giovedì 26 agosto 2010

La Bustina di Malerba. 5 : Come gestire una libreria remainders (1°parte); L'importanza di chiamarsi 'Classico' (2°parte)

Con i seguenti scritti (per i quali ho adottato una sorprendente - almeno per chi non è avvezzo alle problematiche della serialità - suddivisione in due parti) si concludono i pezzi del 2007, anno in cui iniziai e abbandonai questa rubrica. Logica vuole che dalla prossima settimana cominciassero gli inediti: ebbene, citerò quel noto poeta: Forse che sì, forse che no. Ma forse sì.


COME GESTIRE UNA LIBRERIA REMAINDERS-1° parte

Se avete la (s?)fortuna di abitare in Lombardia o in Piemonte, vi sarà senz'altro capitato di entrare in una famosa catena di librerie-remainders diffusa in varie città.
L'ingresso in una di queste librerie L. è un'esperienza incredibile, da provare assolutamente, se siete biblio/fumetto/carta stracciofili: centinaia e centinaia di costine multietniche vi guarderanno dall'alto degli scaffali, implorandovi di comprarli e portarli con voi a casetta vostra, ove potranno finalmente uscire dalla massa e divenire "qualcuno".

Ma come sono organizzate queste librerie? Nel caso vogliate aprirne una, ecco una rapida sequenza di topoi che dovete assolutamente rispettare.

Il potenziale acquirente, solitamente, è un biblio/fumetto/ecc.ecc.ofilo, come detto prima, e quindi un individuo strano. Se ha scelto di entrare nella vostra libreria L., potete stare certi che è alla ricerca disperata di almeno 5 libri universitari (che non vuole pagare a prezzo intero, cioè a peso d'oro, e di cui non v'è traccia nelle biblioteche) e di una tutto sommato capiente lista di volumi da acquistare per puro piacere (in ordine di bramosia: Borges, Wells e, nel caso, Sclavi, la lista della spesa di Eco e la saga della Guida di Douglas Adams), e che si è già girato tutte le altre librerie della catena presenti in città, fallendo miseramente; per dovere di cronaca, si tratta di un esemplare maschio sulla ventina, con faccia da beota, naso colante per il freddo, espressione da nerd, privo di compagna con cui riprodursi.

Il nostro eroe entra tronfio nella libreria L., sicuro che, finalmente, troverà i tomi ricercati. "Capperi, mi servono si e no una decina di libri, ne troverò almeno uno, no?"
Lapalissiano: la risposta sarà No.

Al piano terra si trova la libreria vera e propria, ovvero l'unico locale Lindo & Pulito di L..
Qui si trovano quantità immense di volumi firmati Bruno Vespa, Niccolò Ammaniti, Melissa P., Toto Cutugno e Peppino 'U Smandrappato che pubblica il suo diario privato, quello delle elementari; tutti quegli autori che sono i prossimi candidati al Nobel, insomma.
Al nostro amico, fuori dalla vita sociale comune, tutto ciò non interessa, perciò decide di scendere al piano sotterraneo.

La numerazione dei Piani è tutt'oggi oggetto di studio e ricerca da parte degli esperti; l'eminente antropologo arabo trapiantato ad Orbassano, Hòm Tuttdunpèzz, ha scritto:"Le librerie L. aprono le porte ad un altro mondo, quello letterario. L'utente deve, una volta entrato in una di esse, perdere coscienza di sè, e questo è incentivato anche dalla particolare numerazione dei piani: non 1,2,3, ma -1,0,1, a sottolineare la natura Infernale, Purgatoriale e Paradisiaca dei 3 livelli di lettura.".

Ciò corrisponde al vero, e il nostro nerd se ne accorge subito: Piano -1 (o Sotterraneo, o Sotterra (Regno di), o C/O Cito) è dedicato ai testi scolastici/universitari: cosa è più simile all'Inferno?
(Lo 0 è il piano Terra, quello col libro di Bruno Vespa, perciò ancora forma di espiazione, il 1° Piano è quello coi libri usati e a metà prezzo, la manna ricercata da ogni uomo dotato di buon senso).

