martedì 21 aprile 2009

Pillole di letteratura: Agostino di Moravia

C'è un bimbo, Agostino, che, come tutti i bambini in età scolare (lui però non va a scuola), è molto preso dalle fanciulle, con la differenza - rispetto ai bambini normali - che lui ama sua madre.
Sua madre è una donna, a volte bionda, a volte bruna, dai capelli lisci, lunghi, ricci e increspati al tempo stesso. Moravia non lo spiega, in quanto vuole che il lettore, identificandosi con Agostino, idealizzi la giovine e al contempo già matura donna.
Il padre non c'è, se ne è andato. Cosicchè Agostino e la madre trascorrono intere giornate prendendo il sole al mare; alle cinque del pomeriggio, una bella remata in barca e un bagno al largo (ma non troppo al largo, stesso concetto di prima), per ristorarsi dalle fatiche della giornata.
Un dì arriva un giovane, chiamato "il giovane" (Moravia è incredibilmente sintetico) che, pur facendo lo gnorri, ci prova con la madre. Agostino è disperato, si tormenta, addirittura un giorno verrà escluso dalla gitarella in barca. Col cuore spezzato, Agostino fugge nottetempo (benchè sia giorno, vedi sopra) per la rena, finchè incappa in una baby-gang. Qui viene accolto favorevolmente, e - dato che i bulletti sono tutti più grandi di lui di ben due,tre anni e le cose le hanno vissute - viene "iniziato" ai grandi misteri della vita: il fumo, il sesso, le scazzottate, gli scherzi, la pedofilia.
Agostino è finalmente felice, ma è triste (al solito): è felice perchè ha degli amici (o meglio, perchè qualcuno lo prende in considerazione), ma è triste perchè la mamma è più disinibita di quanto egli pensasse.
Nel frattempo, il tempo scorre inesorabile (il romanzo copre un arco di 3,4 giorni della vita di Agostino): Agostino fa un bagnetto coi suoi amichetti, sotto l'occhio vigile dell'amico pedofilo, e si sollazzano: tutti ignudi, i bimbi sperimentano anzitempo cose da maschi, e si toccano, si guardano, si prendono a pugni, ecc. Agostino è più in là che guarda, sennò si bagna (ma poi si tufferà anch'egli nello scabroso gioco). Esausto, il gruppetto conclude la divertente giornata ingollando vino e aspirando fumo. Tutto sembra andare per il meglio, ma Agostino, forse perchè viene sempre escluso da tutto (è lui che s'autoinvita alle scorribande, infatti); forse perchè gl'insultano il padre; forse perchè, quando gli hanno esposto la loro opinione sul presunto lavoro di sua madre, ha temuto che c'avessero azzeccato; forse perchè uno di loro, "il negro", gli sta sulle balle (niente di personale, ma è negro..!); insomma, fatto sta che Agostino non vuole più vederli. Allora decide di non uscire più di casa. Ma lì c'è sua madre, e lui non può vedere sua madre, perchè sennò soffre. Dunque, ri-scappa sulla spiaggia. Però non vuole incontrare i bulletti. Allora sta a casa. Ma lì c'è sua madre. Indi va in spiaggia. Ma ci sono i bulli. A casa. La madre. In spiaggia. I bulli. Casa. Spiaggia. Casa, spiaggia, casa, spiaggia....
Il libro va avanti così per un po', fin quando Moravia, con un colpo di scena da consumato giallista, stravolge quando detto sinora.
Agostino vede la madre baciare il giovane: dunque ella era davvero una poco di buono!
Ferito nell'orgoglio, il piccolo pensa di mettere in atto il diabolico piano progettato il giorno prima: aveva incontrato il "boss" della baby-gang, e aveva accettato di prendere una tazza di tè dalle eleganti signorine che soggiornavano in una mirabile villa lì nei dintorni.
La clausola dell'accordo prevedeva, però, che fosse Agostino a procurare i soldi per l'ingresso al bordello; sicchè il poveretto doveva ora rompere il salvadanaio. Pur con qualche titubanza, lo fa, ma ovviamente i soldi non bastano. Mille idee baluginano nella sua ormai corrotta mente: rubarli dal portafogli della madre? sottrarglieli mentre lei è fuori casa? prenderli quando non lo vede?
Cosa fare? Agostino va dalla madre e glieli chiede, con l'astuta scusa di dover acquistare un libro.
Poi, nottetempo (stavolta è vero), si reca, non visto, al bordello, da i soldi al suo amico, e si prepara a vedere tante donzelle svestite. Una donnona brutta e cattiva fa entrare il suo amico, ma lui no. Agostino è troppo piccolo. Vieppiù due uomini - frequenti visitatori del locale - lo sbeffeggiano.
Agostino, allora, s'inerpica sul davanzale, osserva con attenzione e, finalmente, riesce a coronare il suo sogno: la donna ha due tette di fuori!
Agostino può tornare a casa. Del tradimento dell'amico, dei soldi persi, della serata andata a facili donne (almeno lei) non gliene importa niente. Di sua madre nemmeno, che andasse al diavolo.
Poi vede la madre: non è lei, ma assomiglia - nei modi di fare, nelle vesti.. - alla prostituta del bordello.
Agostino ricomincia a farsi un mucchio di pare.

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