facebook oggi non sei nessuno, quindi non esisti: lo so che è una tautologia, l'ho messa apposta), non è un blog molto letto e vi si scrive solo quando si ha l'ispirazione. Chissà cosa si sogna questo blog, la notte. Io sono solo e passo almeno 3 ore al giorno su internet, e, come avete visto, faccio sogni populisti e abbastanza compassionevoli. Pensate ad esso, che su internet ci sta tutto l'anno, senza mai una pausa. E' quasi sicuro - Freud mi dice di no, ma so è per ripicca - che di notte esso sogni perlomeno di conquistare il mondo e soggiogare le masse. Che, se ci accorgiamo, è un po' quello che fanno tutti i blog famosi, letti e commentati: indirizzano, in qualche modo, il pensiero di chi li legge e commenta.
Avete capito che roba? Non vedo perchè io dovrei essere da meno. Ho deciso che, da oggi, soggiogherò le masse e realizzerò i miei sogni. Comincerò con la ragazza, poi passerò a Lost, e poi litigherò con Gandhi (mi piacere litigare con chi apprezzo).
Ho già in mente un post che farà pensare tutti voi che mi state leggendo. Meglio 3 gatti che niente.

Che strano, non me lo ricordo più. E sì che l'avevo sognato stanotte...Sigmund, tu ne sai qualcosa? Tu non sai mai niente, vero? Gli chiedi qualcosa...e quello cosa c'entra adesso? Fatti l'affaracci tua!
Scusate, è il bello della diretta.

giovedì 7 gennaio 2010

E l'Epifania tutte le feste si porta via

Finchè San Benedetto non si fa vivo col suo sacchetto, non c'è sta trippa per gatti. E' inutile piangere sul latte versato. Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Del resto, chi semina vento raccoglie tempesta. Certo, di Pasqua Epifania il vento se ne va via. Sicchè quando canta il merlo siamo fuori dall'inverno. Ma San Giovanni non vuole inganni: Aprile dolce dormire, sì; e di Maggio si dorme per assaggio, ok. Ma Marzo pazzerello, guardi il sole e prendi l'ombrello: pioggia marzolina dura dalla sera alla mattina.
Per cui, o nelle palme o nelle uova: quando canta il cucco si dorme dappertutto. Ma chi dorme non piglia pesci. Però va a ciapà i muschi per lasà 'nda i tavan. Anche perchè l'olivo benedetto vuol trovar pulito e netto. Tsk! Tsk! Chi ha cattivo padron, mutar lo può (quando canta il ghirlingò). Perciò delle calende non me ne curo, purchè a San Paolo non faccia scuro. (Si sa, se Sant'Antonio fa il ponte, San Paolo lo rompe). Siccome, però, non c'è sabato santo al mondo che il cerchio della luna non sia tondo, anche se Santa Madalena l'acqua se la mena, ogni legno ha il suo tarlo: la notte porta consiglio. Il bastone è muto ma insegna molto bene. Così, se piove per San Barnabà, l'uva se ne va e i padri, che l'han mangiata acerba, e i denti dei figli si son allagati. Dopotutto, ogni botte da il vino che ha. Ma chi non risica non rosica, e la pietà consola anche quando non da sollievo. 'Saremo tutti onesti, saremo tutti buoni', dicono i manifesti in tempi di elezioni. E poi, quando arriva la gloria, svanisce la memoria. Ma giacca, cravatta e stirato pantalone non migliorano le persone. Anche il mare ha bisogno dei ruscelli, o finirebbe asciutto senza quelli. Per cui non si può cantare e portare una croce: quando hai acqua alla gola, in alto la testa! Chi non vuole imparare a scrivere col manico della penna, impari col manico della vanga: son braccia rubate all'agricoltura.

venerdì 1 gennaio 2010

Il novantaseiesimo post del nuovo millennio! (se iniziamo a contare dal 1009 d.C.)

