martedì 10 novembre 2009

Omofobiafobia.

Come si può notare dal video, persino la Ministra per le dispari opportunità s'è lanciata nella crociata contro la cosiddetta omofobia. Ma perchè l'omofobia sembra essere stare così tanto a cuore degli italiani, quando fino all'altroieri tutti se ne sbattevano allegramente gli ammennicoli? Cos'ha di così brutto, questa omofobia, da provocare l'indignazione dei benpensanti, degli anarchici, dei ricchi, della plebe, dei gay, degli hyppie, degli etero buoni, degli etero che odiano i gay, dei divorziati, dei cattolici e di quelli che, fino all'altroieri, non sapevano nemmeno cosa si suole indicare con questo termine ingeneroso (e che quindi se ne sbattevano allegramente gli ammennicoli)?
Tutti coloro che hanno un pizzico di dignità sanno che non bisogna discriminare gli omosessuali, che non bisogna discriminare le persone "normali" [termine che non vuol dire nulla, ma è usato per convenzione per indicare coloro che, nei rapporti - prevalentemente sessuali - interpersonali, seguono la strada indicata dalla religione cattolica, cioè l'uomo va con la donna, l'animale maschio va con l'animale femmina(a patto che sia della stessa specie: questo però non vale per la donna umana, che può anche andare con i cavalli, basta che i preti non lo vengano a sapere)]. Tutti sanno che, anzi, è preferibile non discriminare nessuno, nemmeno quelli che, dopo 10 anni, ancora guardano il Grande Fratello (i quali devono avere una pazienza infinita per sopportare da una decade le stesse cose: anch'io seguii il Grande Fratello, il 1° anno, ma dopo un mese mi ero già rotto le scatole di Taricone e Cristina, e poi il sesso: si parlava, si parlava, ma non se ne vedeva mai). Insomma, il punto è questo: che non bisogna discriminare nessuno lo sapevamo tutti. Le leggi, in parte, già c'erano; e quelle che non c'erano è giusto che ora vengano aggiunte. Ma c'era il bisogno di pompare il tutto così tanto? (Soprattutto dopo che per l'influenza suina ci ripetono fino allo stremo di non creare panico; e hanno anche ragione, per carità: che poi muoiano 1-2 persone al giorno a noi poco ce ne cale, tanto son tutti vecchi ammalati o bambini col sistema immunitario ancora debole, era inevitabile che finisse così).
Ora, qual è il problema su cui voglio soffermarmi? Il problema è nella scelta del termine. Omofobia è sbagliato. Chi è fobico di qualcosa lo è perchè ha paura di questo qualcosa. Ed ha paura di questo qualcosa non perchè si è alzato la mattina e ha deciso di averne paura: un aracnofobo, alla vista di un ragno, non gli dice:"Tu, brutto ragno, mi fai schifo. Ho paura di te!", ma semmai scappa. Un agorafobo, alla vista di una bella piazza deserta, urla o si blocca o piange o che so io (non ne ho mai incontrato uno, e mi limito ad ipotizzare), non minaccia la piazza apostrofandogli:"Piazza di cacca!". Un gruppetto di di anti-gay, invece, alla vista di due ragazzi che si baciano, sfodera le mazze chiodate e prende i poveretti a mazzulate-chiodate, magari sbeffeggiandoli con "Gay di merda" o "froci schifosi" o che so io (anche qui, non ho mai assistito di persona a scene simili, per fortuna, ma le ipotesi sono abbastanza verosimili, sfogliando i giornali ce se ne accorge), ma di sicuro questi tizi non ne hanno paura e non scappano alla loro vista. Al più ci sono i benpensanti che, visti due uomini baciarsi, si voltano dall'altra parte, ma quella è ipocrisia, è da sempre esistita e sempre esisterà. Anch'io mi volto quando vedo qualcuno vomitare: sono forse ipocrita? Sì, lo sono, perchè uno che vomita lo fa generalmente perchè sta male, e dovrei aiutarlo, anzichè voltarmi. Ma, se permettete, prima mi volto, poi, quando ha finito, lo aiuto, se vuole essere aiutato (e se non è ipocrita lo vuole). Non bisogna andare tutti d'accordo per forza, ma rispettarsi sì.
Chi è omofobo, stando alla lettera, ha paura dell'uomo. L'uomo come "essere umano", a meno che non si voglia indicare come omofobo chi ha paura del maschio, ma allora tanto vale che mi dia al femminismo: con i maschi di oggi, e mi ci metto di mezzo anch'io, che basta dargli un calcio sugli zebedei e li stendi, che paura si possa avere è per me arcano irrisolvibile. Ma torniamo a noi e poniamo che omofobo sia chi ha paura dell'essere umano. Dovrei specificare: dell'ALTRO essere umano. (Non sto nemmeno a discutere su chi ha paura di sè stesso, entreremmo nel campo della psichiatria, e a me gli psichiatri fanno paura, di solito sono più matti dei loro pazienti). Chi ha paura degli altri sarebbe omofobo. E qui la questione assume due vie. La prima è quella della malattia, sulla quale non voglio addentrarmi, per incompetenza. Come si fa per ogni tipologia di malattia, è da non prendere sottogamba. La seconda via è quella della stupidità. Postulato che una persona non è insana di mente, se la fobia non è dovuta a fattori di devianza - chiamiamola così, ma è termine moralmente errato anch'esso - dalla comunità, allora è dovuta senz'altro a stupidità. Quando salgo su un treno, e la carrozza è deserta come nei Tartari, e il secondo passeggero, pur con vagonate - letterali! - di posti a disposizione, si siede proprio accanto a me, si profilano nella mia mente le torture più sadiche che potrei sperimentare su quel malcapitato; quando vado di fretta e incappo solo in vecchiette che passeggiano beatamente nelle boulevard che conducono alla metropolitana o ai treni (chè, gira gira, sempre colpa loro è) oppure quando una persona (sempre la stessa) mi pone la stessa domanda mediamente ogni due giorni, in entrambi i casi mi chiedo perchè non abbia fatto il killer, vista l'efferatezza che potrei dimostrare in quei momenti.