I libri universitari sono disposti sullo scaffale con un sorprendente criterio matematico: il dove va', va'.
Scorrendo l'ordine alfabetico (che c'è solo per mantenere una parvenza umana e convincere l'acquirente ad infilare la mano nello scaffale) si possono trovare "Picone" in mezzo a "Brioschi" e "Brizzolati", "Aureli" fra "Vannucchi" e "Zanzariere" e un saggio sulle proprietà diuretiche dell'eucalipto nel settore (ah! ah!) Letteratura&Filosofia.
Comunque sia, all'amico servivano 5 libri, e non ne trova nemmeno uno.

Mentre il suo viso si fa a metà fra lo sconsolato e il preoccupato (e riflette sulla possibilità di rubarli a qualcuno) risale le scale, pronto a visitare la sezione remainders, ove spera in migliori fortune.

Attenzione! La salita/discesa delle scale non è un operazione da poco; non si sa in quanti e quali pericoli possono incappare gli ignari viandanti; diciamo che i nemici più diffusi sono i Sosteggiatori Chiacchieroni, gli Indecisi SuEGiù e i Sistematori degli Scaffali che sguainano con fiero cipiglio poderosi tomi pesanti come mattoni.


Remainders: il nome aleggia nell'aria come un pensiero di Costantino, penetra nel naso, inebria la mente. Il Nostro da una scorsa: scaffali zeppi di libri si stagliano di fronte a lui. "Sì, questa volta qualcosa troverò! Ah! Ah!"

Barcolla un poco quando si accorge che manco questi sono in ordine, o lo sono solo di facciata, ma non si perde d'animo ed inizia una puntigliosa ricerca.
I libri che sta esaminando con lo sguardo, probabilmente, sono stati di proprietà di un Minatore di Brembate che deve averli usati per ravvivare il camino, tanto sono nere le sue dita dopo averli presi in mano.
Scorre, scorre, e... niente. Nulla. Nisba. Nada. Non c'è neanche uno dei diecimila autori che gli interessavano.
"Ma come è possibile?"

(segue)


L'IMPORTANZA DI CHIAMARSI 'CLASSICO'-2°parte

L'ormai ex-possibile acquirente scende le scale, supera gli ostacoli e fa' per andarsene, ma... cosa c'è lì? Uno scaffale che gli era sfuggito? Anzi, due? si avvicina: "CLASSICI".
"Oh, finalmente Borges!" la gioia gli sprizza da tutti i pori.

Non può credere ai suoi occhi, i libri sono in ordine perfetto, limpidissimo, tutto sembra andare alla perfezione.
"B..b..Boccaccio, Boccaccio, Boccaccio, Bocc..ancora?!? Brul, Bronte, Bronte, Bronte, Bronte, Burgess, Buzzati, C.. cosa???"
Ebbene sì, controlla una, dieci, venti volte... non c'è Borges.

Questa è un'altra regola fondamentale se si vuol costituire una libreria: mai, e sottolineo mai, bisogna avere i libri di Borges. Dimenticatevi questo nome.
Del resto, a chi mai possono interessare Finzioni, L'Aleph, Il libro di sabbia?
Mentre, potete esserne certi, tutti faranno la fila per comprare i libri di Emily Bronte, Anne Bronte, Charlotte Bronte, il cane delle Bronte, lo zio delle Bronte e chi più ne Bronte più ne metta.

Borges non è degno di apparire fra i classici. Kerouac, le millemila Bronte e Pietro l'Aretino sì.
Borges è uno scrittorucolo da quattro soldi, quei 2-3 libercoli che ha fatto non solo bisogna farli pubblicare dall'Adelphi a prezzi proibitivi pure per Bill Gates, ma non bisogna neppure esporli sugli scaffali.
Ecco, questo assioma è noto come Legge dei Libri Invendibili, la legge che, da sempre e ovunque, controlla le librerie di tutto il mondo.

L'amico se ne va, deluso e amareggiato, ma nonostante tutto la sua natura nerdosa riprende il sopravvento e lo spinge a comprare l'Almanacco del Mistero 2008, che lo allieterà e gli farà concludere degnamente la giornata.

E poi dicono che i libri son meglio dei fumetti! (a parte le Bronte)

(2007)

Nessun commento: