venerdì 31 luglio 2009

Esperimenti: Rubrica dei Fumetti 2 - Dylan Dog

E vabbè, dai. Portate pazienza.



mercoledì 29 luglio 2009

Luglio, col bene che ti voglio...

Qui lo dico e qui lo nego: per me il mese di Luglio è una palla terribile.

Se siete amanti delle vacanze, se siete quelli che amano l'estate e il caldo e il sole che bello ora ci abbronziamo, e lunghi pomeriggi passati in riva al mare o sdraiati su un prato a contemplare il Creato e a progettare il futuro, con quella brezzolina leggera leggera che ti sfiora appena, e gli amori, sapore di sale sapore di mare, le gite in mountain-bike, la sagra dell'arborella, beh, se siete fra coloro che amano questo, sappiate che vi invidio. Vi invidio davvero. E quindi vi odio. (non in senso ferale, non temete)

Ormai da tre anni a questa parte, Luglio è divenuto il mese che, durante l'anno, temo maggiormente. Seguono Dicembre e Agosto e Settembre. Se ci fate caso, noterete che corrispondo press'a poco ai mesi in cui i comuni mortali, mediamente, vanno in vacanza.

Io non vado in vacanza da..boh. Da tre anni? Da quattro? Tecnicamente. In realtà da molto di più. Non ho bisogno di andare in vacanza, dato che - in pratica e controvoglia - sono "in vacanza" tutto l'anno. Non devo sottostare ad orari, non devo obbedire a ordini e a capi spietati, quindi, per come la vedo io, sono in vacanza. In sostanza faccio quello che mi pare. Cos'ho da lamentarmi? Nulla, per carità. Vado all'università, faccio gli esami, sono in regola e, se il Pantheon delle divinità non mi odia, dovrei finire entro l'anno.
Mi annoio, forse? Non credo; Jovanotti diceva di non annoiarsi, e se lo diceva lui che faceva sempre le stesse cose (ora, per fortuna, ha cambiato un po'), perchè dovrei dirlo io? Leggo, scrivo, chiacchero, gioco (non so cosa voglia dire "gioco", però gioco), quello che dev'essere fatto è fatto: all'ultimo momento, magari, ma è fatto.

Però mi manca qualcosa. Non so cosa. Mi manca qualcosa.

Di solito, quando giungo a queste conclusioni, cerco di scoprire se anche ad altri succede o è successo di giungere alle medesime. Ecco che, dunque, colto da un rapsus froidiano, mi son ricordato di Riccardo Del Turco.
Vi direte "e chi è Riccardo Del Turco?". Riccardo Del Turco è un anticipatore. A Riccardo Del Turco mancava qualcosa. Ma era decisamente più bravo del sottoscritto a riferire le sue sensazioni alla gente.

Luglio, col bene che ti voglio vedrai non finirà.
Luglio m'ha fatto una promessa l'amore porterà.
Anche tu, in riva al mare tempo fa, amore, amore
mi dicevi: "luglio ci porterà fortuna" poi non ti ho vista più;
vieni, da me c'è tanto sole ma ho tanto freddo al cuore
se tu non sei con me.

Luglio si veste di novembre se non arrivi tu.
Luglio sarebbe un grosso sbaglio non rivedersi più.
Ma perché in riva al mare non ci sei, amore, amore
ma perché non torni è luglio da tre giorni
e ancora non sei qui; vieni, da me c'è tanto sole
ma ho tanto freddo al cuore se tu non sei con me.

Luglio, stamane al mio risveglio non ci speravo più.
Luglio credevo ad un abbaglio e invece ci sei tu.
Ci sei tu in riva al mare solo tu, amore, amore
e mi corri incontro ti scusi del ritardo
ma non mi importa più.
Luglio ha ritrovato il sole non ho più freddo al cuore
perché tu sei con me.

Ero lì che ragionavo sul da farsi (cosa, non è consentito saperlo nemmeno a me), quando ho avuto un'illuminazione: "Luglio, col bene che ti voglio..e poi come ca-vol-o faceva?", ho esclamato ('vol' è una particella sostitutiva). Sicchè ho cercato il testo e ho realizzato la scoperta.
Eh, sì. Ora so cosa mi manca. La canzone parla proprio di quello. E' quello che da il motore alla nostra esistenza.

Luglio ci porterà fortuna, dice Riccardo.

Magari. Quei 109.900.000,00 euro mi mancano. Mi mancano tanto.

venerdì 24 luglio 2009

Il resto della mia vita non so, ma gli ultimi 4 bimestri li ho proprio buttati via.

