E così, anche questo capodanno ce lo siamo levato dai piedi (come dice sempre il mi' babbo, che in realtà non dice "piedi", ma altre parti del corpo altrettanto delicate).
L'ennesimo capodanno in cui ho perso tutti i miei (pochi) soldi a carte, in cui ho magnato come uno sfrocedato proveniente dal terzo mondo e tenuto a pane e acqua per tre anni filati; secondo capodanno consecutivo passato a casa mia e senza sparare botti. Sesto o settimo capodanno di fila in cui avrei voluto essere da qualche altra parte, ma che alla fine è volato, con qualche risata (fortunatamente, quando gioco in società, perdo la mia nota tirchieria; sicchè, anche se rimango senza il becco di un quattrino - ma anche senza zampe, piume e ali - non ci faccio caso). Questo per gli amanti delle statistiche.
Capodanno duemilaedieci in cui ho già avuto qualche delusione (a quanto pare, non tutti amano fare gli auguri a chi li fa), in cui ho dato la caccia ad un topo in casa d'altri (ma rigorosamente dopo aver esclamato "eek!!" quando mi è passato sui piedi nudi) e in cui ho preso alcune importanti decisioni, che cambieranno per sempre il mondo che mi circonda: ad esempio, ho deciso che imparerò quanti più giochi di carte possibili, benchè dovrò farlo sfidando me stesso; e poi, siccome oggi se non sai suonare uno strumento musicale sei un essere inutile, reimparerò a suonare il flauto (unica cosa che mi riusciva abbastanza decentemente alle medie) e mi darò da fare con l'armonica a bocca. Che dire, ho scelto questi due strumenti perchè mi ci sento portato, oltre che per il fatto che sono gli unici che ho in casa.

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Ve la siete fatta la risata? Avete fatto bene.
Infatti, guardiamo i propositi che scrissi esattamente
un anno fa:

1)farmi passare il tic di cui sopra;
Lapalissiano: non mi è passato, e me ne è pure venuto un altro.


2)avere una ragazza ("farmi una ragazza" non sarebbe un'alternativa da scartare, ma sarebbe volgare);
No comment. Pena e mestizia.


3)non avere più quelle piccole manie collezionistiche e trasformarmi in un più pragmatico e menefreghista "accumulatore";
Ho addirittura prestato qualche albo ad un altra persona e non li ho disinfettati quando sono ritornati in mano mia. Però li metto sempre in ordine (ordine = stipati e impilati come pratiche d'ufficio). Per cui non lo so mica se sono collezionista o accumulatore. Mi sa, però, che sono malato.


4)completare gli esami e fare "un po'" di tesi (non so neanche io cosa significhi, ma "fare un po' di tesi" mi sembra qualcosa in più di "iniziare da 0 la tesi");
In questo momento dovrei stare studiando per gli esami finali. Ma in realtà non so manco se mi laureo. Pena. Senza mestizia, perchè ho fatto un po' di tesi. Chi ha fatto un po' di tesi sa che è più di un ticino'. (e con questa mi confermo un isonzo: come si può darmi la laurea? Petrarca inorridirebbe...meno male che è morto).


5)avvicinarmi almeno un pochino al mondo dell'editoria che tanto bramo (il che potrebbe voler dire anche "ramazzare il pavimento alla Bonelli");
Il mondo dell'editoria lo guardo da lontano. Col cannocchiale. E non vedo nulla.


6)vedere la 1°stagione di "Twin Peaks" acquistata 8 mesi fa e mai aperta;
6bis)se mi dovesse piacere, acquistare e vedere anche la 2°;

vedere quella 1°stagione è l'unica cosa sensata che ho combinato nel 2009: finalmente ho reso giustizia a quei 20 euro che si sono sacrificati per i miei capricci. La 2° l'ho mollata poco dopo l'inizio, perchè lo streaming è sfiancante (e poi, giustamente, non poteva andarmi tutto bene).


7)non fare il misantropo e mostrarmi di più a quel poco di parentame che mi rimane;
Più che misantropo, ormai sono un romito silente, un asceta. Il parentame l'ho frequentato, prima per novelle liete, poi per novelle brutte.


