domenica 20 maggio 2012

Top Faiv! Speciale annate personali


Le date, in fondo, sono pura convenzione: il nostro 2012 è per gli ebrei il 5771, per gli induisti il 5113, per i cinesi il 4708, etc etc. Pertanto non bisogna prestare loro troppa fede.
A me piace vederle come le stagioni di un telefilm. Una stagione di telefilm inizia portandosi dietro (e risolvendoli oppure no) gli strascichi della stagione precedente, prosegue concentrandosi su un proprio specimen e termina portando a definizione questo specimen (magari chiudendo a cerchio la "miniseason" iniziale), creando poi i prodromi di quanto si vedrà nella stagione successiva.
Ecco, a me piace considerare le annate un po' così, e in particolare applico questa visione alle "mie" annate, quelle che ho esperito e vissuto sulla mia pelle e nella mia mente. In fondo, ogni momento della vita di una persona è conseguenza del momento precedente e causa del momento successivo, e catalogare i momenti è giocoforza un atto creativo, come lo è la scrittura di un telefilm.

Senza volermi impelegare in una discussione infinita (a quella sarà deputata un'apposita tavola rotonda, Vita fittizia o vera fiction? Vivere è un po' recitare, ospiti Aldo Grasso, Cardinal Tarcisio Bertone, Vittorio Sgarbi, Luca Telese, Luca Argentero, due grilline; modera Paola Saluzzi), mi limiterò a stilare due elenchi, quelli dei migliori anni della mia vita e quelli dei peggiori. Cosa resterà di questi anni 'anta/'ila? Ai posteri (quelli che si attaccano al muro, come recita una nota battuta) l'ardua sentenza.


Top Faiv!: Anni OK

5°: 1991/1992-1992/1993-1993/1994-1994/1995
Gli anni della mia infanzia. Annate bruttarelle per il pianeta, piene di incertezze, e in cui i pochi momenti buoni vengono messi in ombra dai molti momenti meno buoni. Il momento storico oggi in corso assomiglia parecchio a questo.
Tuttavia, il me infante se ne frega di Tangentopoli, della crisi dell'Est Europa, di Berlusconi e della Lega, e si gode il suo piccolissimo mondo fatto di giardinetti, gitarelle sui monti, primi amichetti e primi fumetti.
Col senno di poi, quel bambinetto si comporta un po' troppo spesso da pirlotto. Tuttavia, il mio io attuale conserva bellissimi ricordi di singoli momenti di unità famigliare e spensieratezza irripetibili. E c'era ancora parecchio verde, a quei tempi!

4°: 2000/2001
17 Giugno 2001: la Roma vince il suo 3° scudetto. Non mi godo il momento, in quanto il giorno dopo ho l'esame di terza media e quella domenica pomeriggio sto studiando come un forsennato, avendo cazzeggiato nei giorni (e negli anni) precedenti. Inoltre io non sono certo un ultrà, anzi, se fino ad allora ho seguito qualcosina di calcio è stato solo perchè la Roma di Zeman degli anni precedenti era stata una squadra talmente balzana da farmi scompisciare.
Quell'estate - io lì per lì ancora non lo so - finisce un'epoca. Non soltanto perchè la "Rometta" comincia a contare qualcosa, non soltanto perchè il calcio diventa eccessivamente televisivo e polemico, ma perchè dico addio alle mie storiche compagnie, e lo faccio nella maniera peggiore: con indifferenza (già da qualche tempo i rapporti si erano raffreddati).
Insomma, se in linea generale mi godo il 2000 (all'epoca ero appassionato di cose millenariste), il 2001 mi porta tanti cambiamenti, forse troppi. Sul momento, però, non reagisco dinanzi ad essi (lo farò nelle annate successive), pertanto considero questo quasi biennio come buonino.

3°: 2004/2005-2005/2006
Le tre annate precedenti erano state parecchio deprimenti per me. Sotto ogni profilo: scolastico, calcistico, fumettistico, relazionale. Dall'estate del 2004 - l'ultima estate adolescenziale a casa della zia trascorsa a vagabondare per Roma in cerca di librerie, chioschi e mercatini - inizia un periodo strano per il sottoscritto, fatto di progressivo ottimismo. Per segnalare una cosa sciocca, Martin Mystère, che nel 2003 mi aveva già fatto pentire di aver abbandonato la mia natìa Disney, rinasce improvvisamente e arriva felicemente alla bimestralità, fatta di storie-evento e tanto dinamismo. Ai primi del 2006 risale la mia scoperta di forum dedicati al fumetto e dell'esistenza di tante persone come me. Non vivo nemmeno come una rottura di scatole la mia maggiore età, alla fine del 2005. Inoltre riesco a vivere i miei ultimi due anni scolastici con maggiore serenità; ovviamente posso farlo nell'unico modo possibile: fregandomene di quelle persone che tante angosce mi avevano causato tempo prima.
Non che siano state annate eccezionali, in definitiva, ma con il terzo posto premio l'ottimismo che a quei tempi respiravo (probabilmente ero l'unico a respirarlo, giacchè per il/nel resto del pianeta poco o nulla era cambiato rispetto a prima).