Vi sarete chiesti perchè mi sia dilungato così a lungo su questo tema. E' che negli ultimi tempi questi pensieri che ho appena descritto mi tornano con costante regolarità, ragion per cui mi sono posto il problema se non stessi diventando anche io un omofobo. La risposta è no, almeno non nel senso che la Carfagna intende. Non scappo alla vista delle persone, nè mi provocano ribrezzo o altro. I miei sono pensieri stupidi, che mai e poi mai metterei in pratica, ma si sa che il brutto della teoria è che tutto, anche la cosa più immonda, è teorizzabile (da qui la stupidità). Mi sono, però, reso conto che, man mano che passa il tempo, mi sto 'asocializzando' sempre di più e provo sempre meno voglia di fare nuove conoscenze. Non ho amici veri da parecchio tempo, quelli che avevo non si sono dimostrati tali, e questo mi ha reso diffidente di fronte a sconosciuti. C'è una forte tendenza alla superficialità, almeno dalle mie parti. Per cui, si ride, si scherza insieme, si parla, e poi chi s'è visto s'è visto. Non ci si cerca, si ha sempre altro da fare. Ma questa non è amicizia, è tenersi compagnia per qualche tempo, forse per non sentirsi soli. Ma soli di che, quando al mondo siamo in 7 miliardi e ovunque cammini c'è gente che ti taglia la strada all'improvviso o che ti chiede soldi? Delle tre, l'una: o la maggior parte di questi 7 miliardi di persone è malata, e allora gli psichiatri sono tutto fuorchè matti e hanno capito come campare senza problemi; o la maggior parte è stupida, il che non è nient'affatto improbabile; o forse la vera paura che tutti, chi in fondo in fondo chi in superficie, abbiamo è un'altra: la paura di essere omofobici.

7 commenti:

Cortuska ha detto...

