È notizia dell'altroieri: Trenitalia, dopo decenni, abolisce le classi. Basta col marxismo ferroviario: da oggi i viaggiatori che prediligeranno il treno saranno tutti uguali, senza distinzione di ceto, sesso ed età. L'unico, inevitabile, discrimine sarà il prezzo del biglietto, com'é d'uopo in ogni Paese che civile vuol definirsi.
Basta con treni con carrozze semivuote destinate ad altoborghesi e managers rampanti e carrozze-bestiame con sottoproletari, piccoloborghesi, anticonformisti e suore (immancabili) stipati come sardine, con il vagone-ristorante (carrozza 5) a dividere razzisticamente persone da persone.
È una grande pensata, quella di Moretti (cognome che, dopo averci fornito birre "coi baffi" - nettamente migliori delle analoghe camicie - e film socialmente impegnati, si conferma come uno dei più intraprendenti della nostra penisola) ed a elencarcene i motivi è nientemeno che Gianluca Grignani.