2°: 2006/2007-2007/2008 (con l'annata di transizione 2008/ott.2009)
Gli anni d'oro di MaxBrody. Una sorta di nuova infanzia: nuovi amici, nuove conoscenze, nuovi studi, nuova (o quasi) città, nuovo alter ego. Tutto nuovo. A questo si aggiungono graditi ripescaggi, come certi fumetti o altri media da me abbandonati qualche anno prima, una Roma che vinciucchia qualcosa senza dare cattive impressioni (anche se io non amerò mai Spalletti) e una situazione socio-politica italiana e mondiale che dà l'impressione di potersi cambiare in meglio. Non cambierà nulla, anzi, il pianeta tornerà indietro. Ma sul momento l'illusione c'è.
Quanto a me, fra il 2006 e il 2008 mi diverto come un matto, tanto che matto lo divento davvero: nasce il primo MaxBrody, quello dei giochi di parole ad ogni frase, quello delle parodie demenziali e copiate spudoratamente, quello che si gode la sua ritrovata libertà senza complessi. Quello che finisce addirittura per ricevere qualche apprezzamento. Quel MaxBrody comincia ad evolversi già nell'inverno 2008: a travolgerlo definitivamente sono... le donne. La prima è l'unica utente di forum da me incontrata anche dal vivo, una persona con cui si crea un bel rapporto di amicizia, ma che, una volta incontratomi, sparisce misteriosamente (scherzo :P). Nel 2009 arriva la seconda, e con Lei il primo amour. Ai più sembrerà strano, ma avevo avuto una sola, vaga esperienza sentimentale (immaturatissima) durante l'infanzia, esperienza che, finita male, mi aveva poi tenuto volontariamente lontano da cotte e affini. Nel 2009 decido di aprirmi e faccio un sacco di danni. Fino a settembre/ottobre, comunque, vivo bellissimi momenti in cui io e Lei non combiniamo nulla ma io la adoro e sono felice lo stesso.
Nel frattempo, la mia demenzialità da spontanea diventa più ricercata e costruita. Forse non è stato un bene; scrivere per questo blog, comunque, in questi anni mi diverte moltissimo.

1°: 1996/1997-1997/1998 (con le annate di transizione 1995/1996 e 1998/1999)
I sentimenti portano gioie, ma anche sofferenze. Mi trovo meglio a fare il nerd. E fra il '96 e il '98 sono un Pker, un cacciatore inarrestabile di carta usata, una specie di giovane marmotta che raccoglie erba e non prova schifo per gli insetti, un irrefrenabile demente. Mi piace fare tutto e il contrario di tutto e mi diverto sempre con tutti: amici, cugini, genitori, zii, nonni, conoscenti e persino sconosciuti. Certo, non è che divento così all'improvviso e poi mi involvo altrettando di colpo: le due annate di transizione fra parentesi contengono rispettivamente la progressiva evoluzione verso una delle migliori infanzie possibili e la progressiva chiusura nei confronti di un mondo che comincia ad apparirmi più finto di quanto mi sarei mai potuto immaginare.
Nel complesso non c'è dubbio che gli anni migliori della mia vita - sotto ogni aspetto - siano questi qui.


Top Faiv!: Anni KO

5°: 2011/2012
Gli ultimissimi mesi non sono stati né brutti né belli. Sono stati... boh. Così. Normali. Un quieto tran tran in cui, tutto sommato, trovo confortante cullarmi. Tran tran che potrebbe finire in un qualsiasi momento, però, e che pertanto mi porta a considerarmi un'anomalia.
Combattuto fra la voglia di cambiare e il pigro rifiuto dei cambiamenti, fra il desiderio di voler fare alcune cose e la consapevolezza di non esserne in grado, fra la necessità di dover fare qualcosa e la sensazione di sconfitta che quella necessità mi porta ad avere, ho vivacchiato e sto vivacchiando in attesa di buone nuove. Per fortuna, quelle due o tre cose che mi interessano mi danno qualche soddisfazione... e niente, si tira avanti così.

4°: 1999/2000 e 2010/2011 (a parimerito)
Due annate di transizione diverse (i contesti sono diversi) a cui reagisco allo stesso modo: piangendomi addosso e diventando distaccato. La maniera peggiore di reagire. Bah a me.

3°: 2001/2002-2002/2003
Sono abituato a commettere gaffe e a fare figuracce. Quel che più mi fa soffrire è il dover reprimere parte di quel che sono. A scuola, per un certo periodo, ho dovuto farlo. Certo, in questo modo ho imparato un pochino di più a (soprav)vivere, e ne conservo qualche sporadico bel ricordo, ma in generale non è un periodo che rimpiango.

1°-2°: 2003/2004 e 2009(nov.)/2010 (a parimerito)
E per i motivi succitati ad un certo punto sono scoppiato. D'altronde fra la seconda metà del 2003 e i primi mesi del 2004 ho ricevuto una batosta dietro l'altra. Mesi sfigatissimi, quelli.
Altre batoste le ho ricevute fra l'inverno 2009 e la primavera 2010. A queste credo di aver reagito con un pizzico di maturità in più, ma fra me e me me ne sono dette di tutti i colori. Beh, anche in questo caso conoscere il mio Male interiore mi ha aiutato a imparare qualcosina e a comprendere un pochino di più gli altri. Ma che sofferenza.


Non pervenuti: set.1987/1988, 1988/1989, 1989/1990, 1990/1991. Ricordi troppo frammentari.



Chi è arrivato a leggere sin qui si sarà reso conto di quale razza di idiota io sia. Egli non tema: me ne sono reso conto anch'io, stilando l'elenco. D'altro canto, questo "non è un blog serio", ergo bisogna scrivervi idiozie, altrimenti il gioco non vale la candela.
La domanda che il viandante che ha letto questo post deve porsi è un'altra: è normale che io, ormai prossimo a compiere il quarto di secolo, perda ancora tempo a scrivere idiozie?

Non ho risposte. Forse dipende dalla razza di idiota a cui appartengo, non so.

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