Oh, ma allora li scrivi interventi seri! :P

Comunque sono d'accordo su tutto o quasi ciò che scrivi, soprattutto sul finale.
Credo sia un problema generale dell'Italia e, in minor peso, dei paesi occidentali. Siamo storditi da tante cose inutili e il prossimo ci serve solo come mezzo per sopravvivere. Le vere amicizie sono sempre più scarse. Le cose importanti sono l'i-phone, l'ultima t-shirt pagata 120 euro e chi ha nominato chi.
E chi ha questa visione realistica del presente è un uomo in fuga. Se non l'hai mai fatto, guardati i primi film di Salvatores... parlano di queste tematiche e sono straordinariamente belli! ;)

P.s.: Sull'omofobia non mi pronuncio solo perchè il discorso è troppo lungo.

ondina ha detto...

Invece io non sono d’accordo caro maxbrody con l’ultima parte del tuo testo e credo che forse gli amici ce li abbiamo intorno ma li si voglia allontanare e forse lo si faccia perché ci piace (come facevano i romantici..ma se il romanticismo è finito ci sarà un motivo) crogiolarsi in una superiore solitudine visto che tutti gli altri non sono alla nostra altezza…

MaxBrody ha detto...

@Cortuska: io sono sempre serio! E lo dimostra il fatto che adoro "Mediterraneo" e pure gli altri, che non rivedo da quasi vent'anni ma che vorrei tanto rivedere..
Sicuramente è un problema universale, principalmente per i Paesi più sviluppati (che, però, non lo sono al punto da riuscire a sostenere le impennate demografiche). Troppa gente, e ognugno pensa per primo per sè. Poi, certamente, è facile dare la colpa a Darwin o a Berlusconi, la verità è che - a meno di non essere dei santi - tutti sono più o meno 'complici', magari senza rendersene conto, per carità. Ma chi se ne rende conto, come dici, si sente estraneo fra estranei (o in fuga da tutti, come dici).

@Ondina: nessuno vuole allontanare nessuno. Altrimenti il post stesso non avrebbe senso. Non c'è alcuna volontà, è una sensazione che ho, un cosa che va così. Sarò Romantico (e sì che mi hanno sempre annoiato, a scuola), ma l'Amicizia vera per me è una cosa seria e profonda. Altrimenti non è Amicizia, ma qualcos'altro (una conoscenza, una buona conoscenza, un'amicizia "con la minuscola" ecc.). E lo dico con tutta serenità, senza allontanare nessuno (il 'qualcos'altro' può diventare Amicizia vera, se lo si vuole in due) e sicuramente senza considerare la gente "non alla mia altezza" (e tu in particolare sai bene che è così ;-).

luttazzi4ever ha detto...

Concordo con tutto ciò che hai scritto. Sull'omofobia come termine e sull'Amicizia. Quella vera è difficile da trovare ma quando la trovi ti senti bene con il mondo.

Ho sbattuto la testa molte volte e ora, qualche risultato, l'ho raggiunto. Succederà anche per te, spero.

Post con una, non troppo velata, vena di malinconia con punte eccelse di idiozie e uno sguardo all'attualità più becera. Che uomo il Max!

MaxBrody ha detto...

Che uomo il Lutty! Grazie, troppo buono. Ho la testa di granito, io! (nel senso che, a furia di capocciate, me ne è penetrato un po' nel cervello)

Grazie a te, a Cortuska, al Dj, ad Adriana, a ondina e a qualcun'altro, qualche primo risultato l'ho raggiunto anch'io ;-) Non dovevo dirlo? Vabbè, l'ho detto.

Colei che... ha detto...

Oh... ma guarda anche io conosco un'Adriana. Molto bene. Ripongo fiducia in lei.
Conosco anche un Lutty. Bene anche lui. So che anche a lui si puo' dare tutta la fiducia del mondo. Dico sul serio. Davvero. Poi la rivende a prezzi modici! :P

Lutty, era solo una battuta. (qui ce ne starebbe un'altra, ma mi limito).

Torno in topic... Omofobia? Omofobia? Cioe? Una stata malattia mentale di donne lesbiche che urlano quando vedono un uomo? (fanno bene... donne sagge).
Animicia? Amicizia.
L'ho scritta con la "A" maiuscola, ci avete fatto caso? ;)

MaxBrody ha detto...

Ho fatto caso ;-)
Quindi tutte le donne che alla mia vista scappano sono lesbiche...però, non credevo di aver conosciuto solo donne greche!

:D