giovedì 19 agosto 2010

La Bustina di Malerba. 4 : Come non tifare Italia e uscirne vivi; Fumetti e treno (di GGP)

Lo scritto che vi viene (ri)proposto oggi mi attirerà le ire di almeno i due terzi della popolazione. Onde, siccome suole, ad ornare mi appresto, allegando l'unico pezzo di questa rubrica non scritto da me; è opera di un caro compagno di avventure, ed è dotato pur'egli di mente fervida. Lo ringraziamo per la gentile concessione.


COME NON TIFARE ITALIA E USCIRNE VIVI

Sapete, ci vuole un grande sforzo, sia fisico che mentale, per riuscire ad uscire vivi da una partita della Nazionale vista insieme ad amici e parenti, se si odia la Nazionale stessa (che, fra le altre cose, è la propria).
Passi per la squadra di club, ma andare contro la Nazionale di calcio è come commettere Alto Tradimento verso lo Stato per gli amanti del Bel Paese.
Come districarsi dalla buffa situazione?
Ci sono vari metodi:


1-stare zitti. Tacere per tutta la durata dell'incontro non è solo un ottimo palliativo, ma aiuta a distrarsi perchè si verrà inevitabilmente portati a pensare ad altro. Il pericolo è costituito da coloro che chiedono conferma ai loro pareri: "Ahò, ma quello era fallo! Giusto, Max?". In quel caso state pronti a risvegliarvi dal torpore cerebrale e dite sempre di sì, a qualunque cosa si riferiscano.


2-rigirare le idee dell'Altro. Il metodo consiste nel manifestare il proprio pensiero non esprimendolo apertamente, ma rivoltando il pensiero del tifoso avversario mentre egli è impegnato a seguire l'azione successiva:
"Ma crispi, ma questo qua era rigore grande come una casa!", dirà lui. Quindi l'azione riprende e prosegue; a tal punto, voi vi infilate, quatti quatti: "Sì, ma senti...tornando a prima, secondo me non era proprio 'sto gran rigore... no, direi proprio di no".
In tal modo l'utente assorbirà il vostro commento e lo memorizzerà, ma sarà troppo concentrato sul pallone perso da Ambrosini per leggerlo; ma voi avrete la coscienza a posto.


3-fingete di tifare Italia. Questo metodo sarebbe da sconsigliare in quanto palesemente disonesto, ma, in casi particolarmente perigliosi, è possibile alleviare la pena indossando la tenuta da Tifoso Italiano (tuta, sciarpa, maglia e amenità del genere). Consiste nell'accomodarsi su una sedia ponendo le mani sotto un tavolo - che deve essere, mi raccomando, piuttosto ampio - e, in caso di gol dell'avversario dell'Italia, nell'imprecare vistosamente: nella baraonda generata dall'insieme di insulti (per non dire di peggio), potrete tranquillamente esultare a pugno chiuso sottobanco per un po' di minuti, fino a che la palla non torna a centrocampo.

4-fate domande e commentate costantemente. Un buon metodo è anche quello di esprimere un proprio commento-lamentela su ogni argomento sul quale sapete già che gli altri concordano. Nel caso della Nazionale italiana, specialmente se trasmessa da RaiUno, potete sbizzarrirvi; eccone un piccolo campione da sfoderare al momento opportuno:
"Ehi, certo che Civoli ha proprio una voce antipatica"
"Cavolo, ma Capello doveva far l'allenatore, mica star qua che, tra l'altro, si piglia una valanga di soldi per dire due fesserie"
"Uff! Ma quanti minispot fanno?"
"Oh, ma certo che la maglietta bianca è proprio brutta!"
"Oh, ma se piove, il campo è bagnato!"
"Oh, ma un altro minispot?!?"
"Eh però Zambrotta oramai non è più quello di una volta"
"Guardate lo stadio com'è pieno!!"
"Ehi, volete due patatine?"
"Eh certo che col digitale terrestre si vede meglio che senza"
"Cavoli! Ma siamo già al 36°?"
"Ma quando danno la linea a Carlo Paris? Che ci sta a fare se non lo fanno mai parlare?"
"Certo che Donadoni è proprio un raccomandato"
"Io cambierei" x "con" y
"Io farei entrare" x
"Uè, dopo la partita fanno Arma Letale 2! Bello! A voi piace?"

Questi sono solo alcuni dei metodi utilizzati dai tifosi di calcio anti-Italiani che hanno la faccia tosta (o la sventura) di risiedere in Italia.
Ma, a quanto pare, ne sono rimasti pochi.

Nel caso, io non vi ho detto niente, eh?

(2007)


FUMETTI E TRENO (di GGP)

Il treno è una manna per l'appassionato di fumetti. La tratta Padova - Venezia è perfetta. Percorsa su un treno interregionale dura esattamente il tempo necessario per leggere un comune albo di formato bonelliano, mentre se avete da leggere uno speciale o un albo di lunghezza simile è consigliabile prendere un regionale. Se invece dovete leggere un gigante niente paura: Trenitalia vi viene incontro con ritardi perfettamente studiati all'uopo.
Ovviamente si va incontro agli sguardi di disapprovazione di chi sta leggendo Cosmopolitan o Grazia, e pensa che chi legge un fumetto dopo l'età di sette anni sia un demente (probabilmente pensano che chiunque legga qualcosa senza foto patinate sia un demente, ma questo è un altro discorso); a questo inconveniente c'è un rimedio: prima di estrarre la vostra copia di fumetto acquistata fragrante all'edicola della stazione (quel luogo dove ormai vi trattano come un figlio, o meglio come colui che dà da mangiare ai loro figli), guardate con assoluto disprezzo il lettore di riviste, poi con sussiego immergetevi nella lettura del vostro Martin Mystere e rialzate gli occhi solo a fine percorso.
Il vero problema della lettura in treno possono essere i rumori molesti: non mi riferisco al confortante To-Des-Ca-Deng della ruota sulla rotaia che anzi concilia la lettura, ma alla strana fauna che sembra popolare i treni. Esiste un po' di tutto: dai vecchiotti che parlano dei loro acciacchi (questa specie, non troppo fastidiosa, in realtà sembra però essere in via d'estinzione), ai finti manager (che in realtà sono truffatori) ai quali deve suonare per forza il telefonino duecentoquattordici volte in dieci minuti (in realtà sono loro stessi che si chiamano con il secondo cellulare, ma il manager DEVE parlare al telefonino quindi si calano nel ruolo), ai bambini delle medie che armeggiano sempre sui telefonini e provano tutte le 517 suonerie del loro nuovo Nokia 76153974 bis "tifaccioancheilcaffè"; per non parlare dei bambini dell'università (di solito appartenenti alla facoltà di economia e commercio di Ca' Foscari) che devono mettere l'intero vagone al corrente delle loro avventure erotiche con un preservativo al mango e papaia (sic).
Questi inconvenienti possono rovinare la lettura comoda e rilassata del fumetto prescelto: esiste però una strategia per evitare il problema, che consiste nel premunirsi portando con sè un riproduttore di musica dotato di auricolari, caricato con della musica che si è già sperimentato essere innocua e conciliante alla lettura.
E ora che conoscete tutti i pericoli, buona lettura!


(2007)

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