sabato 16 gennaio 2010

The cube. (but not Rubik's)

Dunque. L'altro giorno stavo camminando nel deserto, quando all'improvviso mi sono imbattuto in un cubo. Questo cubo non era grande come un dodo, o un vocabolario, o un uomo, e nemmeno arrivava ad occupare lo spazio di una città o di una montagna. Lo dico, non perchè sono pazzo e mi diverto a misurare la grandezza delle cose (anche perchè se qualcuno, magari di sesso femminile, dovesse misurare me, penso che mi troverei in un certo imbarazzo), ma perchè è importante stabilirlo. In quel momento, ne va della mia sicurezza. Pertanto decido che quel cubo è grande quanto un grattacielo.
Scopro, poi, che è realizzato in plastica. Poteva essere di polistirolo, di ghiaccio, di gomma o di cristallo, non importa: quello che avevo di fronte io era di plastica. Di plastica blu, per l'esattezza.
Dico: "vabbè, sì, è un bel cubo, però io c'ho da fare, non è che posso star qui tutto il giorno a guardarmelo. Magari torno dopo". E mi rimetto in marcia. Ma ecco che, come dal nulla, appare una scala. E' a gradini larghi, ben piantati al suolo, molto lunga, lunghissima: arriva fino all'orbita terrestre, calcolo con la mia mente da ex-spettatore di "Quark". Ed è in marmo di Carrara e cemento pure di Carrara, giustamente per risparmiare han preso da lì anche quello.
Ora, come vi ho detto, tenevo una certa fretta, sicchè lì per lì decisi di rinviare l'esplorazione di quel curioso fenomeno e proseguii, con una certa sicumera.
Ma non faccio in tempo a fare quattordici passi (dopo il tredicesimo rimasi col piede destro sollevato, in una posizione che oggi confermo essere non troppo comoda) che mi vedo svolazzare nientemeno che una Rhopalocera (o, più comunemente, una farfalla). E' nera. Da buon ateo, penso: "Mamma lo Carmine, chista porta iella". E, infatti, nel giro di un maschio della balena una tempesta di sabbia e altre cose desertiche travolge me e i miei bizzarri nuovi amici in un vorticar che, celere, mi rende più cieco di quanto non sia già e mi manda knocl-out.
Quando mi riprendo, pochi minuti dopo, il sereno è ritornato sulla mia testa. Con me resta solo la farfalla, mentre tutto il resto è arcanamente scomparso.
Al chè, rimugino:"Questo lo devo per forza di cose raccontare sul blog!" (non chiedetemene il motivo).

Ok, l'avrete capito anche voi: è un racconto allegorico. No, dico davvero. No, quello è "gotico". Questo è "alle-goRico", è un'altra cosa. Vabbè, e allora c'hai ragione te. Ma se te lo dico io, fidati, no?
L'altro giorno ho fatto un test, qui. Se provaste a cimentarvicisivi anche voi, noterete delle somiglianze con il racconto che testè vi ho raccontato. La cosa buffa, però, non è tanto il fatto che io mi sia cimentato con un test del genere (sapete, ormai, che ho molto tempo da spendere e che, anche quando non ne ho, lo spendo lo stesso, indebitandomi fino al collo), quanto il fatto che i risultati di questo insolito ma magico questionario siano stati incredibilmente veritieri.

Il cubo è piuttosto grande, come vi ho scritto. Come tutti sanno, la grandezza di un cubo è indice della vostra sicurezza. Pertanto io sono un tipo sicuro e deciso, il chè è vero perchè quando mi metto in testa una cosa, non ci sono santi che tengano: quella è e quella rimane. A meno che qualcuno non mi smentisca. Non per niente il cubo è di plastica, non molto resistente. Ammetto di nascondere un'insicurezza di fondo (un fondo non molto profondo, in verità). Il cubo, poi, è blu, che, secondo gli estensori del quiz, è sintomo di "idealismo, grande fantasia e ottima capacità di comunicazione, unite a un'affidabilità massima". Francamente, direi che 3 su 4 mi riguardano assolutamente. Quanto alla capacità di comunicazione, uno ci lavora, ma mica è facile, se nessuno ti capisce e devi rispiegare le cose cento volte, e non le capisce neanche dopo la centounesima, e allora lasci perdere, tanto non era importante.
Ma tant'è. La scala che m'apparsa dinanzi, invece, mi dice "che all'amicizia viene attribuito un valore enorme. Lealtà disponibilità e affetto nei confronti degli amici sono i sentimenti che dominano e animano la vita. Tuttavia la concessione di un simile tesoro richiede il superamento di qualche prova". Praticamente la mia filosofia di vita. Anche se, in fondo, non sono prove molto difficili da superare, le mie, lo assicuro.
Scala lunga? Disponibilità costante a nuove amicizie e al mantenimento di quelle vecchie. Verissimo. Scala di marmo e cemento? "Gli amici di vecchia data sono destinati a rimanere sacri e inviolabili, anche se si scopre di non avere con essi più nulla in comune". Il chè, teoricamente, è vero. Poi, nella pratica, è ovvio perdersi di vista.
La farfalla, per un gioco di simboli alquanto osè, direi, indica la donna, e l'amore in genere. La partner, per quelli che, come me, hanno incontrato una farfalla e non qualcos'altro, è "una presenza dolce e rilassante a cui sarebbe doloroso rinunciare. L'amore è serenità, equilibrio, fiducia". Comincio a credere che chi ha scritto il test sia un mio conoscente. Poi la Rhopalocera è pure nera, perciò sessualmente appetitosa, e io sono uno che legge il blog di Recchioni solo per vedere quale foto sconcia metterà su la prossima volta (dopo, però, leggo anche il resto).
Ricordate la tempesta, al termine della quale mi rimane solo la farfalla? Ecco, "Chi salva la farfalla considera il partner, oltre che la cosa più importante della propria vita, anche il sostegno massimo, la persona senza la quale sarebbe impossibile affrontare le difficoltà di vario genere e superare i momenti di crisi. A sua volta sa fornire costantemente al proprio compagno o alla compagna sicurezza, appoggio e affettuosa solidarietà".

Qual è la morale della favola?
1- che mi ci vuole una ragazza, ma che non posso chiederla a mia madre, come J-Ax (che figura ci farei?)
2- che non bisogna fregarmi, sennò ci rimango male.
3- che non c'è niente da fare, io sono tipo da deserti. Sennò come si spiega che i primi posti al mondo che vorrei visitare sono il Messico e il medio-oriente?
4- che ho ancora qualche valore (non l'avrei detto).
5- che i test, anche se all'apparenza sembrano futili e senza senso, sono intelligenti e ci prendono. Perciò, fate i test. (fra l'altro, a me ha sempre divertito farli, anche nel senso di "crearli")

Si scoprono sempre nuove cose, visto? Da queste basi, sono pronto per essere un uomo nuovo.

Prima, però, vediamo se Recchioni ha messo qualche nuova cinesina in costume...

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