giovedì 9 aprile 2009

Compilare la lista della spesa non è mica facile come sembra

Si dice spesso che Alfredo Castelli saprebbe rendere interessante persino la lista della spesa. Ora, io sono un adepto del BVZA, e questo aneddoto mi ha sempre colpito, ma di sue fantomatiche liste della spesa non ne ho mai trovate. Indi per cui, ci ha pensato il sottoscritto a cimentarsi nell'ardito esperimento (in realtà, io mi guardo bene dall'andare a fare a la spesa, ma penso di riuscire ad inventarne una che sia verosimile).

Ponendomi in una situazione standard (madre stanca che deve nutrire marito abbioccato e figlio nullafacente) e prendendo a modello il supermarket che ho sotto casa, direi di incominciare a segnare sul foglietto (che ho preventivamente stralciato da un'agenda del 2003 che, per via della guerra in Iraq, non ho usato al tempo) quei prodotti che costituiscono la base del nostro vivere: latte e pane.
E' facile intuire il perchè del primo: il bianco nettare è il primo elemento di cui ci nutriamo al momento della nascita, poppandolo dai seni della genitrice, ed è probabilmente il motivo per cui ne sentiamo la necessità anche nel proseguio della nostra vita; e mi riferisco sia al latte, che ai seni.
Per il pane la cosa è più complessa, sono tanti i fattori che concorrono a rendere il prodotto da forno il cibo-zero: l'azzeccata miscela di farina 00, acqua e sale (ammettetelo, chi, al leggere "farina doppiozero" non ha sentito il bisogno di sperimentare sulla propria pelle cosa significassero quelle parole misteriose?); il prezzo non troppo basso; il rapporto di cordialità che si instaura con la nevrotica addetta al settore "pane"; l'ebbrezza del numerino.
I compilatori delle liste della spesa amano particolarmente questo aspetto del fare-provviste e, pur di trascorrere qualche ora in fila; pur di farsi scavalcare da qualcuno (o di scavalcare qualcuno); pur di mozzarsi due dita prendendo il numerino da quell'oscuro aggeggio rosso che, armato di denti, tenta in tutti i modi di scoraggiare l'acquirente; pur di provare tutto ciò, ogni individuo dotato di buon senso, mentre fa la lista della spesa, inserisce sempre qualcosa da prendere al banco (generalmente si opta per quello dei salumi/caseari). Noi non vogliamo essere da meno, e scriviamo due etti di prosciutto.....di Parma, esatto, sennò non ce lo danno.
Per una corretta alimentazione, dicono i dietologi, occorre un apporto bilanciato di proteine, carboidrati e grassi. Dopo quest'ultima parola, però, di solito correggono il tiro, e consigliano al brufoloso popolino di "mangiare tanta frutta e verdura". A dire il vero, sempre di solito, sono proprio i dietologi ad essere 'robusti' - per usare un eufemismo - e non bisognerebbe prestare loro troppa attenzione. Ma noi siamo mamme premurose, e perdipiù nostro figlio è vittima dell'acne, perciò diamo loro retta.
I frutti più gettonati fra i piccoli sono anche quelli più predisposti ad eventuali doppisensi: mele, pere, banane. Ebbene sì, forse un legame con lo sviluppo degli ormoni nei giovanissimi è legato al consumo troppo vorace di questi frutti; si consiglia, pertanto, di limitarne le dosi, se non volete un figlio come il nostro.
Capitolo verdura: qui vale il motto "dura lex, sed lex". Ai giovani non piace, ma, si sa, noi mamme siamo anche sadiche (altrimenti quali altri soddisfazioni ci rimangono?) e ne compriamo a quintalate. Poi ne butteremo la metà (perchè neanche nostro marito la mangia), ma non fa niente, questo è una delle poche occasioni in cui possiamo darci alla pazza gioia: spinaci, bietola, cavoli, a noi!
Soddisfatto il nostro ego, è giusto soddisfare anche quello dei nostri cari, quindi dobbiamo pensare alla pasta.
"Perchè siamo nate in Italia?" si domandano a questo punto le donne, che vorrebbero utopisticamente variare un po' il menù. "...." pensano i pochi uomini che compilano le liste della spesa, i quali non si fanno tanti problemi e si limitano alle solite 3, 4 cose surgelate.
Pasta lunga o corta? Spaghetti o bucatini? Fusilli o penne? Penne o pennette? E le pennette, rigate o lisce? Sono tanti, troppi, i dilemmi su cui occorrerebbe un'attenta riflessione, troppe le alternative da scartare. Inutile chiedere agli uomini di casa, sono impegnati a slogarsi il polso col Wii; inutile preparare una scaletta ("oggi le penne, domani i spaghetti", ecc.). La soluzione è una sola. Perciò scriviamo pasta sul brogliaccio e successivamente, davanti allo scaffale apposito, pescheremo a caso, lasciandoci guidare dall'istinto.
Rimane ben poco (si rammenti che stiamo 'impersonando' una mamma, per cui il reparto elettronica ci provoca ribrezzo) da aggiungere.
Mettiamo acqua ben sapendo che quella che cerchiamo sicuramente non ci sarà; inseriamo TeleSette (o Telepiù, o Sorrisi&Canzoni, ecc.) per i cruciverba - e non per i programmi tv, attenzione! - e, a seguire, terminiamo con TicTac, il che NON vuol dire, come potrebbe sembrare, che compreremo le caramelline della Hunzicher (che, da brave mamme, reputiamo una poco di buono), ma significa che acquisteremo qualche gomma da masticare senza zucchero (che ci fa male ai denti) sottomarca.
Ricontrolliamo quanto scritto:c'è tutto? Bene, possiamo finalmente recarci al supermarket, e mettere in pratica la teoria.
E anche se, come sempre, ci saremo scordati la metà delle cose che avevamo in mente, non importa, il nostro dovere l'abbiamo fatto, e la coscienza è a posto.

La lista di un uomo è ben diversa, e molto più breve, come detto. Essa consta di 4 voci:
latte
pane (indispensabili)
pranzo: voce che può indicare tutto e niente, ma che preferibilmente costi poco e sia pronto in 2 minuti
******: voce variabile da persona a persona; in genere è una cosa assolutamente inutile e che costa un mucchio di soldi, ma che rende l'uomo appagato e consapevole di avere fatto anch'egli il proprio dovere (altro che le donne, tsk!).

1 commento:

Francesco De Paolis ha detto...

Bella lista della spesa, mi hai fatto ricordare di una storia disney in cui Pippo partecipa a un concorso di poesia e vince con una lista della spesa in rima...