sabato 17 gennaio 2009

Un racconto pieno di pregiudizi e banalità. (ma sia chiaro che è fatto apposta, non prendetemi per uno di quelli lì)

C'era una volta un popolo che, in un remoto passato, era stato esiliato ed era stato costretto a sparpagliarsi per il resto del mondo (ove un po' veniva odiato, un po' amato, un po' ignorato);
qualche tempo dopo l'esilio, la loro terra, di proprietà di una civiltà italiana molto evoluta (pensate, i loro senatori erano cavalli), venne conquistata da un popolo venuto dal deserto.

Per tanti, ma tanti, ma tanti tanti tanti anni, la situazione rimase in stallo:il popolo1 esiliato continuava ad essere esiliato, il popolo2 insediato continuava ad essere - a volte più, a volte meno - insediato in quella terra che, ormai, dopo secoli, era diventata la loro casa.

Un dì, però, scoppiò una guerra, anzi due. Una guerra piccola, ma che era stata così dura che tutti la chiamavano "mondiale" e una guerra grande, che impegnò praticamente mezzo mondo (infatti viene erroneamente chiamata, pure questa, "guerra mondiale", quando dovrebbe chiamarsi "guerra mezzo-mondiale"); nel mezzo e anche dopo, la terra del popolo2 finì, per vie traverse, soggettata da alcuni dei guerrafondai che avevano preso parte alle 2 guerre.

In più era accaduta un'altra cosa:quelli che amavano e ignoravano il popolo1 scomparvero, e rimasero solo quelli che lo odiavano. Il popolo1, così, si trovò vessato e vituperato come mai era accaduto. "Che schifo!", "che vergogna!" dicevano tutti.
E fu così che, forse per una forma di risarcimento morale, venne, a non si sa chi, un'idea geniale:"riportiamo il popolo1 nella sua terra d'origine!"
"Olèè!!" risposero gli ex-guerrafondai, tutti in coro; "sìì!", aggiunsero quelli che prima avevano amato e ignorato il popolo1, che si erano assentati un attimo.

Il popolo1 rimpatriò. Ma il popolo2 non voleva. "E noi che siamo, i figli della schifosa?" propugnavano.
"Ma il popolo1 è buono! Il popolo1 è stato vituperato per tanto tempo! Non è giusto!", dicevano da una parte.
"Ma questa è casa nostra, ora! Noi siamo tanti, non c'è spazio!" dicevano dall'altra.
"Ma noi dobbiamo arrivare nella Terra Promessa!", ricordavano i primi.
"No, noi crediamo di no!", si incaponivano i secondi.

La questione era ardua. Per fortuna, gli ex-guerrafondai, ora divenuti ufficialmente i Buoni, avevano un piano astuto:dato che entrambi i popoli reclamavano il possesso di quella terra, essa sarebbe stata spartita fra i due contendenti, così che entrambi potessero vivere beatamente uno a fianco dell'altro e invitarsi a prendere il tè i pomeriggi, da bravi vicini.
Lo Stato del popolo1 nacque; lo Stato del popolo2, a causa di alcuni disguidi, no.

E qui fu il patatrac. Fra l'altro, il popolo1 godeva dell'appoggio del più grande dei Buoni, mentre il popolo2, i cui componenti avevano la pelle scura e parlavano una lingua simile a quello che esclamo io quando mi martello l'alluce, non era compreso da nessuno.
Il popolo2 si ritrovò nella situazione in cui, per tanti anni, era stato il popolo1:era odiato, era ignorato, raramente era amato (giusto giusto alcuni popoli che, in tempi ancestrali, avevano fatto parte del popolo2).
Ora, forse voi non lo sapete perchè non ci siete mai stati, in queste condizioni, ma è scientificamente provato che, a furia di essere discriminati, prima o poi vi "parte la brocca", come si dice qui da noi.
Se poi ci aggiungiamo che il popolo1 non era poi così buono come sembrava, e che ogni tanto si divertiva a stuzzicare il popolo2 con qualche marachella, ecco che si giunse ad una situazione di cui ancora non si vede la soluzione.

Cosa successe poi? Beh, popolo1 e popolo2 si fecero un paio di guerrette, ma niente di che. L'unica cosa degna di nota è la fondazione, da parte del popolo1, di alcune colonie nel regno del popolo2 (ma nessuno capì che si trattava di colonie estive, non per niente i territori sono tutti in riva al mare); qualche tempo dopo, i Buoni decisero di prendere in considerazione l'esistenza del popolo2 (che, diviso da lotte intestine, scoreg..optò per una forma di governo "astratto", ma perlomeno riconoscibile dai Buoni); tratta che ti tratta, bombarda che ti bombarda, qualche anno fa i due popoli decisero, a Oslo, di fare la pace: per festeggiare, tutti gli invitati vinsero il Nobel per la Pace (se avessero deciso di fare un microscopio nuovo, avrebbero vinto il Nobel per la Fisica, chi lo sa).
Questa pace, ovviamente, fu effimera. Inoltre, le lotte intestine all'interno del popolo2 divennero lotte anali e sfociarono in una scissione fra un popolo2 "moderato" e un'ala più cattiva, che odiava tutto e tutti e voleva che il popolo1 non esistesse più.
Insomma, lo stallo rimase. Fino a quando, pochissimo tempo fa, il popolo1 rimpatriò - a calci - tutti i coloni ritardatari che si erano fermati più del previsto a casa del popolo2 ("casa" per modo di dire). Il popolo2, dispiaciuto della lontananza (che, sai, è come il vento), chiese alla propria ala cattiva di attaccare il popolo1, con l'aiuto di un popolo3, che avrà pure il cedro nella bandiera, ma tanto ecologista non è. Le cose non andarono com'erano previste (sempre che fossero state previste delle cose):l'ala cattiva perse ulteriormente la brocca, e divenne sempre più cattiva (come tutte le cose cattive, faceva presa sui giovani e diveniva sempre più popolare); il popolo3 si rintanò a casa propria; il popolo2 "moderato" si ritrasse sempre più verso l'interno, perdendo le colonie balneari; il popolo1 cominciò a sentirsi in pericolo, perchè l'ala cattiva era cattiva davvero.

Per fortuna, ora la storia sta giungendo al termine:
-primo, perchè il popolo1 ha cambiato idea un'altra volta e ha attaccato l'ala più cattiva del popolo2 anche se questa aveva chiesto di non essere attaccata; ma forse stavolta ce la sbrighiamo in fretta, perchè sembra che i Buoni si siano un po' stufati, e abbiano deciso di passare dalle semplici parole ("non combattete, dai") alle parole più complesse ("Risoluzione Onu, dai");
-secondo, perchè non ho più spazio.

FINE

...........

...........

(eh, sarebbe bello!)

Nessun commento: