domenica 23 novembre 2008

Ci vuole poco a fare una bella sorpresa

“Per fare una sorpresa
trova un giorno senza sorpresa.
Giochiamo alla sorpresa
niente di meglio di una buona sorpresa”.

La riconoscete? E' (almeno credo) la canzoncina che ci allieta durante il nuovo spot della Kinder (Sorpresa). L'opinione generale dice che tale canzoncina fa schifo, ma noi, che siamo uomini di mondo e abbiamo fatto il militare a Cuneo, la pensiamo diversamente.

No, no, questa canzone è straordinaria, sorprendente direi.
E' una canzone che fa riflettere.
Tutti noi, e dico TUTTI, desideriamo, ogni santo giorno, una sorpresa che ci sorprenda, che ci scuota dal torpore quotidiano. Ma chi di noi si alzerebbe la mattina pensando "Oggi voglio una sorpresa, perciò devo trovare un giorno senza sorpresa"? L'autore di questo motivetto lo fa.
E' straordinario.

Quest'uomo, questo musico, questo paroliere che fa sbigottire Mogol (la metrica è impeccabile:trattasi di una iper-rima identica, in cui, altro tocco di genio, ogni verso non rima solamente con quello che lo precede o segue direttamente o indirettamente, ma ogni verso rima con qualsiasi altro verso dell'opera...s'era mai visto qualcosa di simile? Non penso), questo individuo semplice e divino al tempo stesso ci sta dando una grande lezione di vita:non bramare la sorpresa, miserabile, trova un giorno, solo un giorno, senza questa sorpresa; ovvero, spogliati dalla cupidigia, dall'avidità e bevi la vita:solo così troverai davvero te stesso.
In fondo, non fa altro che riprendere l'insegnamento di S.Francesco, dei monaci tibetani e di quella gente lì. Ma dove sta la genialità, ov'è il guizzo? Esso sta nell'adeguarlo ai nuovi mezzi e riproporlo a noi, i poveri del nuovo millennio. Poveri dentro, svuotati dell'anima e buttati nella massa.

Ma allora cos'è, un semplice "consiglio" new age?

Nient'affatto. Penso che bisognerebbe ragionare prima di aprire bocca, signori. Questo motivo non è neopagano, come quelli che vanno nei boschi, dicono due "aum" e immolano le capre a Wicca. Questa canzone (e con lei l'autore suo) è ben radicata nella nostra società, è consapevole dei propri diritti e dei propri doveri, sa che l'attende un arduo compito, nel ricondurci alla "diritta via" che abbiamo smarrito.
Non per niente ci invita a "giocare" alla "sorpresa", a vivere più liberamente, ad essere più spensierati. In ognuno di noi c'è un fanciullino che dorme e che attende solo di essere liberato (qualcuno ha detto Pascoli?).
E allora, signori, anzichè criticare, seguiamo questo fantastico inno alla vita, riprendiamoci ciò che è nostro e sognamo.
Perchè non c'è niente di meglio di una buona sorpresa.

1 commento:

lorenz.st ha detto...

Complimenti davvero...
mi piacerebbe conoscere l'autore...