8)magari applicare lo stesso principio con quel poco di amicume che mi rimane;
Pena e mestizia. v.punto 2)


9)iniziare e farmi travolgere qualche altro fumetto! Mica posso leggere solo Martin Mystère tutta la vita.. (i maggiori indiziati potrebbero essere Lazarus Ledd, o Ken Parker, o l'omnia di Barks col Corriere che mi sono interamente perso)
Ho capito che leggerò Martin Mystère tutta la vita. E qualsiasi cosa mi capiti sottomano, tranne quelli che avevo pensato un capodanno fa).


10)leggere (e comprare) ancora più libri;
Ho letto più libri, ne sono fiero. Solo che li ho dovuti comprare, e il baratto - ho scoperto - non è più valido.


11)imparare il funzionamento del mulo;
Ho alzato bandiera bianca e c'ho soffocato quel testardo animale.


12)Imparare a cucinare;
Non ho neanche provato, però ho imparato a stare seduto composto a tavola (più o meno).


13)imparare qualche ballo che abbia dei passi già predefiniti (ah ah, questa è proprio forte)
Infatti, mi sto ancora sbellicando.


14)fare non dello sport (oramai è tardi), ma anche del semplice moto, tipo una corsetta ogni giorno, o due giorni; (questo lo dicono tutti e poi nessuno lo fa, e io ero fra questi tutti; ma il 2008 mi ha portato a credere che, continuando sulla strada sempre più pigra che ho imboccato, tirerò le cuoia più presto di quanto qualcuno si immaginerebbe se mi guardasse da vicino)
Ho sollevato pesi per due, o addirittura tre, giorni, e faccio costantemente due minuti di esercizi a sera. Sono un atleta professionista, ormai.


15)non smettere di essere ipocondriaco! (che finora mi ha aiutato);
Qui, un anno fa, debbo essermi fatto una tirata di polvere bianca, solo che non la rammento. (per la cronaca, sono ipocondriaco per autoconvinzione)


16)imparare a guardare i film della notte (tanto è inutile andare a letto, spengere tutte le luci spegnibili, e poi rimanere un'altra ora e mezza sveglio a contemplare il buio)
Per qualche tempo fatto la cosa fuori dalle parentesi, poi ho ricominciato a fare quella fra parentesi.


17)esercitare la mia memoria rammollita e il mio atrofizzato cervello in ogni modo, onde evitare di rovinarmi sempre gli esami per una o due cacchiate;
Faccio notare che, da alcuni mesi, sto riciclando un'angendina vecchia ove annoto persino i temi che dovrò poi trattare sul blog (che non tratterò comunque, perchè mi scordo di guardare l'agendina)


18)ritrovare quell'irresistibile scioglievolezza (ossia:spigliatezza) che mi contraddistingueva parecchi anni or sono, e che (almeno credo) mi rendeva benvoluto da chiunque; ("irresistibile scioglievolezza" è un copyright Lindt)
La Lindt mi ha fatto causa, niente scioglievolezza.

Ordunque, come si può pensare che il sottoscritto rispetti i suoi propositi? Come dicono i Pooh, non si può, non si può, non si puòaa.


Vabbè, un capodanno senza propositi è triste. Buttiamone là qualcuno, in ordine di importanza:
- provare a riaggiustare un rapporto interrotto male e bruscamente. In questo istante, penso che non ci riuscirò mai, ma se c'è una cosa che odio è arrendermi.
- finire gli esami e laurearmi. In questo istante, penso che non riuscirò mai a farlo in tempo, ma fuori tempo sì (o sennò è inutile che mi laureo).
- restituire le braccia che ho rubato all'agricoltura e diventare finalmente un cittadino producente reddito.

Questi sono i fondamentali. Poi ce ne sono altri, meno fondamentali (per cui la probabilità di realizzazione è maggiore), tipo:
- spedire quel membro di cane di soggetto e sperare che venga letto
- scriverne altri e spedirli ecc.
- diventare famoso sul web
- leggere la pila di libri arretrati
- varie ed eventuali (non me le ricordo, però forse c'entrava qualcosa la memoria)

E con ciò, l'anno ventesimodecimo ha il mio placet. Che inizi pure!