venerdì 29 maggio 2009

(Non) siamo tutti un po' Pep.















Josep Guardiola ha solo 38 anni. E' un bell'uomo, atletico, sa divertirsi ma non eccede nel cattivo gusto. Le donne vanno matte per lui.

Pep Guardiola ha successo: ha vinto una volta; ha vinto una seconda volta; ha vinto una terza volta, la più bella di tutte. Pep Guardiola è forte, sicuro di sè: era certo che sarebbe riuscito nell'impresa; ma Pep Guardiola non è vanesio, sa che l'umiltà è la prerogativa di ogni vincente. Pep Guardiola è anche modesto.

Pep Guardiola ama la cultura; adora i film di Bunuel e di Almodovar, conosce Cervantes a memoria; a scuola prendeva sempre "dieci" in tutte le discipline, dalla matematica all'italiano (sì: Pep Guardiola è anche poliglotta). Non parliamo poi dell'educazione fisica. Pep Guardiola faceva le prove anche per gli altri e poi dava i suoi voti ai compagni.

Pep Guardiola è un patriota, darebbe la vita per la Catalogna. Ma Pep Guardiola non è statico, il suo sguardo è sempre rivolto al futuro. Perciò non è un nazionalista sfrenato, e considera come casa propria anche la Navarra, la Galizia, l'Aragona e pure i Paesi Baschi, di cui condivide le spinte autonomiste, pur condannando gli eccessi violenti; Pep Guardiola alle Europee voterà, eccome: essere responsabili prima di tutto, è il suo motto.

Pep Guardiola non ama gli eccessi, preferisce la sobrietà. Non veste D&G, CK, B&A; ai marchi griffati preferisce un abito creato su misura dal sarto sotto casa. Pep Guardiola è contro-corrente: le major delle scarpe quali Reebok, Adidas, Nike, lo disgustano; Pep Guardiola le scarpe le compra all'Auchan col 20% di sconto, come la gente comune.

Pep Guardiola non è Dio, è un uomo qualunque, vulnerabile come tutti noi. Ma, come tutti i Grandi, Pep Guardiola si è fatto dei nemici, i quali sfruttano questa sua vulnerabilità: una volta Pep è stato accusato di aver preso del nandrolone; Pep poteva negare e infierire sui suoi accusatori, ma - pensate - ha optato per un più adeguato "silenzio degli innocenti".

Pep Guardiola mangia di tutto, ma non ingrassa. Potrebbe ingurgitare anche 300 cipolle, ma il suo alito continuerebbe ad odorare di rose. Inoltre, Pep Guardiola normalmente non suda; e, comunque, nelle rare occasioni in cui gli capita di farlo - durante dei match particolarmente intensi, per esempio - sotto le sue ascelle non si formano mai delle chiazze bagnate tipiche degli uomini deboli.

Pep Guardiola fa sesso tutte le notti, ma non è un maniaco: quando non gli va, non si vergogna di dirlo senza inventare scuse (anche perchè sarebbe inutile: Pep Guardiola non ha mai il mal di testa). Per lui amore e sesso sono impossibili da dividere: tutte le donne con cui va a letto le sposa. Pep Guardiola non è un ipocrita, sia chiaro: le ama tutte, una per una, dal profondo del cuore (e rispetta le leggi: non è poligamo, perchè prima di ogni matrimonio va all'Anagrafe e cambia nome).

Ma Pep Guardiola è anche tollerante: secondo lui, i gay non devono essere discriminati e non esita a manifestare insieme a loro nei vari Pride europei.

Pep Guardiola non è un chierichetto (ma rispetta i rituali di tutte le religioni): beve, fuma e dice parolacce, ma con moderazione. Quando vede un uomo schiacciare una mosca, lui prende l'uomo e lo riempie di schiaffi. Eh, sì, Pep Guardiola è animalista e socio di GreenPeace. E, quando occorre, non esita ad usare le maniere forti.
Pep Guardiola sa cucinare i manicaretti più prelibati, ma non sta sempre chiuso in casa. Nei ristoranti si fa sempre riservare il tavolo migliore e ai camerieri da del "voi".
Pep Guardiola non ruba gli asciugamani e le saponette dagli alberghi in cui pernotta. Semmai, se proprio ci tiene, compra l'albergo.

Pep Guardiola è ricco, ma è convinto che i soldi non facciano la felicità: perciò non dona nulla alle onlus, ma fa beneficenza direttamente, recandosi sul posto e toccando i bambini malati senza paura di contagiarsi.

Pep Guardiola, soprattutto, è generoso. Le sue vittorie le dedica a chiunque, ma non a sè stesso o alla sua squadra (hanno fatto solo il loro dovere, ama precisare). Pep è buono - ma non buonista - e ama la satira, e quando legge i blog che lo prendono in giro non li fa chiudere ma lascia un commento e si complimenta per l'ironia.

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