mercoledì 24 febbraio 2010

In cosa crede chi non crede?

Bella domanda. Secondo Eco e il card.Martini chi non crede deve, in qualche modo, credere per forza in qualcosa. Anche nel Berlusca, per dire. Poi comincia a dubitare di lui, e rivolge la sua fede su Dan Brown. Poi si accorge di aver creduto a un thriller e si butta sulla Ferrari. Poi Schumacher si ritira e si dà all'anarchia. Poi il centrosinistra vince le elezioni e si crede che l'anarchia non serva più. E via così. Alla fine ritorna a credere al Berlusca e alla Ferrari (in funzione anti-Schumacher, stavolta).
Insomma, chi non crede a qualcosa dovrà pur credere, no?

Allora, mentre ero qui che riflettevo sul senso ultimo della mia esistenza (col solo risultato di non averne trovato nessuno), fra le tante domande che mi sono posto, c'è stata anche questa: in cosa credo io? E ho buttato giù un elenco (insieme a un bel po' di tempo).


COSE A CUI NON CREDO:

-religione: spiacente, ma non credo esistano divinità immanenti e misericordiose che possono e/o potranno salvarci. Mi affascinano miti e antiche leggende, questo sì. Alle varie religioni che vanno per la maggiore di questi tempi, però, non rivolgo nemmeno un briciolo della mia effettiva credenza. Delle istituzioni ad esse connesse, poi, non ne parliamo.
- UFO: nel senso di astronavi e dischi volanti che compaiono (troppo) spesso su Studio Aperto e media simili.
- libertè, egalitè, fraternitè: ebbene sì. Sono convinto che il mondo stia scivolando sempre più (anche se piano, piano, piano) verso la catastrofe. E non mi riferisco ai maya o all'atomica iraniana, quanto alle crescenti forme di egoismo, menefreghismo, superficialità e assolutismo che prendono piede con frequenza (piano, piano) sempre maggiore. Il guaio è che ci sono di mezzo anch'io.
- amicizia: e in questo senso non credo nemmeno più tanto all'amicizia. Parlo di quella "vera", indissolubile, quella dove "si è quasi come fratelli". Sicuramente credo all'altro tipo di amicizia, quella in cui ci si stima e rispetta, ci si fa qualche risata insieme, e la cosa finisce lì. Il guaio è che spesso (praticamente sempre), quando conosco qualcuno, mi illudo che nella vita si possa fare come nei film, e credo alla prima. Poi mi passa. Insomma, questo è un po' un campo minato, ma l'andazzo generale mi pare questo (mi auguro di sbagliarmi).
- studio & lavoro: non credo nemmeno a questo, ma è una considerazione che vale solo per il sottoscritto, stavolta. Non sopporto le accademie, la burocrazia, lo studio mnemonico e nozionistico, motivo per cui non credo avrò mai soddisfazioni universitarie o lavorative. Qualunque lavoro dovessi fare, credo che al terzo giorno mi sarei già stufato. Diciamo che è un campo minato anche questo (benchè temo che il didietro non si possa più riparare, flaccido com'è).
- babbo natale, streghe, babau, uomo nero, fantasmi: non ci credo più.
- ristampa di Gottfredson, Lazarus Ledd: non ci credo se non le vedo.
- che Emanele Filiberto sia arrivato secondo a Sanremo: non riesco a crederci.


COSE IN CUI CREDO:

- onestà & sincerità: come principi, voglio dire. Nella pratica, il discorso è ben più difficile, ma son gli unici principi da eroe da romanzo popolare che ho e cerco sempre di rispettarli.
- vita da qualche parte nell'universo: deve esserci, altrimenti noi non abbiamo senso di esistere.
- che non ho senso di esistere: è la conclusione della riflessioni a cui sono pervenuto prima.
- che mi faccio troppe seghe mentali: più che una credenza, è un dato di fatto.
- che mi contraddico: idem come sopra.
- che Emanuele Filiberto diventerà il "nuovo Fiorello": se l'ha votato chi penso io, direi che è quasi certo.
- che penso di sapere tante cose, ma in realtà non so niente, e che la gente pensa che me la tiri tantissimo: io non me la tiro, che pensino quello che vogliono.
- che ho un'ironia difficile da cogliere: perchè sono cogli.... (scusate, ieri sera ho visto "Natale a Beverly Hills")
- che una volta Neri Parenti non si buttava così giù: ma nemmeno io, in effetti.
- che debba crescere.
- che sono troppo pigro per farlo.

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