mercoledì 29 luglio 2009

Luglio, col bene che ti voglio...

Qui lo dico e qui lo nego: per me il mese di Luglio è una palla terribile.

Se siete amanti delle vacanze, se siete quelli che amano l'estate e il caldo e il sole che bello ora ci abbronziamo, e lunghi pomeriggi passati in riva al mare o sdraiati su un prato a contemplare il Creato e a progettare il futuro, con quella brezzolina leggera leggera che ti sfiora appena, e gli amori, sapore di sale sapore di mare, le gite in mountain-bike, la sagra dell'arborella, beh, se siete fra coloro che amano questo, sappiate che vi invidio. Vi invidio davvero. E quindi vi odio. (non in senso ferale, non temete)

Ormai da tre anni a questa parte, Luglio è divenuto il mese che, durante l'anno, temo maggiormente. Seguono Dicembre e Agosto e Settembre. Se ci fate caso, noterete che corrispondo press'a poco ai mesi in cui i comuni mortali, mediamente, vanno in vacanza.

Io non vado in vacanza da..boh. Da tre anni? Da quattro? Tecnicamente. In realtà da molto di più. Non ho bisogno di andare in vacanza, dato che - in pratica e controvoglia - sono "in vacanza" tutto l'anno. Non devo sottostare ad orari, non devo obbedire a ordini e a capi spietati, quindi, per come la vedo io, sono in vacanza. In sostanza faccio quello che mi pare. Cos'ho da lamentarmi? Nulla, per carità. Vado all'università, faccio gli esami, sono in regola e, se il Pantheon delle divinità non mi odia, dovrei finire entro l'anno.
Mi annoio, forse? Non credo; Jovanotti diceva di non annoiarsi, e se lo diceva lui che faceva sempre le stesse cose (ora, per fortuna, ha cambiato un po'), perchè dovrei dirlo io? Leggo, scrivo, chiacchero, gioco (non so cosa voglia dire "gioco", però gioco), quello che dev'essere fatto è fatto: all'ultimo momento, magari, ma è fatto.

Però mi manca qualcosa. Non so cosa. Mi manca qualcosa.

Di solito, quando giungo a queste conclusioni, cerco di scoprire se anche ad altri succede o è successo di giungere alle medesime. Ecco che, dunque, colto da un rapsus froidiano, mi son ricordato di Riccardo Del Turco.
Vi direte "e chi è Riccardo Del Turco?". Riccardo Del Turco è un anticipatore. A Riccardo Del Turco mancava qualcosa. Ma era decisamente più bravo del sottoscritto a riferire le sue sensazioni alla gente.

Luglio, col bene che ti voglio vedrai non finirà.
Luglio m'ha fatto una promessa l'amore porterà.
Anche tu, in riva al mare tempo fa, amore, amore
mi dicevi: "luglio ci porterà fortuna" poi non ti ho vista più;
vieni, da me c'è tanto sole ma ho tanto freddo al cuore
se tu non sei con me.

Luglio si veste di novembre se non arrivi tu.
Luglio sarebbe un grosso sbaglio non rivedersi più.
Ma perché in riva al mare non ci sei, amore, amore
ma perché non torni è luglio da tre giorni
e ancora non sei qui; vieni, da me c'è tanto sole
ma ho tanto freddo al cuore se tu non sei con me.

Luglio, stamane al mio risveglio non ci speravo più.
Luglio credevo ad un abbaglio e invece ci sei tu.
Ci sei tu in riva al mare solo tu, amore, amore
e mi corri incontro ti scusi del ritardo
ma non mi importa più.
Luglio ha ritrovato il sole non ho più freddo al cuore
perché tu sei con me.

Ero lì che ragionavo sul da farsi (cosa, non è consentito saperlo nemmeno a me), quando ho avuto un'illuminazione: "Luglio, col bene che ti voglio..e poi come ca-vol-o faceva?", ho esclamato ('vol' è una particella sostitutiva). Sicchè ho cercato il testo e ho realizzato la scoperta.
Eh, sì. Ora so cosa mi manca. La canzone parla proprio di quello. E' quello che da il motore alla nostra esistenza.

Luglio ci porterà fortuna, dice Riccardo.

Magari. Quei 109.900.000,00 euro mi mancano. Mi mancano tanto.

1 commento:

fancy ha detto...

quando non lo aspetti, quando non lo cerchi, quando sei concentrato su altro...

;)