Guardate quest'albo. Uscirà? Non uscirà? Comicus/sito preannunciava il 28 Luglio. Comicus/forum annuncia che la serie è chiusa. Così, senza finale, rimane monca. Io l'ho seguita per tutti e 4 i numeri (ne mancavano solo 2) e - che la serie sia bella o sia fiacca, non importa - per ora mi sento defraudato.

Per quanto mi riguarda, altro che
Cronache del mondo emerso: il caso dell'estate è questo.

venerdì 17 luglio 2009

Esperimenti: Rubrica dei Fumetti 1- Tex

Mi mancano tante cose, ma di sicuro una cosa di cui sono ampiamente provvisto è la follia. Una follia silente, più mentale che fisica. Una follia che, unita al desiderio di sperimentare qualcos'altro, entrambi uniti al fatto che non avevo altro da fare, mi ha portato a tenere l'episodio pilota di una eventuale nuova rubrica per il blog. Una rubrica che, il titolo dice già tutto, si intitola "Rubrica dei Fumetti", in cui parlo di un fumetto (in senso generico) facendo uso delle mie illimitate conoscenze sull'argomento.





Note: 1-ho scelto un accento del nord per compiacere i miei amici leghisti.
2-l'audio fa pena, il video pure e il protagonista che parla e la sua desolante camera da letto anche. Abbiate pietà, che è solo un esperimento.

martedì 14 luglio 2009

Io, invece, non sciopero.

Ma solo perchè, come recita la sottotestata, questo non è un blog.

















(comunque, ciò non toglie che il diritto alla rete sia sacro e inviolabile)

venerdì 10 luglio 2009

Non c'è bisogno di essere un blackbloc. Basta ascoltare Cobain.

In questi giorni, a Quel Che Resta De L'Aquila, si tiene il G8. Sapete, quella serie di incontri ove i Grandi della Terra si stringono le mani, cenano a spese dei cittadini di tutto il mondo e approvano bozze di accordi sui grandi temi che riguardano l'attualità e la politica (che queste bozze poi rimangano tali non è occasione, questa, di parlare).
E chi, se non un Grande della musica, poteva celebrare l'incontro dei Grandi della Terra?



Load up on guns and bring your friends
It's fun to lose and to pretend
She's over bored and self assured
Oh no, I know a dirty word

Hello, hello, hello, how low?
Hello, hello, hello, how low?
Hello, hello, hello, how low?
Hello, hello, hello

With the lights out it's less dangerous
Here we are now, entertain us
I feel stupid and contagious
Here we are now, entertain us
A mulatto
An albino
A mosquito
My Libido
Yeah

I'm worse at what I do best
And for this gift I feel blessed
Our little group has always been (tribe)
And always will until the end

Hello, hello, hello, how low?
Hello, hello, hello, how low?
Hello, hello, hello, how low?
Hello, hello, hello

With the lights out it's less dangerous
Here we are now, entertain us
I feel stupid and contagious
Here we are now, entertain us
A mulatto
An albino
A mosquito
My Libido
Yeah

And I forget just why I taste
Oh yeah, I guess it makes me smile
I found it hard, it was hard to find
Oh well, whatever, never mind

Hello, hello, hello, how low?
Hello, hello, hello, how low?
Hello, hello, hello, how low?
Hello, hello, hello

With the lights out it's less dangerous
Here we are now, entertain us
I feel stupid and contagious
Here we are now, entertain us
A mulatto
An albino
A mosquito
My Libido

Kurt Cobain, si sa, è sempre stato sensibile al futuro che attende il nostro caro, vecchio pianeta. Fin dal 1991, anno dell'uscita di "Smells like teen spirit": e il titolo già evoca il contrasto fra la voglia di rinnovamento della gioventù (i teen spirits) e l'universo della politica, tutto fumo (smell) e niente arrosto.

Carica i fucili e porta con te i tuoi amici
È divertente perdere fingere
Lei è molto annoiata e sicura di sé
Oh no, conosco una parolaccia

Ciao, ciao, ciao quanto stai giù? (x3)

Con le luci spente è meno pericoloso
Siamo qui adesso, intratteneteci
Mi sento stupido e contagioso
Un mulatto
Un albino
Una zanzara
La mia libidine
Si, un rifiuto

In quel che faccio meglio sono il peggiore
E per questo dono mi sento benedetto
il nostro piccolo gruppo c'è sempre stato
E ci sarà sempre, fino alla fine

Ciao, ciao, ciao quanto stai giù? (x3)

