domenica 26 giugno 2011

Il Grande Nulla

Sono le 22:37 di una domenica non afosa, deppiù. E' la mia annuale settimana della vita solitaria, in cui vivo da solo e mi preparo per il futuro: cucino cose precotte, ozio, ingrasso, ogni tanto leggo qualcosa e mi preoccupo per il futuro miserabile che mi attende.
Quello che state leggendo (debbo fingere che qualcuno lo legga, altrimenti mi va a ramengo la sospensione d'incredulità) dovrebbe essere il primo post del nuovo corso di questo blog. Invece non ho la più pallida idea di cosa scrivere. Considerando che fino a un annetto orsono ero una miniera d'inventiva e creatività (mal realizzata, ma una miniera mal sfruttata sempre miniera rimane), direi che effettivamente di nuovo corso si può parlare.
Allora che fa il bravo blogger quando non sa che scrivere? Scrive cose che tutti sanno; oppure scrive cose scritte poco tempo prima da qualcun altro; o ancora, scrive cose che non importano a nessuno; infine, se è davvero bravo, scrive un articolo-inchiesta su uno dei tanti mali della nostra società.
Sono forse io un bravo blogger? Ovvio che no. Dunque parlerò del niente.
Sul Sollazzo, recentemente, qualcuno (che poi sarei io, non lo dico ché voglio essere sgamato da Belpietro) ha ricordato che il noto autore Tiziano Sclavi, geniale scardinatore di generi, una volta disse che è impossibile fare un romanzo a fumetti, perché si finisce sempre per raccontare una storia. Una considerazione poco concreta, giacché il romanzo è per definizione narrativo, e una narrazione è il racconto di una storia. Tiziano Sclavi, prima in alcuni Dylan Dog, poi nel romanzo epiditticamente intitolato Non è successo niente, ha provato a smontare il costrutto romanziero, cercando di raccontare il niente. Ebbene, non v'é riuscito: persino in Non è successo niente succede qualcosa.
Fuori alcuni fuochi d'artificio infuocano artificiosamente il cielo. Licia Colò intervista Renzo Arbore, in attesa che inizi il film L'albero della vita, che c'é Wolverine che viaggia nel tempo per salvare Rachel Weisz.
Hanno ragione i due (Colò e Arbore): nel nostro secolo il vero lusso è il tempo. E sì, è una vergogna che Bologna, Modena e Parma siano poco conosciute dagli italiani (io le ho visitate tutte e tre e me ne vanto). Ma si sa, RaiTre è l'unica voce libera della Rai.

E niente, mi fermo qui. Avrei voluto fare un post sul Nulla, ma mi è uscito un post da bravo blogger. E non sono neanche giornalista.
A' Sclà, è dura eh, ma io non mi arrendo facilmente.

5 commenti:

S ha detto...

Il discorso di Sclavi e bizzarro assai: com'è possibile pensare che nel racconto (sia esso scritto, per sequenze disegnate o per fotogrammi in movimento) non possa accadere nulla?
Anche in un post di un blog accade sempre qualcosa; prendiamo questo tuo post, inizia con te nel mezzo della tua annuale settimana solitaria, e finisce con te che guardi Licia Colò che intervista Renzo Arbore. Eri partito con l'intenzione di non raccontare nulla, ma non ci sei riuscito.
Che poi la Colò che intervistava Arbore la vidi pure io, ma su richiesta degli altri commensali cambiai quasi subito canale; mi stoppai su RaiDue, lì davano NCIS - Los Angeles, ma quella sera mi trovai abbastanza sul depresso andante e non è che avessi tutta questa voglia di vedere la tivvì.
Che poi vedi, anche il commento può raccontare qualcosa. Sempre che sia di questo che tu parli nel tuo post; infatti io non l'ho letto, ma fingo per non mandare a ramengo la tua sospensione d'incredulità.

MaxBrody ha detto...

Ma se non l'hai letto, come fai a sapere di cosa parla (anzi, racconta)? Le ipotesi sono due: 1)in realtà l'hai letto, quindi perdi di autorevolezza e il tuo commento, pur raccontando, non racconta nulla; 2)effettivamente non l'hai letto, dunque il mio post non serve a niente, pertanto, non svolgendo funzione comunicatrice, non "racconta" nulla.

Dai, che forse qualcosa che non racconta nulla l'abbiamo scritto! :O

luttazzi4ever ha detto...

Da blogger navigato approfitto del tuo pensiero per riportarti ad un mio pensiero: http://ilbloggodeglisgrittori.blogspot.com/2011/06/postami-oh-diva.html

This is Spam, baby.

Liberty Alex ha detto...

ciao a tutti!...da parte mia mi permetto una sola osservazione: che vantaggi porta costruire un discorso finalizzato ad ottenere...il nulla?...
tralasciando le motivazioni del buon TIZ, e persino sorvolando sull'esperimento non riuscito di max col suo post, mi chiedo perchè parlare del nulla?...
per come la vedo io, raccontare significa trasmettere agloi altri una certa esperienza, questo al di là del messaggio, perchè poi c'è chi racconta per fornire un messaggio ai suoi lettori (ordine sociale, integrità morale, rispetto della natura, ecc...) e c'è chi non vuole trasmettere nussun messaggio, ma solo rendere il suo lettore partecipe di ciò ceh ha percepito facendo qualcosa...
penso che uno dovrebbe scrivere per questo, non ci troo gusto nella ricerca del nulla, fermo restando che non credo che per TIZ il nulla significase lasciare i fogli completamente vuoti, ma solo non andare a parare da nessuna parte, il che vuol dire che aveva ben presente il senso della finalità di un discorso, di ciò a cui può condurre...

scusate la lunghezza...

MaxBrody ha detto...

@lutty: com'é vero, caro Lei, com'é vero! Anche in questo momento sto mettendo in pratica le dodic..tredic..quind..quattordici (?) regole: anziché scrivere una delle duemila cose-che-vorrei-scrivere-ma-che-a-nessuno-interesserebbero-pertanto-non-le-scrivo, rispondo ad un commento vecchio. Ecco, può aggiungere una nuova regola: spamma su un altro blog il cui blogger ha i tuoi stessi problemi, così ci guadagnate in due

@Pippo: beh, quando come me non si ha nulla da raccontare, l'unica cosa che rimane è raccontare il Nulla. :P (Sclavi non c'é riuscito perché lui ne aveva eccome, di cose da raccontare, anche se diceva il contrario)