martedì 20 luglio 2010

Il pozzo e il Pendolo

Per quale motivo una raccomandata costa dai 4 ai 5 € e ci impiega 4-5 giorni per arrivare, e spesso nemmeno arriva (cercando su internet si trovano certe storie assurde), mentre un semplice 'pieghi di libri' - o 'piego di libri', ma non s'é mai capito perché il plurale sia spesso invariabile - costa al massimo 2.50 € e arriva il giorno seguente a quello di spedizione?
Insomma, a cosa servono le raccomandate? Perché sceglierle? A volte vien voglia di buttare tutti in un pozzo e lasciarli marcire lì.

(Me Medesimo, stamattina)


-Hai sentito?-
-Cosa?-
-Il Pendolo. Schiantato. SPATASPAM!-
-Sì, l'ho letto qui. Che tristezza.-
-Han colto l'Occasione.-
-Sì, di fare una cazzata. Perché fare feste in una sala di tale importanza? Mah.-
-Appunto, mah.-
-Povero Libro.-
-Perché? Quello resta, mica s'é rotto.-
-Sì, però... il Conservatoire... l'ambientazione... non si perderà qualcosa?-
-Naa... il Libro è il Libro, lo sarà sempre.-
-Il tuo preferito?-
-Il mio, ma anche di altri, penso.-
-Eh, coi tempi che corrono... si sa mai. Magari sei l'ultimo a cui piace.-
-E chissene. A me piace ciò che mi piace. Mai vergognarsi di ciò che piace.-
-E se a me piace il fetish?-
-Ti cerchi altri feticisti e vi frustate in santa pace.-
-Sei convincente, quasi. Son d'accordo che non bisogna perdere l'Occasione.-
-Anche perché capita solo due volte nella vita. La prima, all'improvviso, nemmeno te ne accorgi, e quindi la perdi.-
-Tu quando l'hai persa?-
-Mah, credo di averne persa più d'una..-
-Ma hai appena detto che..-
-Sì, lo so, ma io sono un caso a lato (c'é chi dice patologico). Una, comunque, dovrei averla persa nel 2003. Avevo quattordici - quasi quindici - anni, lessi il Libro in due o tre giorni.-
-Uòuv, roba da vantarsene per gli anni a venire.-
-'Nzomma, mica tanto. Ora che l'ho riletto mi sono accorto che, non solo me lo ricordavo a linee non grandi, ma enormi, talmente enormi da non scorgerle più, ma anche che, sostanzialmente, ci avevo capito poco. Perlomeno la 'morale' finale non l'avevo colta.-
-Adolescente truzzone.-
-Delfino goloso. Sì, all'epoca fingevo di essere truzzone, o forse lo ero davvero, o forse lo sono ancora. Ad ogni modo tutte quelle citazioni, palesi e nascoste, quell'ammasso di nomi e date, di trivia, per un quattordicenne che si è dovuto educare da solo (culturalmente parlando) era/è un po' troppo.-
-Perchè adesso hai colto tutto, invece.-
-Abbastanza, grazie. Sai? La voce messa in giro per screditarlo, dice che il Libro è noioso, prolisso, verboso. Balle, è piacevolissimo, divertente e appassionante.-
-Sì, ma tu sei già appassionato a Templari, graal e quelle baggianate lì. Chi non lo è s'annoia.-
-S'annoia perché ha pregiudizi. Se leggesse il Libro, scoprirebbe che Esso non è altro che un Gioco, che non prende sul serio quelle 'baggianate', come le chiami tu.-
-Preciso: io le chiamo baggianate perché a me piacciono, conosco abbastanza la materia e posso permettermi di prenderla in giro.-
-Bravo. Così fa il Libro. Ricorda: la Vita è un Gioco.-
-Nulla va preso sul serio.-
-Né sull'oglio.-
-Che sennò scivoli.-
-Degna risposta ad una battuta pessima. No, è il Gioco che non va preso sul serio. I giocatori sì.-
-L'Uomo è il giocatore. Quindi l'Uomo è importante? Conta qualcosa?-
-Solo se è bravo in matematica.-
-C'est terrible.-
-Escussez-moi. L'Uomo conta, sì. La Storia la fa l'Uomo. Il Piano di Belbo e Casaubon è un Gioco, ma è la Storia.-
-Ufficiosa.-
-Ufficiosa, ok. Sta di fatto che, quando si giunge alla fase di Malkut, ovverossia in punto di morte...-
-Tié.-
-E' così, che vuoi da me? ...quando si entra in Malkut, l'ultima sefirot, ecco che ci si accorge di quando si era persa l'Occasione...-
-Ah, la famosa seconda volta. Non te n'eri scordato, dunque.-
-Non mi scordo nulla, non sono una chitarra.-
-Mamma mia. Facciamola finita, ti prego...una tregua.-
-Ok, niente battute orrende sino alla fine. Ma dicevo: ...perdiamo l'Occasione una volta, ma non lo sappiamo, e passiamo tutta la Vita a cercarla inutilmente. Quando muoriamo la vediamo, "ecco dov'era, che pirla!", schiaffo sulla fronte, risata finale e caput!, finita lì.-
-Che risate. La vanità della Vita.-
-Sì, ma anche no. Il senso della Vita è non avere Senso. (Ti risparmio la battuta sul tatto, causa tregua). Il Senso ce lo costruiamo noi: per un RosaCroce sarà giocare al Templare, per un massone giocare al RosaCrociano, per un ciarlatano sarà fingere di avere poteri..-
-O truffare gli stolidi.-
-O truffare gli stolidi, perché no, il senso non dev'essere giocoforza (e ahimé) positivo. Guarda il Berlusca.-
-Che è stato un massone! Tutto torna!-
-Vedi? Ad esempio, il senso di un nerd sarà avere la ragazza.-
-E poi rimpiangerla per mesi quando l'avrà stupidamente persa.-
-L'ironia è il sale della Vita, per cui sfotti pure (ma non esagerare). Ma sappi che il mio fine non solo le ragazze, quelle sono un mezzo, il mio fine è un altro.-
-Ridiventare misogino? Ci stai riuscendo, mi sembra. Attento a non entrare in Malkut.-
-No, il passato è passato, il suo scopo è essere ricostruito, ma non per essere rivissuto.-
-E allora, qual é il tuo fine? Il tuo Senso?-
-Non te lo dico.-
-Non lo sai nemmeno tu, dì la verità.-
-Beh, sono disoccupato, vedi un po' te. E poi cosa insegna il Libro? Malkut è Malkut. Non c'é Senso. Prendi la Vita per quello che viene.-
-Che poi è la morale di Lost.-
-E cosa appare in Lost? Un certo mister Eko e un Pendolo.-
-E da più importanza all'Uomo che al Mistero! Tutto torna!-
-Visto? Basta avere pazienza... prima o poi le risposte arrivano.

Almeno spero.-

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