venerdì 29 agosto 2008

Sherlock Holmes e il caso "Chinese Doping" - 2° (e, vivaddio, ultimo) episodio

Il proiettile fendeva l'aria con la forza di mille cicloni. Il piattello si guardava affannosamente e gridava "No, non mi colpisca!". E il proiettile rispondeva, beffardo come solo i proiettili sanno essere, "Muori, cane! AH! AH!". E il piattello morì.

Il signor Holmes amava molto quello sport. In occasione della finale di Tiro a Volo, così veniva chiamato, egli mi aveva raccontato di quando, in gioventù, soleva bighellonare nelle brughiere nebbiose d'iScozia armato di fucile.

-E i piatti, signor Holmes? Portavate anch'elli o lasciavate che gl'iscoti ve ne fornissero una razione?- domandai, ingenuo.

-I piattelli, e non "i piatti", signor Watson, non erano ciò che mi premeva colpire. All'epoca ero giovane e sbarbatello, e amavo grandemente uccidere i piccioni. Amore che perdura tuttora,devo dire.-

Anche questa volta, la risposta del signor Holmes aveva chiuso la questione con delicatezza e savoir faire. Sì, il signor Holmes aveva questa incredibile dote, e cioè sapeva sempre come capitalizzare quanto riceveva, sia che si trattasse di questioni materiali, sia che il problema riguardasse la più alta sfera dello Spirito, dell'Astratto. Poi aveva anche altre doti, ma di queste sono a conoscenza solo il sottoscritto e, forse, qualche peripatetica conosciuta durante il caso di Jack DeRipper e nelle nostre successive scorribande notturne.

Il caso "Chinese Doping", come l'aveva ribattezzato la stampa locale, languiva. A nessun altro atleta era stato ritrovato alcunchè, e il popolo di Cina si era prodigato molto affinchè alcuna sostanza proibita circolasse nella regione.
Le gare, nel frattempo, si erano svolte regolarmente, e senza problemi. I cinesi, sorprendentemente, si erano mostrati superiori a chiunque li avesse sfidati. E in tutti li sport! Forse non crederete a questo povero dottore, quando vi racconta che i cinesi,notoriamente inferiori ai sudditi di Sua Maestà, avevano surclassato chiunque, ma vi assicuroche i miei occhi ne sono la prova vivente! Il signor Holmes, dal canto suo, non era affatto stupito:nel corso della sua carriera si era imbattuto in tante e tali meraviglie che ora nulla più era in grado di suscitare la propria ammirazione. Con un'unica eccezione, debbo dire.

C'era, infatti, quel giovane abitante delle colonie, tal Felps, o Phelfs, che aveva conquistato l'intero corpus medallifero a disposizione nell'ambito del nuoto. Durante una di quelle gare acquose, avevo sorpreso il signor Holmes a bocca aperta, anzichè con le labbra chiuse sulla canna della sua pipa.

-Che fate, signor Holmes? Non fumate? Che v'è di così incredibile da trarre così prepotentemente il vostro sguardo?- chiesi come se fossi uno di quegli impiccioni che si trovano sempre al mercato di Portobello.

-Cosa sto osservando, mi chiedete, signor Watson?- rispose. -Sto osservando lo splendore di Fidia. Eracle in persona è qui, signor Watson.-

Aizzai lo sguardo, ma nulla di particolare vidi, se non i nuotatori usciti dalle acque.-Nulla calamita il mio sguardo, signor Holmes.-

-Guardi il signor Felps, Watson. Non vede che muscoli? E che silhouette? E che sublime costumino?-

In quel momento si fece vivo il rappresentante delle Forze dell'Ordine cinesi, il signorMahn-Gahn-Hell. Fu la mia fortuna, in quanto, quando il signor Holmes guarda altri uomini chenon il sottoscritto, un'invidia feroce mi pervade tutto quanto. Ma con l'arrivo del nostroospite dovetti riportare la mia mente alla calma.

-Buongiolno, signoli.-

-Buongiorno a voi, signor Hell.- salutammo in coro io e Holmes.

Dopo un momento di dubbiosa esitazione (dovuta senz'altro alla bellezza del nostro piccolo numero), il signor Hell si informò sul proseguio delle indagini. Il signor Holmes si mostrò inflessibile e spiegò con dovizia di particolari quanto avevamo appreso negli ultimi giorni.

Fin dal 2° giorno, il signor Holmes aveva già individuato il colpevole del misfatto. Ebbene,egli non era altri che la Stupidità. Stupidità di due uomini, italiani (che della stupidità son maestri!), i quali avevano creduto di poter prevalere sull'altri solo seguendo la viadel Male. Essi, però, non avevano fatto i conti coll'astuzia del signor Holmes e con la sagacia del sottoscritto, ma soprattutto coll'astuzia del signor Holmes. Rivelò tutto, il mio amico Holmes, e invano attese il compenso promesso.Ma le sorprese non erano affatto terminate: il signor Mahn-Gahn-Hell, parlando a nome di tutto lo Stato Cinese, si mostrò indignato:

-Ma come? Voi dile che colpevole è stupidità? Ma voi scemi? Noi pagale voi per tlovale climinale che attenta a spolt e voi lispondele che colpevole è stupidità? Andate subito via di qui! Il popolo cinese non vi tollela più! Esigiamo il vostlo immediato litolno aLondla! Ma pensa questi...la stupidità..tsk!- e si allontanò, e la sua voce man mano spariva dietro l'orizzonte.

-E allora W il Tibet! PRRR!!- gridò Holmes, a mo' di burla. Perchè di una burla di trattava, il signor Holmes sapeva bene che se i cinesi erano inferiori agli abitanti d'Albione, itibetani lo erano ancor di più, con quei loro stracci e quel loro dio pagano, Budda, che veneravano come fosse il nostro Dio. Ma al signor Holmes piaceva scherzare, e, personalmente,trovai che in quella circostanza la celia fosse più che adeguata.

E così la nostra scampagnata in terra di Catai era finita. Nelle ore seguenti prendemmo il primo battello disponibile (nel senso che lo sottrammo a dei pescatori e lo rendemmo di nostra proprietà), facemmo una breve sosta per acquistare del Loto e altre erbe per le nostre canne (fumarie) e tornammo a Londra in pochi giorni. L'avventura ci aveva segnato, però: rincasati a Baker Street 221b, il signor Holmes volle appendere sulle pareti di casa delle enormi fotografie di quel Felps che laggiù aveva conosciuto, fotografie sulle quali circolettò le parti da lui definite "più interessanti".
Quanto a me, quando venni a sapere, dai giornali, che le gare del DeCoubertain si erano chiuse senza altri incidenti, in cuor mio sapevo che ciò era stato possibile solo grazie al pronto intervento mio e del signor Holmes.

Chè sulla "coppietta di Baker Street", come ci chiamano le malelingue, girano tante voci, ma credo che nessuno di voi avrà da obiettarese dico che come li risolviamo noi, i casi, non li risolve nessuno. Vero?
TERMINAZIONE

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