Con le luci spente è meno pericoloso
Siamo qui adesso, intratteneteci
Mi sento stupido e contagioso
Un mulatto
Un albino
Una zanzara
La mia libidine
Si, un rifiuto

E dimentico anche quel che assaggio
Oh si, credo che mi faccia sorridere
L'ho trovato difficile, difficile da trovare
Oh beh, in ogni caso, non importa

Ciao, ciao, ciao quanto stai giù? (x3)

Con le luci spente è meno pericoloso
Siamo qui adesso, intratteneteci
Mi sento stupido e contagioso
Un mulatto
Un albino
Una zanzara
La mia libidine
Si, un rifiuto

Anche se Kurt non è più fra noi, il messaggio della sua canzone giunge ancora forte alle nostre orecchie. Lei è annoiata. Lei è la Terra, ovviamente, ma - attenzione - non sottovalutiamola, che è molto sicura di sè: non ne può più di questi Capi di Stato che si incontrano senza mai giungere a nulla. Kurt, con il suo riconoscibile stile sprezzante, paragona i Grandi della Terra ad un gruppo di amici armati di fucile, intenti in una battuta di caccia, nel più naif dei divertimenti riservati a chi ha danaro da spendere. Una non certo velata accusa all'establishment.

E' una teoria che circola da svariati anni, quella del Governo-Ombra, un superGoverno che reggerebbe i fili dell'intero globo, e in cui i Grandi sarebbero solo dei burattini nelle mani di oscure lobby segrete. Si tratta solo di sciocchezze, naturalmente, ma una verità di fondo c'è: i Grandi si incontrano per appianare le divergenze, ci fanno sapere i media. Ma quali divergenze devono appianare, se sono già tutti amici, addirittura al punto da andare a caccia insieme? La domanda che Kurt Cobain ci pone è devastante nella sua semplicità e lascia spazio ad infinite discussioni. Quel che è certo è che, in mano a questi signori, la Terra non avrà vita lunga e i travagli saranno molti (e chissà i dipietri).

Ecco perchè è importante agire subito, aprire tavoli di discussione e far capire ai giovani, la popolazione del domani, dei pericoli che corre il pianeta su abitano e abiteranno. Kurt Cobain e il suo piccolo gruppo, annunciano, ci sono e ci saranno sempre. Per fortuna, possiamo ancora contare su di loro, sulle loro canzoni. E, in ogni caso, non importa che il nostro si senta il peggiore e che trovi difficile sorridere, noi abbiamo bisogno di lui.

Cobain non rinuncia a parlare di sè, nel testo; ma - e qui sta la classe che tutti gli riconosciamo - evita l'autobiografia fine a sè stessa, l'autocelebrazione. Il suo sentirsi stupido e contagioso, l'affermare continuamente la sua presenza (siamo qui adesso, ripete nel ritornello) non sono sintomi di manie di grandezza. Al contrario, le sue parole trascolorano la figura del cantante per universalizzare il messaggio di pace e ricreare - almeno a livello grammaticale - il sogno di Cobain: un Nirvana in cui chiunque possa vivere in pace, in sintonia con la Natura (con la Terra, quindi), che sia egli un mulatto o un albino o una zanzara. Non c'è discriminazione alcuna, nel paradiso evocato da Kurt Cobain, e non c'è traccia di perbenismo (via libera ad un po' di sana libidine, dunque).
Proprio quel perbenismo rintracciabile costantemente nel comportamento dei cosiddetti Grandi, riuniti nel summit degli 8, quando si sa benissimo che sono più di 8.

nota: il testo tradotto me l'hanno prestato gli amici di angolotesti.it, solo che non lo sanno.

mercoledì 8 luglio 2009

E pensare che la canzone di Salvini è una canzone universale.

Si può variare in vari modi, ad esempio in Senti che puzza, arrivano i romani, ecc.ecc. Giuro che è valida!

Lo so perchè me l'hanno cantata per 5 anni.


Questi leghisti..mah! Hanno scarsa fantasia.

sabato 4 luglio 2009

Del capo mal.

Il Mal di Testa
ora s'appresta
a fare festa
ne la mia testa.

Ormai, questa
è la volta sesta,
ch'ei s'intesta
di fare festa.

Fa richiesta
e dice:"Resta!".
Poi calpesta
la mia cresta.

La mia testa,
allor funesta,
assume, lesta,
un'aria mesta.

Chè lei contesta
ciò che infesta
sè (la mia testa)
con ardi gesta.

Ma nè una cesta,
nè l'autografo di Nesta,
bastano ad esta.
Non si placa la tempesta.

No, la testa non si desta.
E il Mal di Testa
questa festa
non l'arresta.