domenica 31 maggio 2009

Oggi lanciamo un Messaggio Universale e poi parliamo di letteratura...che vogliamo di più?

Come riempire il blog in quest'uggiosa Domenica di primestate (primavera-estate)? Come fingere di aggiornare il diario telematico sì che le moltitudini di lettori che giornalmente cliccano sul Bidone possano pascersi delle mie parole?

Con il riciclo. Il riciclo è Vita. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma, diceva un tale. E se lo diceva tale, io lo ridico quale. Datemi retta, amici, rendere il mondo più vivibile si può: se riciclate la vostra bottiglia d'acqua di plastica, questa non ingombrerà più nel vostro bidone dell'immondizia (e infatti siete sul Bidone, il blog dell'immondizia..perciò fidatevi) e avrete più spazio per nuovi rifiuti; se riciclate il vostro vecchio televisore, e fate attenzione a non comprarne uno nuovo, sarete liberi dalla schiavitù; se riciclate il vostro politico per almeno 5 legislature, non dovrete spremervi per cercarne un altro, e non sarete costretti a pensare con la vostra testa.

Riciclate: e respiriamo tutti un'aria nuova. (grazie agli alberi in più)

Oh, bene...mi pare giusto dare il buon esempio. Per l'occasione rispolvero una di quelle vecchie operette minori che un anno (e più) fa realizzai in esclusiva per Agarthi, il forum di Martin Mystère che ha la sventura di avermi come co-amministratore e che è sempre aperto a nuove utenze (avrete colto il subliminale invito); trattasi di uno "sfumetto", ossia di un fumetto che però fa talmente pena da non essere considerabile come tale.
Il tema trattato è uno di quelli più cari a questo blog: il rapporto fra la letteratura cosiddetta "alta" e la cultura di massa.
Se ne parla - forse troppo - da molti anni ma, da Eco in poi, la questione non è ancora giunta ad una soluzione. La letteratura popolare può dirsi realmente "letteratura"? Se prendiamo Dumas, o Conan Doyle, giusto per far nomi, la risposta parrebbe "sì". Ma osserviamo quanto le istituzioni letterarie, le riviste di letteratura e le recensioni ci offrono, e confrontiamo il tutto con i dati di vendita. Impossibile non accorgersi subito dell'evidente discrepanza fra un LeClezio (che è pur un Nobel), abbandonato sugl'iscaffali, e la smisurata emigrazione delle copie di una Rowling nelle case degli italiani. Saran tutti scemi gli italiani? A questo non sappiamo dare risposta, nè vogliamo darla, ma ci pare d'obbligo non fingere di ignorare il fenomeno, e dare alla Rowling quel che è della Rowling e a LeClezio quel che è di LeClezio (lo snobismo dei circoli intellettuali?).
A sentir certi critici, la letteratura parrebbe terminata con la "Commedia". A chi rimane un poco d'intelletto, tale affermazione non può che suscitare ilarità: chè anche Dante, se fosse ancora tra noi, si appassionerebbe alle peripezie di una Kay Scarpetta e godrebbe dei supplizi di un Eymerich che l'inferno sembra conoscerlo anche più di Dante stesso.

Trovate tutto questo nel fumetto qui sotto, ovviamente in maniera meno diretta e più metaforica (almeno fingete di crederlo); compreso nel prezzo, un omaggio ad un programma che fa della cultura la sua forza e che per questo ho seguito con entusiasmo dalla sua nascita, per poi rompermi le scatole l'anno scorso.


(Clicca sull'immagine per visualizzare)

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